1ºAgosto
Ero a letto, stavo dormendo, quando la sveglia suonò.
Mi svegliai di colpo. Guardai l'orario: erano le 6 del mattino.
Stavo colpendo la sveglia così forte che l'avevo rotta.
Quel giorno "forse" ero di cattivo umore. Ma è normale per degli adolescenti avere degli sbalzi d'umore. Noi siamo così, a volte tranquilli, a volte nervosi, a volte tristi, a volte arrabbiati, a volte eccitati, a volte felici....
INSOMMA, non abbiamo un umore definitivo.
NOI ADOLESCENTI SIAMO SPECIALI, NON STRANI, MA SPECIALI.
Comunque, mi alzai dal letto, andai verso il cassettone ~PRENDI GLI ABITI PIÙ BELLI, CHE HAI, OGGI È UN GIORNO IMPORTANTE, È IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA ALLA LANDGRAAB MUSIC AND ALL SUBJECT SCHOOL~
Pensai tra me e me.
Presi una maglia bianca a mezze maniche lunga fino alla vita; sulla maglietta c'era scritto
"Sometimes music speaks what you feel inside", una frase molto importante per me.
Presi anche dei jeans blu strappati alle ginocchia, che adoravo perche mi davano un tocco di "Very Glamour"; infine presi delle scarpe, degli stivaletti a tronchetto neri, poi mi dirisi in bagno. Mi lavai i denti, le mani e il viso. Poi presi la trousse che era sulla mensola a sinistra e mi truccai: misi per prima cosa la mia cara matita, poi misi l'ombretto, il mascara, il correttore, e passai al prossimo step.
Presi il fard e mi cosparsi le mie piccole guanciotte di rosa.
Alla fine toccò alle labbra.
Riposi la trousse dei trucchi sulla mensola e presi il contenitore che conteneva tutti i rossetti che avevo, la maggior parte mac, e il lucidalabbra, che io adoravo: non uscivo senza averlo impostato sulle labbra.
Prima di tutto dovevo scegliere il rossetto, e scelsi un ariana grande mac colore borderaux che adoravo, e sopra ci misi un lucidalabbra sempre della stessa campagna pubblicitaria: ariana grande mac, che era una delle ultime della mac.
Appena finii di truccarmi mi vestii e indossai delle calze lunghe color carne, poi mi infilai le scarpe.
Ora dovevo farmi l'acconciatura: mi feci uno chignon sulla testa, mentre il resto dei capelli rimanevano sciolti.
Avevo i capelli castano chiaro, con le punte piu chiare, che cercano di essere bionde, quindi quell'acconciatura mi donava molto. Alla fine misi la lacca.
Appena finii presi la borsa e vi misi un libro, "ALL MY LOVE", un romanzo rosa; accesi il cellulare: avevo un Iphone, un Iphone 6 plus, con una cover trasparente con perle e glitter.
Appena il telefono si accese, misi retrica e mi feci un selfie, poi misi anche il telefono in borsa. Misi gli occhiali da sole, crema solare e ombrello, perche non sapevo che temperatura ci fosse, poi chiusi la cerniera della borsa, presi il giubbotto, presi dalla tasca inferiore le chiavi di casa, lo indossai, aprii la porta, presi la borsa e uscii di casa, poi chiusi la porta.
Iniziai a scendere le scale del pianerottolo, anzi dei pianerottoli, perche abitavo all'ottavo piano, e non usavo l'ascensore perche sin da piccola le ascensori sono state la mia grande paura, quindi mi toccava scendere a piedi. Arrivai giù al piano terra. Presi il telefono per controllare l'orario, erano le sette e dieci minuti, avevo due ore di tempo per arrivare, e credevo di riuscirci perche il luogo era a Palm Springs, vicino Los Angeles, ovvero la città dove vivevo.
C'era una macchina familiare nella strada di casa, era la macchina di mia nonna Katniss con mio nonno Peeta, che mi avrebbero accompagnata alla scuola dato che era impossibile andare a piedi da una città all'altra, soprattutto in America, con quelle stradone grossissime.
Salii sulla macchina, il nonno mise in moto la macchina e partimmo verso Palm Springs.
STAI LEGGENDO
Le #piccolecosecheparlanodime
General FictionGreta, una comune diciannovenne che vive a Los Angeles che ha avuto da sempre una passione per i libri e la musica. Vi starete chiedendo perchè fare un racconto che potrebbe parlare di una comune teenager e fangirl, Giusto? Beh, se volete scoprirlo...