Troppo Pensierosa ( o Sognatrice)

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«Alex, svegliati!» mi urla ripetutamente mia madre mentre io sono ancora a letto sotto le coperte.
«Okay! Va bene. Hai vinto. Mi alzo».
Finalmente decido di alzarmi, anche se controvoglia.
-Sbrigati o farai tardi!
-D'accordo, mamma.
Vado in bagno a prepararmi e poi vado in cucina dove mi aspetta mia madre con la colazione. L'adoro quando mi prepara la colazione.
«Allora... sei pronta per il primo giorno di scuola dell'ultimo anno?» mi chiede mia madre, quasi malinconica.
«Ma che razza di domanda è?» dico ridendo, tanto per sdrammatizzare «Non sono mai stata pronta per la scuola!». So cosa le passa per la testa, so il motivo per cui è così "malinconica" nel fare quella domanda. Quando avevo 14 o 15 anni dissi ai miei che non appena avrei finito il liceo, mi sarei trasferita a New York per studiare recitazione.
«Alex... sei sicura di... cioè di andare via...?» quasi non riesce a parlare.
«Mamma, non sono mai stata così sicura nella mia vita. È questo ciò che voglio veramente. Ho un sogno, e credimi, nessuno me lo porterà via».
Le dico guardandola negli occhi.
«Non sai quanto io sia orgogliosa di te» mi dice.
Wow! Mi sento strana. Rare volte ho sentito quelle parole.
Le sorrido e lei ricambia facendomi il sorriso più bello che possa esistere e lo stesso capace di tranquillizzarmi.
Di solito prendo l'autobus per andare a scuola, ma oggi, stranamente, mio padre ha deciso di volermi accompagnare lui. Secondo me vuole dirmi qualcosa, e spero che non riguardi la mia decisione di voler partire. Ci mettiamo in macchina, allacciamo le cinture e partiamo. Per quasi la metà del tragitto non mi dice niente, starà pensando a come riferirmi ciò che ha da dire.
«Sai Alex...» finalmente si decide a parlarmi «ieri ho parlato con tua madre e... tu sei davvero sicura di voler partire per poi studiare recitazione? Sei davvero sicura di poter avere una nuova vita in una nuova città? Sei consapevole del fatto che la vita a New York potrebbe non essere come ti immagini?»
Lo ammetto, queste parole un pò mi terrorizzano.
«Sì papà. Lo dico a te come già l'ho detto a mamma, io ho un sogno e anche una paura tremenda, ma voglio realizzarlo, a qualsiasi costo!»
«Okay. Io voglio solo la tua felicità, nient'altro».
«Grazie papà» gli do un bacio sulla guancia.
Finalmente arriviamo a scuola, saluto mio padre e mi dirigo verso la scuola. All'improvviso mi sale una sorta di tristezza, anche se in questa scuola non ho tanti amici e nemmeno tanti momenti belli da ricordare, un pò mi mancherà.
Entro in classe. Non so perché ogni volta che entro in classe mi sento così osservata ed imbarazzata.
«Buongiorno» dico.
«Buongiorno cara» mi risponde solo la prof. Io le sorrido. Anche se non glielo mai detto, la prof Erin è la mia preferita.
Inizia la lezione di letteratura. Di solito sono sempre attenta (dato che amo la letteratura), ma oggi no. Oggi sono molto pensierosa. Immagino la mia vita lontano da qui, lontano dai miei.
Finite le prime 3 ore di lezione, inizia l'intervallo, il quale, come la maggior parte delle volte, trascorro da sola. Anche se ormai faccio parte di questa scuola da diversi anni non conosco molte persone. Girovagando per i corridoi, non trovo molte facce familiari. Al massimo conosco 10 persone in tutta la scuola, ovviamente escludendo la mia classe. E non è perché sono antipatica o cose del genere, è per il semplice fatto che sono una persona molto timida, che inoltre vuole diventare un'attrice, contraddittoria come cosa.
Finalmente si torna a casa. Trovo mamma a preparare un dolce e mio fratello a giocare ai videogame. Io e mio fratello ci assomigliamo molto, sia dal punto di vista fisico che caratteriale, e forse è proprio per questo che non andiamo molto d'accordo, cioè non litighiamo 24 ore su 24, ma litighiamo abbastanza spesso. Io lo adoro, ma non glielo mai detto e dimostrato, e sinceramente non so perché.
«Ciao tesoro» mi saluta mamma.
«Ciao mamma» dico dandole un bacio sulla guancia.
«Ciao Secchiona» dice mio fratello senza staccare gli occhi dalla TV.
«Ciao Idiota» rispondo.
«Meglio idiota che apatico come te» risponde lui.
Lo guardo male
«La piantate?!? Ma come cavolo devo fare con voi due» dice, anzi, urla mia madre.
«Io vado in camera mia» dico dirigendomi verso la mia adorata stanza.
Dato che sono molto stanca decido di non mangiare nemmeno e di addormentarmi.
*chiamata*
Sobbalzo dato che stavo dormendo e rispondo.
-Pronto, chi è?
-Salve. Parlo con la signorina Jackson?
-Sì, sono io. Dica pure
-Lei tre mesi fa fece un provino per la parte di Sandy in Grease, e le informo che è stata scelta.
Wow! Non riesco a rispondere subito. Per un attimo mi disconnetto dal mondo.
-Wow! Ma mi prende in giro. Oh mio Dio, non posso crederci.
-No. Non la prendo in giro. Le prove iniziato il prossimo sabato.
-Non mancherò. La ringrazio.
-Sì figuri.
*fine chiamata*
Oh mio Dio! Non posso crederci. Ormai avevo smesso di sperarci, dato che sono trascorsi 3 mesi dal provino.
Mi stendo sul letto. Fisso il soffitto. E involontariamente sorrido. Non vedo l'ora di andare alle prove. In realtà ho anche un po' di paura. Ho paura di non riuscire in ciò che faccio. Ho paura di non riuscire a dare il mio massimo.
Cerco di non pensare in modo negativo, insomma questa è una bella opportunità, perché dovrei rovinarla?
Scendo giù in cucina, dato che sono le 22:00, mi viene un po' di fame. Trovo la cucina deserta, con solo un biglietto con su scritto "La cena è nel forno". In realtà non ho voglia del pollo quindi decido di mangiare un pezzo del dolce che oggi ha preparato mia madre.
Mi metto sul divano e accendo la TV. Metto Grease, così almeno imparo già qualcosa del personaggio, anche se in realtà l'ho imparato a memoria. Sto pensando ai miei capelli, cioè io non sono bionda, almeno non troppo. Penso che mi faranno tingere i capelli o indossare una parrucca. Pensandoci bene non assomiglio per niente a Sandy, perché mai avrebbero scelto me? Basta io penso troppo.
Ricordo che quando feci il provino ero molto nervosa. Ricordo che stavo quasi per andare via (pensavo che non mi avrebbero mai presa sia per l'aspetto fisico sia per il mio modo di recitare), ma poi sento una voce che dice "712". Ero io il 712. Ricordo che stavo quasi per svenire a quelle parole. Mi sentivo il cuore in gola. Avevo una paura tremenda di non ricordare le battute, ma poi fortunatamente non ne ho dimenticata nessuna. Ricordo quella donna bionda che disse "Le faremo sapere" senza nemmeno guardarmi in faccia. Ricordo che la prima cosa che pensai appena finito il provino fu "Non mi prenderanno mai" e invece oggi, oggi ho ricevuto la chiamata che forse potrebbe essere un piccolo passo per realizzare il mio sogno.

Bene questo è il primo capitolo. Spero vi piaccia (anche se un po' breve). Fatemi sapere nei commenti per favore.

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