Con tanto amore

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《Grande Giove!》
Esclamo e faccio una bruschissima frenata prima di andare a sbattere contro il muretto del marciapiede. Mi guardo attorno con il respiro affannato e debole e quasi mi metto ad urlare dalla gioia, perché sono riuscito a tornare nella mia realtà senza compromettere nulla. Do un veloce sguardo all'orologio che porto al polso e vedo che ho ancora tempo, ma decido di rimettere in moto la DeLorean e sfrecciare verso casa di Marty in modo immediato, arrivando lì poco dopo. Parcheggio la macchina sul vialetto, coprendo per bene il suo corpo in modo che non possa nemmeno minimamente notarlo e vado a suonare il campanello. Non appena esce, quasi lo soffoco in un abbraccio e lui mi domanda perché di tutto questo affetto; naturalmente era una domanda che mi sarei fatto anche io se mi fossi trovato nella stessa situazione.
《Marty, ascoltami. Io vengo dal futuro. Esattamente dal futuro delle 11:50 e sono tornato indietro per ricordarti di andare all'appuntamento con Jennifer, altrimenti ti lascerà e verrai a chiedermi di tornare indietro nel tempo per rimediare, ma la macchina si guasterà e succedera un paradosso!》
Mi guarda spaesato e si picchia una mano alla fronte non appena gli faccio memoria dell'appuntamento. Mi ringrazia infinitamente e mi chiede informazioni sul futuro, ma decido di non dirgli altro perché non lo ritengo necessario. Gli ricordo ancora una volta di fare sempre molta attenzione e lo saluto tornando in auto, così imposto di nuovo l'ora, questa volta quella esatta e torno al parcheggio.
7 aprile 1986 ore 11:36

Lo porterò nel futuro, giusto qualche istante prima che entri nel laboratorio sbattendo la porta. Secondo i miei calcoli, in quel momento non ci sarà alcun Emmett e nemmeno alcun Marty, quindi noi torneremo ad abitare il nostro tempo esatto senza che ci siano molteplicità della nostra persona.
《Sei pronto, ragazzo? Ti riporto a casa》.
Dico con una voce piuttosto speranzosa e riprendo la rincorsa con quel gioiellino che frizza immediatamente nelle mie mani tra spazio e tempo, portandomi esattamente dove mi sono prefissato di tornare. Mi dirigo velocemente verso il mio laboratorio, perché Marty deve trovarsi assolutamente là dentro prima che si facciano le 11:40 e quando finalmente arriviamo, lo porto dentro in braccio e lo faccio stendere sul mio letto. Punto la sveglia del mio piccolo orologio e tra circa due minuti dovrebbe suonare; nel frattempo gli tolgo il mio giaccone ed impregno una salvietta d'acqua per pulirgli il collo dal sangue che aveva perso. Gli resto vicino, il mio viso è a pochi millimetri dal suo, voglio essere sicuro che allo scoccare del prossimo minuto, lui riprenda a vivere. Gli accarezzo un braccio, poi il petto e quando sento il rumore del timer del mio orologio da polso, sussulto e lo spengo. E l'ora! Guardo il ragazzo, ma lui non mostra alcun segno di vita, quindi le mie mani iniziano a tremare e penso di aver sbagliato tutto quanto. Avvicino l'orecchio alle sue labbra, speranzoso di sentire almeno un suo respiro, ma non accade nulla e ora mi sento davvero morire, perché ho perso il mio migliore amico una volta per tutte. Mi siedo sul letto e gli volto le spalle iniziando a singhiozzare con la testa tra le mani in modo disperato.
《Dannazione, Marty! Ti avevo detto di andare a quell'appuntamento, perché non mi dai mai ascolto?!》
E proprio quando mi rimprovero per l'ennesima volta di averlo accontentato, sento una piccola voce da dietro le mie spalle.
《D-Doc... ma che fai, piangi?》
Mi giro di scatto e quando vedo che Marty si è alzato con il busto e mi sta guardando con quell'aria così stanca e sconvolta, gli getto le braccia al collo e lo stringo a me senza fargli del male. Subito dopo gli faccio alzare un poco il viso e controllo la sua gola, notando che, come avevo immaginato, la ferita provocata dalla pallottola era sparita come il sangue che prima ricopriva gran parte della sua maglietta.
A quel punto inizia a pormi tante domande, alle quali risponderò quando entrambi saremo più tranquilli. Intanto rifletto su un'ultima cosa: perché non sono scomparso, dopo aver incontrato il me stesso della realtà alternativa? E la risposta è logica: Marty ha evitato che tutto ciò potesse accadere, quindi, paradossalmente, non ho incontrato me stesso e tutto è tornato alla normalità seppur con tante difficoltà.
《Marty, non sono mai stato così felice di vederti》.
Gli dico con un piccolo sorriso, cercando di fingere che non sia successo nulla e lui alza le spalle, come per dirmi che anche lui pensa la stessa cosa.
《Uhm, Doc. C'è una cosa che vorrei chiederti. Mi presteresti la DeLorean? Vorrei tornare indietro ed evitare di prendere un votaccio per l'ennes-》
Non lo lascio finire di parlare; appoggio le mani sulle sue spalle, stringendole amichevolmente e scuoto la testa sorridendo quasi con ironia.
《Sono desolato, Marty. Preferirei non prestarti la macchina del tempo per queste sciocchezze. Però il voto lo puoi recuperare ed io ti aiuterò a studiare, perché gli amici fanno così》.
Gli dico sperando che non controbatta in qualche modo o che non mi chieda spiegazioni e quando annuisce, sospiro sollevato e gli accarezzo i capelli spettinandoglieli.
Si potrebbe dire che ormai io non abbia più l'età per questi viaggi, che io sia troppo vecchio per imparare qualcosa, eppure una lezione da questa esperienza l'ho appresa. Anzi, posso giurare di aver capito più cose oggi che nel resto della mia vita. Ho imparato che il viaggio nel tempo è più pericoloso di quanto pensassi e non sempre cercare di modificare gli eventi, porta ad un risultato positivo. Ma fondamentalmente ho capito che senza il mio migliore amico, io non sarei nessuno, perché ci salviamo ogni giorno a vicenda senza nemmeno rendercene conto.
Per questo gli voglio bene.

Sono esattamente le 20:45 ed è il 15 Febbraio dell'anno 1998.
Sono passati  dodici anni da quando ho trascritto questa nostra storia, Marty ed ora voglio che rimanga a te, così che tu possa imparare ciò che ho imparato io senza rifare i miei stessi errori.

                   Con tanto amore, il tuo       "Doc" Emmett L. Brown.

My Friend In TimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora