Eh anche sta sera dovro andare nel mio vecchio paesino dove sono stato cresciuto fino a quando non mi dovetti trasferire a Torino con mia zia, dovuto alla morte dei miei genitori, ancora adesso questo mi tormenta, io ero con loro quella sera in quella macchina, eravamo andati io e mio padre a riprendere mia madre dal lavoro, avrò avuto nove anni quando accadde il peggio, mi ricordo solamente un camion che ci venne addosso e poi niente. Mi risvegliatti in un letto d'ospedale con mia zia affianco a me, sentii il suo pianto soffocato dalle lacrime con le mani sul viso, in quel momento venni a sapere della perdita dei miei genitori.
Non è il momento di parlare di questa storia, sono Klaus ho diciannove anni ed ora sto andando a notte fonda a risolvere delle vecchie "questioni" nel mio vecchio paese, ormai erano gia due ore che ero su quella metro vuota.
Erano le 00:00 quando finalmente arrivai al capolinea, però per arrivare a destinazione avrei dovuto prendere un pullman che ci avrebbe messo venti minuti per arrivare. Ormai scendetti dal pullman e mi diressi verso un capannone, li avrei incontrato un uomo che conoscevo da una vita, mi ha custodito sotto alla sua ala che si puo dir cosi, si chiamava Nicklaus, fu come un padre per me e mi insegno tutto ciò di cui dovetti sapere sui giri di droga.
"Ehi Klaus." Disse l'uomo con tono fermo.
"Da quanto tempo Nicklaus, non ti vedo da mesi ormai." Gli risposi.
"Eh lo so, ho avuto qualche casino con i carabinieri e mi avevano tenuto d'occhio quindi mi sono dovuto dare una calmata per un po e quindi sono dovuto rimanere qui." Rispondette Nicklaus
"Ah capito, ora spiegami perche mi hai fatto venire all'ultimo minuto da Torino fino in questo paesino sperduto." Gli dissi
"Sai che non ti farei mai venire qui per fare tutta questa strada per qualche stupidaggine, ragazzo mio questa è roba grossa e tu sei l'unico può aiutarmi al momento." Disse Nicklaus.
"Certo, ora spiegami." Gli chiesi.
"Ho un carico di coca da portare a Torino alla tua gang ed io sono bloccato in questa merda di posto, so che ti sto chiedendo tanto..." rispose Nicklaus con tono a dir poco scocciato.
"Per te, qualsiasi cosa ed altro Nicklaus, ma sappi che non c'è il capo, io sono nuovo di quel gruppo..." Gli dissi.
"Tranquillo, ho saputo che sta sera torna il capo, vieni con me, cosi ti do il carico, te lo metto nello zaino, stai attento, che se ti succede qualcosa mi tocchera salvarti il culo." Rispose con modo sarcastico porgendomi una pacca sulla spalla.
"Caro Nicklaus, per chi mi hai preso? Sai che non sono mica nuovo di questi giri, dopo tutto ho appreso dal migliore." Gli risposi con un bel sorriso
"Bravo ragazzo mio, dai ora vai che si fa troppo tardi e se arrivi dopo il capo sei nella merda, lui non sa niente di questo e non deve mai saperlo" Mi disse seriamente
"Eh certo, ora vado, ciao Nicklaus." Gli risposi rassicurandolo.
"Ciao Klaus." Rispose Nicklaus.
Presi lo zaino e mi diressi verso alla stazione, li avrei dovuto aspettare Justin un mio "amico" diciamo cosi, aspettai ore e ore finche non si fecero le 3:40 e decisi di chiamarlo.
"Ehi Justin dove cazzo sei finito, ti sto aspettando da un bel po, ti giuro che finirai male se non vieni qui." Gli dissi con tono forte e fermo.
"Comunque ciao Klaus, ascoltami ho avuto casini, non posso mica stare sempre appresso a te." Mi rispose justin molto tranquillamente.
"Si certo, fanculo mi prendo il treno, comunque commissione fatta." Ribattei ancora piu ancora piu seriamente e nersosamente.
"Perfetto, bravo ragazzo. Devo scappare, ciao." Mi rispose con strafottenza.
"Ciao." Gli risposi chiudendoglio il telefono.
Non avrei fatto altro che aspettare il treno e sarebbe arrivato tra una quindicina di minuti, era molto silenziosa la stazione anche se vidi un gruppo di ragazzi che stavano parlando e una ragazza sulla panchina che si stava porgendo una sigaretta alle labbra, era cosi bella, cosi semplice. Iniziai a cercare il pacchetto di sigarette per prenderne una ma solamente in quel momento mi accorsi che le avevo finite e non c'erano tabaccai aperti quasi alle quattro del mattino, cosi decisi di dirigermi da quella ragazza con lo sguardo perso nel vuoto, mentre iniziai ad andare verso di lei mi avvolse una strana sensazione, non saprei se dire di benessere o di malessere ma in quel momento i nostri sguardi si incontrarono.
"Ehi scusami se ti disturbo ma non è che avresti una sigaretta da darmi? Sai le ho appena finite e non saprei proprio dove andare a comprarle a quest'ora." Gli chiesi nel modo piu gentile che possi.
Quella ragazza era a dir poco stupenda, aveva dei lunghi capelli castani che le cadevano intorno al viso e dei occhi verdi accessi che mi stavano a dir poco confondendo, era una ragazza come le altre, avrá avuto sui diciassette anni ma aveva quell'aria sia da una ragazza forte, strafottente, orgogliosa e fredda ma in quelle vesti sembrava cosi semplice, fragile, sembrava che stasse scappando da qualcuno o da qualcosa, non saprei di certo non la conoscevo nemmeno.
"Emh si certo, tranquillo nessun problema." Rispose con voce tremante con un sorriso sulle labbra cercando nelle tasche il pacchetto di Camel Light.
"Ti ringrazio, ci vediamo" gli dissi ricambiandole il sorriso e andandomene via da quella bellissima ragazza.
Non saprei precisamente perchè gli dissi "Ci vediamo" ma sapevo che quella ragazza non sarebbe stata l'ultima volta che l'avrei vista. Ormai erano le quattro del mattino e il treno era gia arrivato, sali sul primo vagone non mi resi nemmeno contro che andai addirittura addosso ad una persons che era gia seduta ma non gli diedi attenzione, subito dopo il treno partì.
Destinazione Torino.
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Elena: La Cattiva Ragazza.
RomanceElena, una ragazza di diciassette anni che è cresciuta da sola con le sue sole forze, con un passato tormentato dalla madre tossico-dipendente e l'abbandono del padre quando era ancora in fasce. Klaus, un ragazzo di diciannove anni che ha dovuto com...