'Sono ormai centodue giorni...'

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  The loneliness is haunting me.
And the weight of the world's getting harder to hold up.

M.

Prese una pausa, prese un sospiro, inalò ancora una volta il vento freddo d'inverno che stranamente soffiava su Sydney.

Nonostante la città avesse un clima mite tutto l'anno, quella notte, era talmente fredda da gelare il cuore di Michael che, forse, già ghiacciato era.

'Dai riposo al sole, sicurezza alla notte, ascolti chi più di te ha bisogno, raccogli parole che non verranno mai dette, solo unicamente sussurrate o solo unicamente gridate al vento e trasportate via ,diventando così leggere nonostante siano cariche del peso dei nostri sentimenti.

Sei così lontana eppure sembri così vicina.

Tu, luna, quante ne devi sentire?

Quante storie raccogli dentro i solchi della tua superficie, quanti futili o sporchi o genuini segreti devi custodire? Quanti sguardi cerchi di legare? Quante anime devi illuminare?

Quante domande ricevi senza mai dare una risposta? O forse la tua risposta sta proprio in questo grande silenzio?

Sono ormai centodue giorni, sei ore e cinque minuti che cerco una risposta a queste domande che ti pongo, ma tu sei fin troppo stronza ed inanimata per rispondermi.

Sono ormai centodue giorni, sei ore e cinque minuti che ti parlo ogni sera, rifiutando la cena, sfruttando il momento in cui sei più alta nel cielo e mi prendo occhiatacce dai vicini che pensano che io sia pazzo...e forse non hanno tutti i torti.

Mi chiedo ancora perché parlo a te quando dovrei utilizzarti come mezzo per parlare con Luke, sarà forse perché sono passati centodue giorni, sei ore e ormai sei minuti, da quando hanno deciso che per noi non ci sarebbe stato nessun futuro ed io non riesco ancora ad accettarlo.

Non so in realtà nemmeno perché sto portando avanti questa stronzata, forse perché riesco ad immaginare il mio poeta felice di ciò, riesco a vedere le sue labbra piegarsi in un dolce sorriso e lo posso immaginare con la sua testa bionda sul mio grembo che mi fissa ,con lo sguardo da bambino curioso che ama la vita perché non l'ha mai realmente vissuta, mentre ti parlo.

O forse lo faccio solo perché, infondo, mi piace tanto.

Posso parlare di ciò che amo senza restrizioni, senza giudizi...posso parlare del MIO Luke.

Sai Luna, le mie parole saranno pure insensate, folli e disconnesse tra di loro, ma lui è il mio argomento preferito, la mia canzone preferita, la mia immagine preferita, il mio profumo preferito, la mia brezza marina, il mio essere umano speciale e niente al mondo potrà mai far morire le mie parole e i miei sentimenti dedicati solo ed esclusivamente a lui, nessuno potrà mai distruggere le tracce del nostro amore su questa terra...nessuno.

Io credo a quei 'TI AMO' sussurrati nel bel mezzo della notte, io credo a quelle promesse fatte stringendo i mignoli come due bambini, io credo alla sua poesia e alla sua arte, che parlava di NOI.

E se ci credo veramente vuol dire che almeno un fondo di verità c'è? No?'

Terminò quel suo doloroso soliloquio chiudendo definitivamente gli occhi per quella notte, addormentandosi con le sue speranze ancora accese e con l'immagine del suo poeta vivida nella mente.


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To The Moon |Muke|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora