Ricordati di guardare le stelle

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Come ogni sera, da quasi un anno, Maria si avvicinò alla finestra, la aprì e lasciò che l'aria le accarezzasse il volto. Poi alzò lo sguardo verso il cielo ed iniziò a pensare come sempre a Gonzalo. Era passato quasi un anno dalla sua partenza per Cuba e dalla sua morte in quella terra dall'altra parte del mondo. Eppure prima di partire si era fatta promettere che ogni sera, avrebbero guardato il cielo e osservato le stelle e avrebbero pensato l'uno all'altra: nonostante la distanza fisica i loro occhi e le loro anime si sarebbero uniti per un istante. Quell'incubo era cominciato con una lettera di una certa Pilar che aveva affermato di aver avuto una relazione con Tristan, di essere molto ammalata e di voler parlare a tutti i costi con il capitano Castro prima di lasciare questo mondo. Non solo ma Martin aveva scoperto che Francisca Montenegro aveva nascosto tutte le lettere che dalla fine dell'ottocento, Pilar aveva scritto al suo grande amore spagnolo, all'epoca sposato con Angustias. Una volta giunto in possesso di tutte le missive, Martin non aveva voluto sentire ragioni: avrebbe cercato Pilar e le avrebbe spiegato che suo padre, ormai defunto, non l'aveva abbandonata alla sua sorte, ma che semplicemente non aveva ricevuto le lettere. Gonzalo sospettava di avere un fratello a Cuba e che quello fosse il vero segreto che Pilar avrebbe desiderato confidare a Tristan.

Ed in effetti giunto a Cuba, Gonzalo aveva trovato un fratello ad attenderlo ma con una triste notizia : Pilar era deceduta proprio il giorno in cui Martin aveva messo piede nell'isola. Purtroppo però anche il destino del primogenito della levatrice era segnato: Tristan Jr, il fratello cubano, si rese immediatamente conto che Gonzalo era moribondo e che era stato colpito da un virus letale. O almeno questo raccontò a Maria quando giunse alla stazione di Munia con una bara, affermando di essere il fratello di suo marito e che il suo amato sposo giaceva in quella bara. Non permisero alla donna di aprirla perché la malattia che l'aveva privata del suo grande amore, era talmente contagiosa che avrebbe potuto creare problemi alla pubblica salute. Così non aveva potuto vederlo, baciarlo un'ultima volta, anche se aveva intuito che insieme al corpo del marito, anche la sua vita era stata sepolta, insieme ad ogni possibilità di un futuro felice.

Da quel giorno Maria aveva continuato a mantenere la sua promessa, guardare le stelle ogni sera e a farlo insieme alla piccola Esperanza, la bambina che lei e Martin avevano avuto insieme, e che ogni giorno assomigliava sempre di più al suo papà. Quando guardava in cielo, spiegava alla piccola che lì era il suo papà e che, osservando le stelle, avrebbero avuto la possibilità di averlo ancora vicino per un istante e in effetti, in quei momenti, Maria sentiva la sua anima congiungersi a quella di Martin, come se lui fosse ancora da qualche parte nel mondo, vivo e in attesa di ritrovare la sua famiglia. Maria però sapeva che Martin era morto e che giaceva sotto una lapide bianca nel cimitero di Puente Viejo, accanto ai suoi genitori. Sapeva che non lo avrebbe mai più rivisto in questa vita e che non poteva lasciarsi andare, che non avrebbe dovuto tentare di raggiungerlo, perché Esperanza aveva bisogno di lei. Spesso dopo aver guardato le stelle insieme alla piccola, si sedeva con lei nel grande divano del soggiorno e le mostrava le fotografie che ritraevano la bambina con il suo papà. In una di queste sembravano il vero ritratto della felicità. La bimba aveva imparato a collegare la parola "pa – pà" all'immagine di quel ragazzo bello e sorridente che appariva in bianco e nero in quella foto scattata dallo zio Nicolas, il marito di Mariana, un anno prima. Solo un anno prima.

Le abitudini di Maria ed Esperanza non erano cambiate con il loro trasferimento a Parigi, dove la giovane signora Castro lavorava come modella. Erano in Francia da un mese e Maria sentiva che quel trasferimento le avrebbe aiutate ad andare avanti e ad accettare che Gonzalo non sarebbe stato più al loro fianco. Anche Candela le aveva accompagnate, con la scusa di voler seguire un corso di pasticceria a Parigi. Sapeva che la donna voleva aiutare la nuora e soprattutto non desiderava allontanarsi da Esperanza. Però la piccola quel giorno non aveva voluto accompagnare la madre alla finestra per guardare le stelle. Aveva preferito restare seduta a terra, su un piccolo tappeto rosa, per giocare con la sua bambola preferita. Maria guardò per un'ultima volta le stelle, prima di chiudere la finestra e sentì che Martin le era più accanto del solito, più vicino di quanto avesse mai potuto sperare o sognare. "Ciao, amore mio." pensò mentalmente, prima di chiudere le finestra. Si avvicinò al centro del salone e si sedette accanto alla piccola Esperanza e alla bambola. La bambina le sorrise e Maria dimenticò la tristezza. Gonzalo sarebbe vissuto per sempre nei suoi ricordi e in quella bambina che tanto gli somigliava.

Come da lontano ascoltò il campanello suonare. Qualcuno era giunto in visita . Candela andò ad aprire la porta e il giovane uomo che, poco dopo, Maria vide davanti a sé la spinse ad afferrare Esperanza, e ad alzarsi di scatto dal tappeto. "Non può essere" esclamò mentre la bambina sorrideva al nuovo arrivato, riconoscendolo.

"Te lo avevo giurato. Sarei tornato da te. Né la tempesta più terribile, né il più vile dei malvagi mi avrebbe impedito di tornare da voi." Gonzalo parlò con le lacrime che gli solcavano le guance e con lo sguardo pieno di amore.

Maria ed Esperanza si gettarono tra le sue braccia e i tre si strinsero l'uno all'altro, come un anno prima, quando l'uomo era sul punto di partire per Cuba. Candela da un angolo, con le lacrime agli occhi, osservava la scena commentandola mentalmente con il suo amato Tristan. Sapeva che sarebbe stato felice nel sapere che suo figlio era finalmente tornato a casa da Maria ed Esperanza. Sentiva sempre il suo amato Tristan vicino e amava condividere le sue gioie e i suoi dolori con lui. La donna si avvicinò alla finestra e pensò al suo capitano e per un attimo, fissando il firmamento lo sentì vicino.

Fine.  

Il Segreto -Ricordati di guardare le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora