Capitolo 4

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Niall si era appena svegliato e la prima cosa che aveva chiesto è stata: 'hai chiuso tutto quando sei uscita di casa?'

Non posso credere che abbia detto questo. Nonostante tutto, nonostante sia stato in coma, anche se solo per 36 ore, il suo spirito di giocoliere e di racconta barzellette non era sparito. Mi ha fatto spaventare. Pensavo non si fosse più risvegliato e invece eccolo qui a fare domande stupide.

Il medico dice che sta meglio e che presto potremo uscire. Passano le ore e Niall è tornato quello di sempre, quello che ride e scherza con i suoi amici.

L'orario di visite è finito, i ragazzi e Greg sono andati a casa, ma io sono rimasta con lui.

***

Era passata la mezzanotte quando Niall mi guarda e mi dice: -e se quando esco da qui ci sposassimo subito?- io lo guardo, ammutolita, e gli rispondo: –sul serio stai dicendo Niall?-. ovvio che era serio. Niall nn ha mai scherzato su queste cose. Mi guarda, mi sorride, si avvicina e mi sussurra: -fosse per me ti sposerei anche qui, ma ho l'abito a casa- era sempre il solito.

Allora era deciso. Usciti dell'ospedale ci saremmo sposati.

Da quando sto con lui ho sempre sognato questo giorno, ho sempre immaginato i miei genitori che mi tranquillizzavano la sera prima, mia madre che mi aiutava a vestire e mio padre che mi accompagnava all'altare e affidava sua figlia, me, la cosa più preziosa che avesse, ad un altro uomo che l'avrebbe resa felice per la vita.

Ma quel giorno non sarà così e tutto per colpa di quel maledetto ubriaco che non solo ha distrutto la vita dei miei genitori, ma anche la mia.

Ormai avevamo deciso e così, dopo questa decisione io e Niall ci addormentammo abbracciati e con il sorriso stampato sul volto perché presto saremo diventati marito e moglie. Presto saremo diventati i signori Horan.Niall si era appena svegliato e la prima cosa che aveva chiesto è stata: 'hai chiuso tutto quando sei uscita di casa?'

Non posso credere che abbia detto questo. Nonostante tutto, nonostante sia stato in coma, anche se solo per 36 ore, il suo spirito di giocoliere e di racconta barzellette non era sparito. Mi ha fatto spaventare. Pensavo non si fosse più risvegliato e invece eccolo qui a fare domande stupide.

Il medico dice che sta meglio e che presto potremo uscire. Passano le ore e Niall è tornato quello di sempre, quello che ride e scherza con i suoi amici.

L'orario di visite è finito, i ragazzi e Greg sono andati a casa, ma io sono rimasta con lui.

***

Era passata la mezzanotte quando Niall mi guarda e mi dice: -e se quando esco da qui ci sposassimo subito?- io lo guardo, ammutolita, e gli rispondo: –sul serio stai dicendo Niall?-. ovvio che era serio. Niall nn ha mai scherzato su queste cose. Mi guarda, mi sorride, si avvicina e mi sussurra: -fosse per me ti sposerei anche qui, ma ho l'abito a casa- era sempre il solito.

Allora era deciso. Usciti dell'ospedale ci saremmo sposati.

Da quando sto con lui ho sempre sognato questo giorno, ho sempre immaginato i miei genitori che mi tranquillizzavano la sera prima, mia madre che mi aiutava a vestire e mio padre che mi accompagnava all'altare e affidava sua figlia, me, la cosa più preziosa che avesse, ad un altro uomo che l'avrebbe resa felice per la vita.

Ma quel giorno non sarà così e tutto per colpa di quel maledetto ubriaco che non solo ha distrutto la vita dei miei genitori, ma anche la mia.

Ormai avevamo deciso e così, dopo questa decisione io e Niall ci addormentammo abbracciati e con il sorriso stampato sul volto perché presto saremo diventati marito e moglie. Presto saremo diventati i signori Horan. 

Io, lui e la NOSTRA malattiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora