First Virgin

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Corro con le gambe impastate dal fango, la pioggia che mi inzuppa gli stracci che indosso e i polmoni di lava.
Tiro un'occhiata da sopra la spalla ai miei inseguitori.
Uno mi guarda con i suoi inquietanti ed inespressivi occhi rossi, mentre l'altro ha il volto coperto da una maschera.
Due imbecilli insomma.
Non mi faccio acchiappare dagli imbecilli io!
Svolto nei vicoli bui del mio villaggio.
Alla seconda curva sento un fruscio allarmante.
Bene, è il momento di mettere da parte l'orgoglio e mettersi ad urlare!
Ma prima di poter spalancare la bocca, quegli occhi rosso fuoco mi compaiono davanti e tutto si fa buio...

Mi sto...svegliando?
Sì, penso di sì.
Aspetta Aki! Non aprire ancora gli occhi!
Prima di sollevare le palpebre muovo polsi e caviglie e mi sento sollevata quando mi accorgo di non essere legata.
Oh, sì: mi ricordo bene cosa è successo.
Ero tranquilla a farmi un giro vicino al fiume del mio villaggio e baaaam! Due stronzi iniziano a inseguirmi!
Be', pensavo al peggio io!
Omicidio? Probabile, mi ero detta. Stupro, torture, compravendita di schiavi, furto d'organi: tutte cose alla moda nel nostro paese!
Per questo mia madre mi ha dato il nome dell'autunno; perché potessi proteggermi dalle cattive persone come fa l'albero che fa cadere le foglie secche.
Il flusso ininterrotto di pensieri si blocca quando apro gli occhi.
Cheeee!?
Aki stai sognando.
Sicuro: un sogno!
Mi trovo adagiata su un letto dal lenzuolo blu scuro in una stanza lussuosissima (di quelle che sognavo a 8 anni) con la parete esterna che si affaccia su un giardino enorme.
Mi do una botta sonora sulla testa, eppure tutto questo ben di dio non scompare davanti ai miei occhi come farebbe un miraggio.
Mi alzo in piedi sul letto, calpestando le lenzuola, e guardo in giù.
"Che caspita!?"
Non ho più i miei vestiti!
Ho indosso un kimono leggero nero con decorazioni di fenicotteri rossi e verdi.
Stringe nei punti giusti e lascia gambe e spalle libere di muoversi, e in più è abbastanza...No! Non è carino! Rivoglio i miei vestiti!
Prima di scendere dal letto, mi tasto i capelli preoccupata.
Menomale! Ci sono ancora tutti.
Al villaggio mi facevano tutti i complimenti per i miei lunghi capelli neri. Se li avessero tagliati li avrei presi a calci con tutte le forze che ho.
Scendo dal letto con un balzo e corro verso l'unica porta della stanza.
La apro violentemente, pensando di trovarla bloccata, e quindi quando si spalanca senza resistenza, ruzzolo nel corridoio di marmo.
Quando mi alzo mi trovo davanti una folla di ragazze stupende.
Sembrano dee.
Mi guardano e mi lanciano occhiate curiose e sorrisi sinceri.
Una di loro si avvicina, coprendosi il viso con un ventaglio decorato con fiori di pesco, come il suo kimono.
Con una voce celestiale mi dice "Benvenuta Aki! Sei la 89esima!"
Prima di poter chiedere di cosa stia parlando, tra la folla di ragazze in kimono emergono due paia di occhi rossi, una katana e un kimono nero: uno dei miei inseguitori.

Hundred Virgo No JutsuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora