Una Nuova Amica

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«Vediamo cosa possiamo fare per questa bella ragazza» mi dice il costumista e io gli sorrido.
«Piacere, io mi chiamo Alan e, come forse hai già capito, sono il costumista. Suppongo tu sia Sandy» dice lui.
«Sì. Mi chiamo Alexandra, Alex Jackson. Da cosa hai capito che interpreto Sandy?» gli domando sorpresa.
«Ma che domande! Le somigli tantissimo. Gli occhi azzurri, i capelli biondi...» mi risponde lui.
«Davvero? Io non noto tutta questa somiglianza» rido io «e poi non sono così bionda» ridiamo insieme.
«Sei abbastanza bionda da somigliare a Sandy non preoccuparti» mi dice lui.
-Quindi non mi faranno indossare una parrucca o tingere i capelli?
-Io non credo che sia necessario. Dovremmo domandare alla parrucchiera e al direttore di scena.
Nel frattempo si avvicinano una donna sui 35/36 anni e una ragazza più giovane, che penso sia mia coetanea.
«Salve» le saluto.
«Ciao» risponde la più giovane.
Per qualche strana ragione, sento che tra me e quest'ultima si creerà subito un buon rapporto.
«Io sono Alex» mi avvicino a lei e le stringo la mano che mi porge.
«Io sono Samantha, ma chiamami Sam» si presenta lei.
«Io invece sono Esther e sono la responsabile delle acconciature» si presenta la donna più grande.
«La parrucchiera» dico io.
«Responsabile delle acconciature...» dice Sam alzando gli occhi al cielo.
«Esattamente!» dice Esther.
«Esther secondo te tra queste gonne, quale dovrei farle indossare?» dice Alan indicando prima me e poi le gonne.
«Mmmh... quella gialla» suggerisce lei.
«Ottima scelta» risponde lui.
Noto subito che c'è una grande intesa tra loro due.
«Esther, ma c'è bisogno che io indossi una parrucca o cose del genere?» domando ad Esther.
«No, non credo sia necessario. Puoi sempre fare uno shampoo colorante» mi risponde lei e io annuisco.
«Allora... tu sarai Sandy, giusto?» mi domanda Sam.
«Sì. E tu che personaggio sarai?» le chiedo io.
Lei scoppia a ridere.
«Perché ridi?» dico io sorridendo.
«Perché io non sono un'attrice. Sono la nipote e aiutante di Esther» risponde lei.
«Davvero? Comunque nemmeno io sono un'attrice. È la prima volta che faccio parte di uno spettacolo» dico io.
-Sì. E poi non si direbbe proprio. Sai perfettamente come muoverti e cosa fare.
-È un complimento?
-Sì
-Allora ti ringrazio.
Scoppiamo a ridere senza nessuna ragione.
Sento che io e questa ragazza dagli occhi profondi diventeremo grandi amiche.
«Ti piace lavorare con tua zia?» le chiedo.
«Beh più o meno. Cioè non è questo che voglio fare nella vita, ma da quando è morta mia madre non mi stacco mai da Esther» mi risponde con aria piuttosto triste.
«Mi dispiace per tua madre. Comunque sappi che se hai voglia di parlare e sfogarti con qualcuno io ci sono. E ci sarò sempre» le prometto io.
Cosa strana. Ho fatto una promessa ad una ragazza di cui non so molto, ma che allo stesso tempo mi sembra di conoscere da tutta la vita.
«Grazie» risponde lei.
«Figurati» dico io abbracciandola.

