Capitolo 1 - riflessioni

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Pioveva a diritto, cosa alquanto strana visto il clima qui a Los Angeles. "Probabilmente anche il cielo e i suoi angeli sono tristi, proprio come me in questo momento..." pensai.
Non sapevo bene perché ogni tanto mi capitasse di rattristarmi all'improvviso ma qualche volta succedeva e basta e non potevo farci nulla: in questi casi iniziavo a rimuginare e, si sa, un pensiero tira l'altro e finivo con il cadere in un abisso senza fondo da cui era quasi impossibile risollevarsi.
Una bella doccia calda avrebbe sicuramente aiutato.
Ecco perché presi dal cassetto di mio fratello un paio di pantaloncini da basket ed una sua maglia, l'intimo lo recuperai dal mio armadio e mi diressi verso il bagno.
Accesi l'acqua calda, dato che adoravo sentirmi coccolata dalle gocce bollenti, e aspettai che la vasca si riempisse per bene per poi entrare e iniziare a rilassarmi.
Sentivo tutti i muscoli sciogliersi al tocco caldo dell'acqua: quella sensazione di pace e calore mi faceva sentire a casa, per questo mettevo sempre felpe enormi, morbide e calde, che mi avvolgevano e proteggevano dal mondo esterno quasi come fossero le braccia di qualcuno. Qualcuno che non c'era più d quasi due anni.
Passai quasi quaranta minuti di relax nella vasca, poi decisi di uscire, vestirmi ed asciugare i miei adorati capelli biondo cenere, un delle poche cose che mi piaceva di me stessa. Quando tornai in camera feci un cosa che non facevo da un po': mi sistema davanti al grande specchio a figura intera sistemato nell'angolo.
Non potei non notate le lievi smagliature comparse poco tempo prima in seguito ad un lungo periodo di astinenza dal cibo che mi era costato la perdita di quasi trenta chili. Fin da piccola i miei compagni di classe si divertivano a mostrare quanto fossero più magri di me che avevo una costituzione più robusta della loro. Questo mio sentirmi diversa, presa in giro e ansiosa mi aveva portato a mangiare ancora più del normale.
Forse fu proprio per questo che iniziai ad odiare il mio corpo e me stessa per aver permesso a queste persone di rovinarmi l'infanzia.
Mia mamma e mia nonna, quando ero piccola, mi ripetevano sempre che dovevo essere forte e farmi scivolare le cose addosso perché gli altri erano solamente gelosi della mia bellezza e delle capacità che avevo.
Ma non è facile convincersene, soprattutto una volta che quelle offese diventano parte integrante del pensiero che tu stesso hai della tua persona.
Fu con questi pensieri tristi e melanconici che mi abbandonai alle braccia di Morfeo, stanca di quella lunga giornata.




Don't let me go - Shawn MendesWhere stories live. Discover now