Vidi lui.
Quei capelli biondo cenere, quegli occhi azzuri, con una scatola di gelato da 1kg.
- Ehi, piccoletta perché piangi ancora?
-Lascia stare Jason!
-No, se è per tuo padre. Lui è sempre stato un uomo allegro, e come un secondo padre per me, mi ha sempre aiutato, e mi ha chiesto di prendermi cura di te quando lui se ne sarebbe andato.
- E secondo te mi aiuti dicendomi questo? Non voglio più sentire parlare di lui! Mi manca troppo...
- Lui non sarebbe felice di sapere che vuoi dimenticarlo. Lasciami salire e parliamone, parlami di lui e sfogati, sputami in faccia tutto quello che ti fa stare male!!
- Ok sali Jason.
Lo feci salire e ci sedemmo sul divano a parlare di mio padre. Gli parlai di cosa faceva mio padre da piccolo, gli raccontai di quando stavo male e lui si stendeva di fianco a me , di quando mi raccontava delle stronzate che faceva a scuola. Insomma, gli raccontai di tutto su mio padre, e aveva ragione, mi sentivo meglio dopo avergliene parlato.
- Va meglio ora?
-Si- non sembravo convincente, perché continuavo a piangere, ma era vero.
- Sei sicura? Perché stai ancora piangendo. Ti posso portare qualcosa da bere, dei fazzoletti, un po' di gelato, da mangiare, vuoi qualcosa?
- No. No, solo...grazie Jason- e lo abbracciai piangendo,lui era la mia ancora di salvezza, potevo contare su di lui come lui poteva contare su di me.