CAPITOLO I: UN EVENTO INSPIEGABILE

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Sono da solo, nel buio della mia stanza. Mi chiamo Tronos, ma per tutte le persone il mio nome è Learco; per volere di mia madre non ho mai rivelato il mio vero nome a nessuno, ma non ne ho ancora compreso la ragione. Diversamente da tutte le persone normali io ho lo strano potere di riuscire ad aumentare la forza dei miei muscoli e di aumentare la percezione dei miei sensi, quando mi trovo in dei luoghi bui. Non ho mai capito però, per quale motivo io ho questa strana dote. Anche il mio corpo è strano: quando sono alla luce del sole sono un ragazzo come gli altri, solo un bel po' piú muscoloso, ma non troppo, quindi nessuno si insospettisce della mia vera natura... Il vero problema è sempre quando è notte, appena passata la mezzanotte il mio corpo cambia, non solo come ho spiegato in precedenza, ma c'è una cosa che ancora non riesco a spiegarmi, oltre a tutto il resto; passata la mezzanotte mi spuntano due ali da angelo dietro la schiena, e col passare degli anni ho anche imparato a volare, ma so che il mio potenziale è molto più alto.... Il vero problema è che le ali sono tutte nere, e ciò mi spaventava sempre, almeno fino a quando ero bambino; ora non mi fanno più nessun effetto, mi sono abituato a me stesso... Già, mi sono abituato a me stesso, come se fosse normale che abbia paura del mio stesso corpo... Ho più della metà delle ragazze della scuola che mi vengono dietro, ed effettivamente non posso dargli torto: alto un metro e ottantacinque, capelli neri ma con varie striature bianche, sempre per via della mia strana natura, labbra sottili, occhi color grigio, con delle striature nere e i contorni dorati, ma soprattutto per il mio fare tenebroso; non parlo con nessuno, per scelta personale, ma soprattutto per il mio segreto; se qualche ragazzo prova ad insultarmi, con solo la pupilla che cambia inspiegabilmente colore da quello normale a rosso, che tral'altro diventa come quello di un felino, tutti scappano via terrorizzati e sbiancati; non ho mai baciato, abbraciato o mai avuto qualsiasi altro contatto fisico con qualsiasi ragazza che non sia stata mia madre, ma adesso che ho 16 anni, evito di avere contatti fisici anche con lei. L'unica ragazza per cui nutro simpatia o comunque interesse non è così carina come uno si immagina da uno come me, che sembra che abbia 3000 ragazze appolaiate intorno. Lei ha capelli castani, lunghi fino al fondoschiena, occhi gialli accesi, labbra carnose ma non troppo e un'aria costantemente felice, con un sorriso che da quando l'ho conusciuta non ho mai visto andare via: lei si chiama Synthesia, anche se lei si fa chiamare Rachel, ma io sento in cuor mio che Rachel non è il suo vero nome, non so perchè; invece, ovviamente, penso che si chiami Synthesia... insomma tutto normale no? Penso di amarla, no aspetta io non amo nessuno! Però lei è sempre così carina nei miei confronti...  Quanto vorrei che fosse qui con me, è l'unica persona con cui possa confrontarmi, ed è l'unica persona che un po' assomiglia a me, almeno credo.
Purtroppo qualche pagliaccio che cerca di far colpo su qualche ragazza battendo me a una scazzottata, interrompe il filo dei miei pensieri, mentre facevo finta di leggere un libro sul banco che mi è stato assegnato dalla mia prof di epica, l'unica con cui stranamente vado d'accordo; ma adesso vi chiederete " non eri in un luogo buio a pensare ai tuoi strani poteri?!?!" effetivamente dovrei essere lì, solo che intanto il sole è sorto e sono dovuto ad andare a scuola, e solo alle 8:30 il primo sfidante della giornata, si prospetta una giornata molto stancante:
- Guarda un po' qui il signor intelettuale, con il suo mantello immaginario calato sul volto perchè non vuole farsi vedere, il timidone!-
- Rick, lasciami stare.-
Vedo un pugno volare verso la mia faccia, ma prontamente lo schivo con un movimento della testa, con una facilità inaudita; riesco a trattenere a stento una risatina pensando alla sua debolezza.
- Se questo è tutto ciò che sai fare, hai deluso le mie aspettative.-
Si disegna un sorriso strafottente sul mio volto.
-Fidati, non mi sfidare, non sono in giornata e non mi potrei trattenere, quindi vai a giocare con i gormiti che è piú adatto alle tua capacità mentali.-
Vedo il suo volto sfigurarsi in uno sguardo di odio; proprio quando mi sto alzando per mettere fine a questa farsa, sento un dolore lancinante alla pancia e al petto: un calcio mi ha tolto il respiro, un colpo a tradimento da parte di uno dei suoi stupidi amici, e vedo Rick abbassarsi su di me, mentre mi sussura a un orecchio:
- Vedo che hai finito di fare lo sbruffone... Ahahhahaha.-
Non fa in tempo a finire di dire la frase che un dolore lancinante al petto, come se la parte piú malvagia che risede in me, una qualche forza di cui non sono a conoscenza, stesse premendo per avere il sopravvento nella mia mente; riesco a resistergli, ma una nube nera si alza sopra di me: tutto intorno a me si fa nero, mentre lancio un urlo agghiacciante per il dolore, sento di non avere più il controllo sul mio corpo, e, in un attimo, muto in ciò che per anni ho cercato di tenere nascosto. Ma questa volta è diverso, le ali mi compaiono, sempre nere, gli occhi diventano rossi ma sento che anche il mio volto si sta trasformando, e vedo riflesso negli occhi di Rick, un sorriso maligno sul mio volto; ma la cosa ancora piú strana, e che sento molta più forza delle altre volte che mi sono trasformato.
Il mio corpo agisce per me: in meno di un decimo di secondo, mi alzo in volo con la forza delle mia ali mentre i miei compagni iniziano a darsi alla fuga, andando a chiamare chissà chi; ma non importa, tanto nessuno è più forte di me.
Immediatamente vedo gli occhi di Rick colmi di terrore, ma non mi faccio impressionare: in meno di un secondo è attacato al muro, senza che abbia mosso un muscolo, solo con la forza del pensiero; sollevo una mano rivolta verso di lui, e incomincio a chiuderla: vedo inizialmente il suo volto gonfiarsi, diventando rosso, e nel momento esatto in cui sta per scoppiare, qualcuno che si è alzato in aria, non so con che strano potere, mi fa cadere a terra, rovinosamente, con una forza molto simile alla mia; faccio appena in tempo ad alzare il volto, per vedere una figura con ali identiche alle mie, con l'unica differenza di essere bianche, che mi sta tirando un pugno; faccio in tempo a schivare il colpo, girandomi di lato, per rialzarmi in volo, ma quando sono in aria, non riesco a credere a quello che sto vedendo, non riesco a credere che sia lei, non posso accettarlo: perchè proprio tu.

Buonasera a tutti lettori e lettrici! Questo è il primo capitolo: che cosa ve ne pare? Lasciate un commento (i consigli sono ben accetti) per farmi sapere la vostra opinione. Proverò a pubblicare un capitolo a settimana, ma non vi assicuro niente... non trucidatemi per questo; ciao a tutti!!!!

Tronos, il ragazzo alato: Il viaggio alla ricerca delle proprie originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora