Chapter one.

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(Un piccolo consiglio per chi ama ascoltare la musica mentre legge, io mentre ho scritto questo capitolo ho ascoltato talk me down di troye sivan, non so perché ma mi ispirava ahah, vi lascio il link https://youtu.be/Lo3lxS-6joY)

2 Novembre 1991

"Non ci credo, lo sto facendo davvero. Ho accettato quella stupida scommessa. Mi sto davvero dirigendo verso il manicomio abbandonato?"

Questo era il quesito che assillava la mia mente durante la grigia e cupa giornata di pioggia del 2 Novembre.

"Oltretutto con Harry Edward Styles, colui che da un paio di anni a questa parte ha completamente dimenticato la mia esistenza".
Questo invece era il mio subconscio.

Iniziai ad intravedere Troye e i suoi amici dirigersi verso di me.

C'era anche Harry con loro.

Deglutii.

"Ecco la nostra cara Elizabeth. Allora, sei pronta?" disse Troye guardandomi con presunzione.

Gli rivolsi il mio sguado, esso avrà trasmesso disperazione, dato che rispose:

"Una scommessa è una scommessa. Avete perso entrambi, quindi siete costretti a passare la notte nel manicomio abbandonato." Esclamò con un ghigno sul viso.

Sbuffai.

Guardai Harry come per chiedergli se potesse fare qualcosa, purtroppo mi fece cenno di no con la testa. Perfetto, direi.

Iniziammo ad avviarci verso il manicomio abbandonato, mi sembra che si chiamasse "Lonely Minds".
Davvero un modo fantasioso nel dare il nome ad un manicomio.

Appena arrivammo iniziai ad avere i brividi, ma non erano solo per il freddo. Ero terrorizzata.

"Su, entrate. Avete paura?" Disse lui.

"Oh, dannato Troye" pensai io.

"Vorrei vedere te al nostro posto, idiota." disse Harry.

Devo dire che quella volta dovetti dargli la ragione più assoluta.

"Entriamo." Disse Harry.

Guardai il possente edificio che si trovava davanti ai miei occhi.

Esitai qualche secondo, poi entrai.

Le mie aspettative non erano delle migliori. Ci avevo pensato a lungo su come sarebbe potuto essere quel posto: spoglio, spento, triste. Ma, fidatevi, era molto peggio.'

'Mai visto un luogo cosi, mai sentita l'inquietudine che mi trasmise il mio ingresso li dentro, quello spazio che faceva parte del mondo tanto quanto ne era isolato.

Non c'era nessun suono specifico e definito. Decisamente inquietante.

Harry si allontanò guardandosi intorno, suppongo che anche lui abbia avuto i miei stessi pensieri. Mi guardò e disse:

"Allora, che facciamo?"

Le sue parole risuonarono come echi, che rendevano le parole cosi lontane, ma tremendamente vicine.

"Non so, cosa potremmo fare in un manicomio abbandonato alle 2:00 di notte? Giocare a nascondino?"

Proposi con sarcasmo.

Sbuffò guardandomi male. Mi incitò a seguirlo facendomi un cenno con la mano.
"Oh no, non avrai intenzione di visitare questo posto spero. " esclamai.

Iniziò a camminare, a questo punto avevo due opzioni: seguirlo e vedere quel posto macabro in ogni sua singola sfaccettatura, o rimanere da sola all'entrata.

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