Cap 64: Personal Jesus Jhonny Cash

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Richard

Esco da questa maledetta scuola e sento l'aria fredda concedermi finalmente un po di ossigeno.
Nicolas ha la maledetta capacità di farmi sentire vulnerabile.
Stare vicino a lui mette in mostra le mie debolezze.
Guardo la sua frangia nera appoggiata agli occhi e mi perdo in quello sguardo che nasconde.
Salgo sulla Ducati teso.
Caroline nei miei pensieri.
I tratti morbidi del suo volto dentro di me.
Dove ti sei nascosta?
Dove devo cercarti?
Penso su di giri.
Seguo le strade di Cambridge con meno sicurezza di prima, mi sento perso.
Ho bisogno di bere birra ghiacciata, di perdermi in un oblio solitario, di staccare con tutto questo sentire che non mi da pace.
Parcheggio la moto su Market Street e scendo senza pensare a Nic seduto dietro di me.
"Dove stai andando?" lo sento gridare dietro il mio passo affrettato
"A bere sino a sentirmi male" rispondo deciso
"A bere sino a sentirti male?" ripete con un tono di voce che non mi piace affatto
"Già. Non torno a casa finché non ho dimenticato il mio nome" mi dileguo sul Market Passage e seguo le note della musica che si fa largo in questa notte che conosco troppo bene.
Le luci sull'insegna del Ta Bouche sono la mia oasi nel deserto.
La fine di un conflitto che sento esplodere nel mio petto.
Non sono in grado di affrontare il senso di colpa che mi porto dentro dal mio rientro da Edimburgo.
Non sono in grado.
Ci penserà Nic.
Saprà cosa fare al posto mio.
Mi siedo al bancone, guardo James indaffarato con i suoi Cocktail.
"Un giro per me" dico lanciandogli un'occhiata.
Guardo i suoi occhi azzurri puntarmi, le sue iridi chiare meno dense delle mie, più pulite, innocenti.
Si avvicina con passo svelto.
"Che ci fai da queste parti?" chiede curioso "Non frequenti questo posto da tempo Richard" un'ironia poco accetta nel suono della sua voce.
"Si ripercorre sempre la strada di casa James. È l'unico posto dove sentirsi al sicuro" un sarcasmo tipico di me a mostrarsi sfacciato tra di noi.
"Spero tu sia tornato per restare" versa Gin trasparente in un bicchiere con ghiaccio.
"Mi dispiace deluderti ma sono qui di passaggio. Il tempo di perdere i sensi e mi tolgo dai piedi" afferro il bicchiere che mi porge e lo alzo a mezz'aria.
"Alla tua" riesco appena a dire e sento una mano forte afferrare il cappuccio della mia felpa.
Il bicchiere sbatte sul bancone e barcollo confuso.
Nicolas a passo deciso mi trascina fuori senza darmi modo di reagire.
Sento gli occhi di ragazzi poco lucidi appoggiarsi al mio procedere incerto.
Nic si ferma fuori dalla porta, lascia il cappuccio della felpa e si ferma davanti ai miei occhi.
Uno sguardo duro ad accogliermi, i muscoli tesi, le labbra serrate.
"Che stai facendo Ric?" percepisco in quella domanda una freddezza glaciale.
"Te l'ho detto Nicolas" alzo la voce "Bevo" la mia mano si appoggia al suo petto e una rabbia che cresce piano lo spinge lontano da me.
Mi volto per rientrare ma sento di nuovo il cappuccio della felpa fermare i miei passi.
"Caroline è chissà dove e tu pensi a bere?" una fermezza nei suoi occhi che mi fa rabbrividire.
"Caroline sa badare a sé stessa" dico pentendomene subito dopo.
"Sa badare a sé stessa?" grida Nic su di giri "Sa badare a sé stessa?" ripete prima di colpirmi con forza sulla guancia.
Reagisco al suo colpo ben piazzato e il mio corpo è sul suo in troppo breve tempo.
Sa badare a sé stessa, ripeto dentro di me in mezzo a quella lotta folle.
Sa badare a sé stessa, ripeto.
E vorrei tanto poterci credere.
"Ehi" la voce di James è un eco lontano.
La sua mano afferra il mio petto stretto a quello di Nicolas e con una spinta decisa mi divide da lui.
Nicolas si ferma un'istante, i capelli spettinati sulla fronte, le sue ciglia lunghe a stringersi impercettibilente.
Sistema il giubbotto di pelle scomposto.
"Nic" dice James calmo soffermandosi sul suo volto malmesso.
Guardo Nicolas nascondere il disappunto provato poco fa, si volta piano, movimenti studiati si prendono i suoi passi, mi appoggio alla porta chiusa mentre seguo il suo allontanarsi.
Respiro affannato.
"Si percorre sempre la strada di casa Ric. È l'unico posto dove sentirsi al sicuro" James mi guarda deluso
"E quella Richard" indica la strada da cui Nic è appena scomparso "Quella. È casa tua" una luce sincera nei suoi occhi "Cerca di tornare per restare"aggiunge poi prima di aprire porta ed entrare.

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora