Rimasi a fissare l'insegna luminosa per un paio di minuti, prima di entrare nel negozio. Un dolce profumo al cocco mi arrivò alle narici e mille abiti bianchi tutti scintillanti colpirono i miei occhi.
Amavo il negozio di mia madre. Ogni volta che passavo un brutto periodo, mi bastava entrare qui dentro e ascoltare le future spose raccontare come avessero conosciuto l'amore della loro vita e saltellare di qua e di là, immaginando il loro matrimonio. Dopo la morte di mia nonna Agnes, mia madre, essendo figlia unica, ereditò quell'edificio che da anni realizzava i sogni di migliaia di donne e io ho sempre amato osservare il tutto. Stando qui ho imparato moltissime cose, così da organizzare il mio matrimonio nei minimi dettagli solo all'età di nove anni.
"Mamma, sono arrivata!" gridai sedendomi dietro il bancone.
Quel pomeriggio Abby, la sua dipendente e una delle sue migliore amiche, era andata a terminare le ultime preparazioni per un matrimonio che si sarebbe tenuto quella stessa domenica e alla mamma serviva una mano. Il negozio, durante il giorno, era quasi sempre pieno di persone e molte volte venivo qui, aiutandola sia con alcune prenotazioni che con delle nuove idee.
"Amore, vado un attimo a scaricare gli ultimi vestiti dal furgone parcheggiato sul retro. Se entra qualcuno, fallo accomodare. Io arrivo subito" la sua testa che sbucava dal ripostiglio.
Solo in quel momento mi accorsi che sulle stampelle nell'Angolo Bianco, come lo chiamavo io, erano stati appesi nuovi abiti disegnati da nuovi stilisti di cui la maggior parte non avevo mai sentito parlare. Mia madre non cambiava molto spesso la disposizione dei vestiti e quando succedeva amavo passare in rassegna ogni nuovo articolo e stilare una classifica dal più banale al più luccicante.
La mia mano accarezzò i tessuti elencando mentalmente di che materiale erano fatti. I miei occhi si soffermarono immediatamente su un abito in seta raffinato, rifinito da un po' di pizzo. Aveva un corpetto rigido, semplice e con alcune pieghe, la gonna non era troppo ampia, se fosse stato indossato da una donna con un bel corpo gli avrebbe valorizzato ogni curva, la scollatura a cuore, la mia preferiva, lo rendeva ancora più bello.
Ne avevo visti tanti di vestiti, ma mai come quello.
"Lo so: Marc White è il miglior designer di abiti da sposa del mondo" disse una dolce voce femminile con un leggero accento francese dietro alle mie spalle.
Mi girai di scatto, mentre persi un battito per lo spavento. Ero così immersa in quel vestito che non mi ero accorta fosse entrato un cliente.
Mi ritrovai a fissare una donna con lunghi e luminosi capelli castani che gli ricadevano perfettamente sulle spalle coperte da una sottile maglietta con scollatura all'americana. Il viso era levigato con cura e privo da ogni tipo di ruga. Le labbra sottili erano ricoperti da un rossetto rosso abbastanza acceso, le sopracciglia formavano una curva perfetta. Due enormi occhi azzurri mi fissavano con divertimento. Notai i suoi denti bianchi non appena mi dedicò un dolce sorriso, dopo aver visto la mia espressione scioccata. Chanel n.5 si mischiava con il profumo al cocco del negozio.
La donna davanti a me doveva per forza essere una modella.
"Questo è il suo ultimo capolavoro uscito solo un mese fa e so che ha già fatto impazzire metà popolazione femminile" ricominciò a parlare, avvicinandosi anche lei all'abito. "Sono rimasta a bocca aperta anche io, quando me lo ha fatto vedere" la sua voce era bassa, come se emettere un suono con un timbro più alto fosse irrispettoso davanti a una meraviglia del genere.
"Lei-lei lo ha conosciuto?" balbettai, sentendomi un po' intimorita.
"Marc? Certo, è un mio caro amico. Sono la sua consulente personale, se così si può chiamare. Sono stata una modella per tantissimi artisti che disegnano vestiti da sposa, prima di essere chiamata dalle grandi marche. Non sembra, ma sulla moda impari di più con il mio lavoro che facendo la stagista per anni" osservai la sua mano aggrappata all'abito e notai un anello di fidanzamento con su un diamante il cui valore superava quello di casa mia.
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Meant to Be
Teen Fiction"La vita non ti dà le persone che vuoi, ti dà le persone di cui hai bisogno: per amarti, per odiarti, per formarti, per distruggerti e per renderti la persona che era destino che fossi".