10 anni prima...
Pov Victoria
"Tori non dovremmo essere qui, perché siamo venuti?" Disse il mio migliore amico in preda al panico"Danny sta zitto e fai l'uomo. Qualcosa nella mia testa mi dice di venire qui da molto tempo e vorrei sapere perché "
"Magari stai solo impazzendo!"
Qualcosa, un voce, rimbomba nella mia testa da mesi. Sentivo che dovevo venire qui.
Continuiamo a camminare per moto tempo, nella parte più interna di Central Park dove nessuno osa mai addentrarsi.
All'improvviso un rumore ci fa saltare in aria, qualcosa di oscuro proveniente da destra, non avevo mai sentito qualcosa del genere prima d'ora...Lentamente ci giriamo per poi rimanere pietrificati davanti a quello che ci si mostra davanti, una cabina blu della polizia giace appoggiata ad un albero, sporca e piena di foglie, come se fosse precipitata dal cielo.
"Che cos'è quella?!" Disse Danny indietreggiando sempre di più, non ho mai visto niente del genere, guardandola bene sembra inglese, qui a New York non ci sono cose di questo genere
"Non ne ho idea Dan, ma voglio scoprirlo" mi avvicino lentamente alle porte della cabina munita di torcia, ancora non riesco a credere di essere qui.
Cerco di aprirla ma niente , subito dopo noto la presenza di una serratura, perché mettere una serratura in una cabina telefonica? E poi come ha fatto ad arrivare qui?Continuo a esaminare per bene la scatola blu sotto lo sguardo impaurito di Danny
"Victoria andiamocene, ti prego"
"Ma la vuoi smettere? Non succede niente!"
"Bene, allora fai le tue ricerche da sola e non mi immischiare in queste faccende!"
"Non ti ho mica obbligato! Vattene se vuoi"
"Ci vediamo a casa..." dice solo prima di incamminarsi verso l'uscita, saranno almeno le due di notte e io sono qui, da non credere
Mi allontano dalla cabina ormai rassegnata
"Hey!"
Una voce maschile si presenta alle mie spalle facendomi urlare mentre la torcia cade a terra spegnendosi, non dovevo venire qui!
"C-chi sei? Non farmi del male ti prego "
"Non voglio farti del male" continuo a muovermi nel buio, non si vede assolutamente niente
D'un tratto si accende una luce verde accanto a me, permettendomi finalmente di vedere l'uomo che aveva parlato prima
"Che cos'è quell'aggeggio?" indietreggio sempre di più
"È un cacciavite sonico,tranquilla. Chi sei piuttosto?" L'uomo comincia a girarmi intorno facendomi sentire profondamente a disagio
"Mi chiamo Victoria, tu chi sei?"
"Sono il Dottore"
"Dottore chi?"
"No, solo il Dottore"
"Sei un medico?"
"No! Sono solo il Dottore."
"Okay okay calmati!" Vedo il 'Dottore' sorridere leggermente
"Cos'è quella?" Chiedo indicando la cabina blu
"Se te lo dico prometti di non dirlo a nessuno?"
"Si, ma solo se mi prometti che non mi ucciderai"
"Perché dovrei ucciderti?"
"Sei un uomo che si aggira per Central Park nel cuore della notte, hai una cabina della polizia e ti fai chiamare il Dottore, secondo te è normale?"
"Si, è di routine"
"Sei strano amico, dimmi di piu"
Lo ammetto, non sono una di quelle ragazze che si spaventano facilmente e sono molto ma molto curiosa. Questa faccenda della cabina mi affascina parecchio
"Okay, ma non qui"
"E dove scusa?"
"Vieni con me"
Sento prendermi la mano e comincio a camminare nel buio, illuminato solo da quella debole luce verde smeraldo . Non so se sto facendo la cosa giusta ma devo scoprire cosa mi sta succedendo. Le voci che sento non sono cose normali, ho bisogno di aiutoFinalmente arriviamo all'uscita del parco in cui il cancello è chiaramente chiuso
"Penso che dovremmo scavalcare" dico all'uomo arrampicandomi sulla ringhiera fino a raggiungere l'altra parte, menomale che non è scattato l'allarme
"Dottore?" Non sento più niente,è come sparito "Dottore ci sei?"
Silenzio. Sto veramente cominciando ad avere paura e senza pensarci due volte mi metto a correre più veloce che posso verso casa, ma dove sarà finito? Cosa è quella cabina? Forse Danny ha ragione, sto impazzendo...
Arrivo davanti la porta di casa, la apro per poi richiuderla dietro di me buttandomi letteralmente tra le braccia di Danny con il fiatone
"Scusa se ti ho lasciata lì" dice stringendomi più forte
"Tranquillo, devo raccontarti una cosa"
Comincio a raccontargli del Dottore, di quello che mi ha detto.
"Non è che te lo sei immaginato? A volte la paura fa brutti scherzi "
"No Dan, era reale, ne sono sicura al cento per cento, ha detto di chiamarsi il Dottore e aveva una specie di coso che faceva luce verde"
"Non preoccuparti, anche quando fosse stato reale non lo vedrai piu"
"Già, forse hai ragione, non importa"
E invece si che importa, voglio incontrare di nuovo quell'uomo per sapere della cabina, so che era reale.
"È meglio andare a letto ora, buonanotte " mi lascia un bacio sulla guancia prima di dirigersi verso la sua stanza
Subito mi alzo anche io dal divano il pelle andando in camera, metto il solito pigiama e mi infilo sotto le coperte osservando da fuori la finestra il paesaggio illuminato di New York City e ripenso a tutto quello che è successo. Ti troverò Dottore, fosse l'ultima cosa che faccio.