«Sandy? Dov'è la mia Sandy?» urla il direttore di scena.
«Eccomi!» corro verso di lui.
«Bene. Ora che siete tutti qui, voglio dirvi che manca ancora un componente molto importante. Manca Rizzo!» ci annuncia lui.
«Ah si? So io dove trovare una Rizzo» dico correndo verso Sam, che si trova dietro le quinte. Mi sembra perfetta per questo ruolo. Insomma lei è bellissima!
Finalmente la trovo, la prendo per un braccio e insieme iniziamo a correre.
«Alex! Ma sei pazza?!? Dove mi stai portando?!?» dice, anzi urla lei.
Arriviamo difronte a tutti che ci guardano in modo strano.
«Ecco a voi Rizzo» dico indicando Sam.
«No, Alex. Tu sei folle» mi sussurra lei.
«Grazie me lo dicono tutti» ridiamo insieme.
«Senti ragazzina tu non sei nessuno per fare queste scelte!» mi dice una ragazza bionda, probabilmente anche lei mia coetanea, in maniera molto arrogante.
«Uuhh, nervosa la ragazza eh?» parlo con Sam ignorando del tutto la bionda.
«Già. Lei è Stefani, figlia di Bob» mi risponde lei.
«Chi è Bob?» le domando.
«Il direttore di scena "ragazzina"» scoppiamo a ridere entrambe.
«Shhh... fa silenzio Stefani!» ordina Bob a sua figlia.
«Ma papà, tu devi fare queste scelte non lei!» ribadisce lei.
«Tu fa silenzio comunque!» dice Bob.
«Woo-hoo 1-0 per Bob» dico a bassa voce a Sam.
«Game Over» dice Sam imitando quasi la voce di un robot.
Ridiamo ancora.
«Sì. Si. In effetti mi piace. Brava Sandy!» mi dice Bob.
Sorrido.
«Io comunque mi chiamo Alex e lei è Sam» dico indicando Sam.
«Allora, care le mie Alex e Sam, è ora di mettersi a lavoro!» ci dice Bob sbattendo le mani come per invogliarci.
«Ma come, così? Senza nemmeno un provino?» domanda isterica Stefani a suo padre.
«Sì, così» gli dice con voce autoritaria.
«Ma signore... io avrei bisogno di studiare il campione prima di iniziare le prove» dice Sam rivolgendosi a Bob.
«In effetti hai ragione. Allora ragazzi iniziamo le prove la prossima settimana, studiate ancora un po' il copione!» urla a tutti gli attori.
«Grazie» lo ringrazia Sam.
Lei si gira verso di me, mi guarda prima qualche secondo dritto negli occhi e poi si decide a parlarmi «Primo: grazie, secondo: ma come ti è saltato in testa di farmi fare uno spettacolo?»
«Primo: figurati, secondo: perché sei bellissima, straordinaria e sprizzi energia da tutti i pori» le rispondo.
Lei scoppia a ridere e poi io mi unisco a lei.
«Senti... ti va di venire a casa con me ed Esther così studiamo il copione insieme» mi propone lei.
«Ottima idea!» approvo io.
Mentre ci dirigiamo verso l'uscita, la bionda mi squadra dalla testa ai piedi.
«Una foto? Un autografo?» le dico sarcastica.
Lei non mi risponde, mi guarda male e poi va via.
Sam guarda prima lei e poi me, e scoppia a ridere.
«Perché ridi?» le domando io ridendo.
«Perché sei un mito!» mi risponde lei.
«Grazie» rispondo facendo la finta convinta.
Usciamo dal teatro, ci mettiamo in macchina, allacciamo le cinture e poi Esther mette in moto.
Dopo una decina di minuti, arriviamo a casa di Sam. Io resto allibita nell'osservare quella splendida villa a tre piani.
«Terra chiama Alex. Terra chiama Alex» dice Sam muovendo la mano davanti ai miei occhi.
«Scusami. Mi ero imbambolata» dico ridendo.
«Me ne ero accorta» dice lei unendosi alla mia risata.
Entriamo dentro camera sua e passiamo tutto il pomeriggio a studiare il copione.
Si è fatto veramente tardi, ora i miei saranno molto preoccupati. Il tempo con Sam passa molto velocemente.
«Sam, si è fatto veramente tardi! Ora i miei saranno molto preoccupati» le dico.
«Sì. Hai ragione. Andiamo ti accompagno a casa, prendo l'auto di Esther» mi dice Sam.
«Grazie mille» le dico abbracciandola.
Mi metto la felpa e lei fa lo stesso, poi usciamo da casa, ci mettiamo in macchina e partiamo.
Mentre sono in macchina, invio un messaggio a mia madre.
-Mamma, scusa il ritardo. Se vuoi vai a dormire, io sto arrivando.
-Okay Alex, volevo aspettarti, ma sono davvero molto stanca. Buonanotte.
-Notte mamma.
La casa di Sam è abbastanza lontana dalla mia, però tra una chiacchierata e l'altra, il tempo passa molto velocemente.
Arriviamo a casa mia.
«Grazie Sam. Ti va di entrare?» le chiedo.
«Figurati Alex, e poi mi piacerebbe, ma domani ho scuola ed è già abbastanza tardi. Sarà per la prossima volta» mi dice.
«Guarda che ci conto» le dico sorridendo e lei ricambia il sorriso.
Ci salutiamo e io vado verso casa.
Mentre entro, inizio a pensare a tutte le stupidaggini che ho fatto oggi con Sam e mi vien da ridere.
Credo di aver trovato una nuova amica.
Spero che questo capitolo vi piaccia (anche perché mi sono divertita molto scrivendolo). Fatemi sapere nei commenti se vi è piaciuto e se avete qualche consiglio da darmi per un prossimo capitolo.
A presto. 😘

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