"Sophy, muoviti! Così arriveremo tardi" lo sentii gridare per l'ennesima volta.
Fissai intensamente il mio riflesso attraverso lo specchio, comprato dopo un viaggio in India, appeso davanti al lavabo del bagno. Ormai era da dieci minuti che lo facevo. Dopo una rapida doccia, mi depilai con cura, mi lisciai i lunghi capelli castani che ora mi arrivavano alle spalle e indossai il mini abito di colore oro comprato apposta per l'occasione. Una sottile riga nera mi contornava l'occhio e il mascara evidenziava le mie ciglia lunghe. Niente rossetto e niente lipgloss, non volevo che si sbavassero durante la serata. Tutto era stato calcolato alla perfezione, eppure c'era qualcosa che non andava...
Quella sarebbe stata la mia prima volta. Ad ogni festività immaginabile i ragazzi più popolari della Brighton High School organizzavano le feste più spettacolari e sfarzose della storia: le location più strambe, alcuni tra i personaggi più illustri di tutta la Gran Bretagna venivano chiamati per intrattenere il pubblico e il catering proveniva dai migliori ristoranti del mondo. So benissimo che tutto questo è assolutamente esagerato e personalmente odio quando le persone vogliono strafare solo per poi ottenere un piccolo articolo sul The Sun, ma è raro essere invitati e quando ho scoperto che avrei potuto partecipare alla loro festa di fine anno, non potevo di certo rifiutare. Ci impiegai mesi a scegliere l'abito giusto e il trucco adatto, ho dovuto sopportare notti di insonnia dove immagini di una me per terra con la scodella del ponce in testa non mi permettevano di addormentarmi. A volte mi sentii in colpa per star reagendo in questo modo, manco stessi curando il cancro, ma questa serata sarebbe stata un'occasione per farsi conoscere e per incontrare ragazzi che davvero meritano. Non voglio che niente la rovini e dal nodo in gola so che me la ricorderò per tutta la vita...
Presi un ultimo respiro e uscii dal bagno. Mi avviai verso la camera dove lo trovai di nuovo davanti allo specchio, controllando ogni dettaglio per la centesima volta nell'ultima ora. Anche per lui sarebbe stato la prima volta. Una camicia bianca aderiva perfettamente sul torace tonico, come se fosse stata cucita su misura, i primi bottoni non erano stati abbottonati, facendo intravedere la sua pelle ancora abbronzata per la settimana in Sicilia passata durante le vacanze di primavera. Dei jeans neri gli stringevano le gambe magre, rendendole più lunghe di quanto non lo fossero già. I capelli ricci furono spostati indietro con un po' di gel e la sua colonia preferita stava riempiendo tutta la stanza.
Luke era sempre stato il ragazzo espansivo, l'anima della festa. Non c'era ragazza che non lo notasse e che non gli lasciasse sguardi languidi ogni volta che passava. Non era tra i ragazzi più ricchi, ma tutti lo conoscevano, non esisteva persona che non rimanesse folgorato davanti alla sua bellezza e alla sua gentilezza. A volte poteva sembrare il classico dongiovanni solo perché con le ragazze ci sapeva fare e aveva avuto molte ex durante la sua adolescenza, ma nessuno lo conosceva come lo conoscevo io. La sua migliore amica.
Sentendo la mia presenza, si girò e mi scrutò per bene. Mi risistemai il vestito, ancora appoggiata allo stipite della porta e feci un piccola piroetta aspettando il suo verdetto. Era l'unica persona di cui mi potessi fidare ciecamente, il suo giudizio contava anche più di quello della mia famiglia. Un largo sorriso si fece strada sul suo viso, facendo intravedere quelle fossette adorabili che, stando a quello che un giorno diceva un gruppo di ragazze nel bagno, lo rendevano ancora più irresistibile. Mi afferrò la mano e ne baciò il dorso.
"Questo vestito ti dona molto, Sophy. Stasera farai stragi di cuori" e ci avviammo verso la porta di ingresso di casa mia, raggiungendo così la sua macchina.
Quest'anno la location scelta fu Brighton beach, una delle spiagge più popolate e grandi di tutto il paese. Notai la luminosa struttura del West Pier non appena parcheggiammo lungo la strada. Amavo passare i miei pomeriggi a osservarla in tutta la sua bellezza, ma le luci notturne e variopinte la rendevano ancor più mozzafiato. Sospirai quando i miei piedi nudi toccarono la sabbia fresca e i granellini si infilarono tra le dita, era inutile tenere i tacchi dato il luogo in cui ci trovavamo. Assorbii l'odore pungente della salsedine e mi girai verso Luke. Lui, come se stesse sentendo il mio sguardo su di sè, si girò con un piccolo sorriso. Fin da piccoli ogni volta che volevamo starcene per conto nostro, venivamo in questa spiaggia e, sdraiandoci sulla sabbia, ci confidavamo staccandoci dal resto del mondo. Era come se fosse il nostro posto, come se ci appartenesse. E lo era ancora, evidentemente.
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Meant to Be
Teen Fiction"La vita non ti dà le persone che vuoi, ti dà le persone di cui hai bisogno: per amarti, per odiarti, per formarti, per distruggerti e per renderti la persona che era destino che fossi".