- Capitolo 1 -

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Driiiin driiiiin driiiiin

Suonò la sveglia, allungai una mano e gliela poggiai sopra per farla smettere di suonare, che odio quel suono, ma non oggi, oggi la mia vita sarebbe cambiata, Londra mi aspettava, il mio sogno, quel sogno che coltivavo da quando avevo 14 anni.

Non capita tutti i giorni di salire su un aereo e volare all'interno del proprio sogno.

Io credo non esiste persona senza sogni, grande o piccolo che sia per quanto non voglia essere ammesso, un sogno nel cuore delle persone c'è sempre.

Ma basta stare a letto, presi l'intimo e i vestiti che avevo lasciato sopra la sedia per oggi e mi andai a lavare.

Feci una doccia veloce anche per rilassarmi un po' e scaricare la tensione. In quel momento mi invasero mille pensieri e domande a cui non seppi rispondere.

Sto facendo la scelta giusta? Sarà il luogo per me Londra? E le persone come saranno? Mi giudicheranno o gli piacerò?

Bhé a dirla tutta ormai ciò che pensano le persone mi interessa parecchio, dopo quello che ho passato ho scoperto che loro ti giudicano per come sei esteriormente e non più per come sei realmente.

Uscita dalla doccia mi asciugai e mi vestii: pantaloni stretti e strappati neri, felpa bianca con su scritto in nero "Fly with me" e le all-stars nere.

Avevo appuntamento con le mie amiche al bar vicino casa per salutarle non le avrei riviste per un bel po'.

Presi la borsa e salutai mia madre avvertendola di dove sarei andata:

"Mamma io vado a salutare le mie amiche prima della partenza" le dissi.
"Va bene ma non fare troppo tardi o rischi di perdere l'aereo" mi rispose.
"Si mamma tranquilla, tornerò in tempo, non preoccuparti" la rassicurai e uscii di casa.

Mente camminavo iniziai a pensare a tutto questo tempo passato con loro, mi sono sempre state accanto soprattutto Fannie, la mia migliore amica.

Lei sa tutto di me e io tutto di lei, nonostante siamo l'opposto l'una dell'altra ci vogliamo un mondo di bene e ci conosciamo da quando eravamo piccolissime perché le nostre mamme sono amiche, ad un certo punto però i miei pensieri vennero interrotti da una voce, quella voce inconfondibile che avrei riconosciuto fra mille, la voce di Fannie che esclamò: "Carlyyyyyy!".

Si, avete letto bene, il mio nome è Carly, forse un po' insolito ma i miei genitori mi hanno chiamata così per ricordare la mia nonna materna morta degli anni fa.

Alzai la mano per salutarla e poi corsi verso di lei abbracciandola, dopo esserci salutate ci incamminammo verso il bar dove c'erano anche le altre ad aspettarci.

Appena entrammo nel locale, in fondo alla sala vedemmo le nostre amiche: Lisa, Emily e Amanda.

Lisa era magra, di media altezza, aveva i capelli neri e lunghi quasi lisci e gli occhi azzurri. Era una di quelle ragazze che fa innamorare tutta la scuola, un po' stronza ma se voleva sapeva essere dolcissima.

Emily era alta e magra i suoi capelli erano biondo scuro e ricci, occhi color cielo che tendono ad arrivare fino alla tonalità più chiara del verde. Era simpatica e ben educata.

Infine c'era Amanda di media altezza con un bel fisico. Carnagione un po' scura, capelli marroni scuro lisci e grandi occhi color nocciola. Viziata ma ti aiutava sempre nel momento del bisogno.

Appena le vedemmo ci avviammo verso di loro spostandoci lentamente tra i tavoli, senza combinare danni, per poi arrivare dove erano sedute e ci salutammo con un grandissimo abbraccio di gruppo.

Dopo aver parlato del più e del meno arrivò la domanda che tanto temevo.

"Come sarà il college Carly?" mi domandò Amanda.
"Da come me lo hanno descritto è grandissimo ha 2 dormitori femminili e 2 maschili ed è situato vicino al centro" le risposi con molta calma anche se solo al pensiero mi agitavo.
"Deve essere emozionante" esclamò Emily come se avesse le stelline al posto degli occhi.

Dopo aver mangiato e parlato e parlato, Lisa interrompe la conversazione e mi chiese a che ora avessi l'aereo.
"Alle 18.30, a proposito che ore sono?" continuai a domandando con un aria interrogativa.

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