Capitolo 2

11 0 0
                                    

"Dov'eravamo rimasti? Ah si, sono così confuso che penso solo a quello, ma perdonatemi, merito suo.
Comunque, la giornata passó lenta perché si sa, quando vuoi qualcosa il tempo si ferma, quando sei felice scorre come l'olio.
Embhe parlando di scorrere, non desideravo altro che scorrere, appunto, tra le mie coperte e provare ad incontrarla ancora.
Così si fece notte, e mi addormentai, stranamente, molto in fretta.
Mi svegliai alle 3 in punto, proprio come la notte precedente che avevo tanto amato, ma stavolta non sognai nulla, provai a ripercorrere le stesse azioni, bevvi i soliti due bicchieri e tornai a letto alle 5. Non accadde nulla, son riuscì a rivederla, mi sembrava tutto così ingiusto; la vita mi pone davanti la felicità e poi mi dice che è solo temporanea? Mi abbandonai all'idea che non l'avrei più rivista e tornai, come mio solito, a ritardare l'orario del bus stavolta non avendo però una giusta causa.
Così passarono i giorni, a tratti pensavo a come sarebbe potuto essere rivederla e guardarla meglio, stavolta pronto con l'intento di far quello, ma nulla.
Ricordo benissimo, si, come potrei dimenticare, evadendo di casa per cercare un po' di tranquillità (approfittando anche del ponte a scuola), me ne andai da mio cugino; erano i giorni dell'Immacolata, tipo quelli tra l'8 e l'11 Dicembre.
Non potevo di certo pensare che quei giorni lì mi avrebbero cambiato la vita, non di certo, non a me.
Era l'8 Dicembre, indossavo i miei jeans preferiti e mi annoiavo sul lettone di mio cugino, così per caso feci una foto a quei "bei pantaloni"  e la postai su twitter, un social che usavo generalmente per sfogarmi.
Da lí a poco una notifica, "bei pantaloni" , guardai il profilo dell'interessato/a e mi incuriosiva non poco, impiegai un'ora a leggere correttamente l'user ma son dettagli, 'jrebeibsxo', e in alto 'Justin 11:11'.
Da bravo ragazzo risposi e iniziammo a tweettare sotto la foto dei miei pantaloni, ma già da lì sentivo che c'era qualcosa di più, non potevo negarlo a me stesso, nonostante fossi ancora uno sconosciuto per quella persona. Mi chiese di scriverle in 'dm' una volta finito di studiare (che bravo bimbo), e io non sapendo cosa significasse (scusatemi l'ignoranza) le chiesi, semplicemente messaggio privato.
Ma come, c'era davvero qualcosa che mi spingeva verso di lei, pur non conoscendola, le scrissi anche prima di aver finito, non potevo di certo aspettare...
...
...
...
sono le 20:08, scusatemi, sono in strada a Caserta, non ricordo cosa è successo ma ho un certo senso di felicità.
Sorrido e non so perché, o forse lo so?
Ma mi preoccupo, sono in ansia, perché? Non capisco...cerco di guardare l'ora al telefono (come mio solito), ma è scarico, sapevo che c'era qualcosa di importante che dovevo fare.
Corsi subito a casa di zio, inserii la spina ed accesi subito, ora capisco, non riuscivo a stare un attimo senza parlarle, dovevo saperne di più, le chiesi, 'quanto sei alta?' , '1 e 55'; rispose..."

You saved meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora