Si avvicinava il secondo fine settimana del mese di Febbraio – San Valentino – e proprio in quel giorno era programmata una gita a Hogsmeade e Scorpius Malfoy non era mai stato più euforico, da almeno tre anni tentava di invitare la ragazza di cui era perdutamente innamorato, Rose Weasley. Deciso com'era si affrettò a raggiungere la classe di Trasfigurazione dove i Grifondoro e i Corvonero avevano appena finito la loro lezione in comune e come un ammasso di Troll uscivano dall'aula, tranne Rose, lei era... beh come Scorpius si era ritrovato a ripetere parecchie volte, per descriverla non c'era un vero e proprio aggettivo, ma insolitamente in quell'istante Rose Weasley era una pazza furiosa, sempre bellissima, ma era una furia. Capelli scompigliati e una valanga di libri in mano e non si decideva di lasciare il vestito della professoressa McGonagall.«Professoressa... volevo solo sapere se ai M.A.G.O. ci saranno...» a quel punto la professoressa le tappò la bocca, letteralmente.
«Signorina Weasley sono sicura che lei sappia già tutte queste cose, ora se vuole scusarmi ho da fare.» vedendo Scorpius vicino alla porta la Preside si rivolse a lui. «Signor Malfoy vorrebbe gentilmente accompagnare Weasley in infermeria? » («Ehi! Sto bene, non c'è alcun bisogno di farmi portare in infermeria.») non badando molto a quello che disse Rose e si allontanò velocemente nella direzione del Gargoyle di pietra.
«Non ci andrò in infermeria, quella pazza di Madam Pomfery mi terrà rinchiusa lì dentro per almeno due giorni e non posso permettermelo, devo studiare.» Stava per andare via ma Scorpius la bloccò per il polso e si avvicinò di più a lei. «Vuoi v-venire a Hogsmeade con m-me questo sabato?» adesso balbettava? Ma non ci fece caso, troppo occupato ad aspettare una risposta che non ricevette, Rose si era liberata dalla stretta al polso ed era scappata via correndo il più veloce possibile.
Rose Weasley era un tutt'uno con i suoi capelli, cos'era cambiato da quando gliel'aveva chiesto un mese prima? Perché sentiva un leggero formicolio al polso? E perché diavolo aveva le farfalle nello stomaco quando si era avvicinato e le aveva chiesto di uscire?
Lei per la prima volta nella storia non aveva risposte.
Corse verso chi invece aveva una laurea in "Sentimenti".
«DOMINIQUE! » urlò spalancando la porta del dormitorio che condivideva con la cugina, Alice Longbottom e altre due ragazze.
«Porco Godric sono qui non c'è bisogno che urli!» strillò in risposta l'altra Weasley.
«Però adesso sei tu che urli come una...» e lo sguardo assassino di Dominique non fece continuare la frase di Rose che improvvisamente si ricordò del perché era lì a urlare come una pazza isterica. «Dobbiamo parlare» si bloccò per sussurrare un "Muffliato" alla porta e poi tornò a parlare con la cugina. « del problema che inizia con –Scor e finisce con –pius.» E improvvisamente lo sguardo omicida si tramutò in un ghigno che fece ricordare a Rose quello di Malfoy.
Maghi e Streghe ecco a voi la bipolarità di Dominique Weasley.
«Non fare più quella faccia, ti prego.» la supplicò Rose che si buttò sul letto e represse un urlo con il cuscino.
«Non preoccuparti Rosie, sentiti libera di urlare quanto vuoi. Tanto nessuno ci sente. » le disse con nonchalant Dominique che se ne stava seduta tranquillamente sul tappeto mentre metteva lo smalto, mentre Rose ne faceva un affare di stato.
Ma non era lei che urlava di non urlare? Si ritrovò a pensare pochi secondi dopo.
«Mi ha detto di andare ad Hogsmeade con lui a San Valentino...» disse dopo un minuto di silenzio.
«CHE COSA?» le urlò Dominique che cercava di mettere lo smalto alla mano destra e che ,dopo quello che le aveva detto la cugina, si era sporcata tutto l'indice di rosso.
«...e sono corsa via senza dargli una risposta» continuò la frase che l'urlo della cugina aveva interrotto.
Guardando la faccia di Dominique Weasley, Rose se fosse stata in un'altra situazione avrebbe riso di cuore, ma adesso le veniva solo una smorfia di profonda vergogna per essere fuggita davanti alla proposta che le aveva fatto Malfoy, il ragazzo che le piaceva da... beh non sapeva da quando si era accorta di avere una gran bella cotta per lui.
Si ricordò della chiacchieratina che aveva fatto con Domi il giorno dopo Natale, alla Tana nella vecchia camera di suo padre.
«Toc, toc! Posso entrare depressa di una cugina?» disse Dominique aprendo di poco la porta.
«Se sei sola sì» borbottò Rose, che non si era accorta di avere la voce leggermente incrinata dal pianto.
Dominique subito chiuse la porta e corse vicino alla cugina che aveva gli occhi rossi, e dopo averla abbracciata le chiese che cosa fosse successo.
«Ti sei mai accorta di essere infatuata della persona sbagliata?» le chiese singhiozzando.
«Non mi preoccupo mai di questo.» le rispose.
«E tu cosa-cosa fai?»
«Oh Rosie, non mi importa niente se è sbagliato ,mi dimentico di tutto e tutti e vado a prendermelo. »
«Non ti importa?» chiese Rose asciugandosi le lacrime. «Come fa a non importatene nulla, tu-»
Ma Dominique la fermò prima che potesse dire altro.
«Quando decidi di stare accanto ad una persona, ti assumi la responsabilità di renderla felice, nonostante le sue debolezze ed i passi falsi, nonostante la gente, i giudizi, nonostante tutto.» sospirò guardando un punto fisso nella stanza, pensando ad altro, Rose sapeva di chi stava parlando, e la osservava, ammirava sua cugina. «E' questo che lega le persone, il "Nonostante tutto".» mentre una lacrima bagnava il suo viso e Rose l'asciugava abbracciandola. «Grazie.»
«Sai Dominique, a volte adoro le tue perle di saggezza. » le disse Rose scoccandole un sonoro bacio sulla guancia.
«Grazie... cos'è che ho detto esattamente?» domandò mentre Rose si dirigeva verso la porta. «E dov'è che vai?»
«Vado a prendere quello che voglio.» le rispose sbattendo la porta e correva verso... correva a cercare Scorpius che sembrava essere sparito dal castello.
Da almeno mezz'ora Rose chiedeva in giro: «Sai dov'è Scorpius Malfoy?» ma nessuno sapeva dove si fosse cacciato.
Poi vide la squadra di Quidditch di Grifondoro nella Sala d'ingresso e improvvisamente sapeva dove trovarlo.
Corse più veloce che poteva fino al campo da Quidditch e lo vide volare sulla sua scopa. Camminò fino al centro del campo e lo chiamò.
«Malfoy! Ehi Malfoy!» gridò Rose rivolta verso il cielo che adesso aveva qualche sfumatura rossastra.
Il biondo sentendosi chiamare da quella voce si girò e sfrecciò verso il basso e scendendo dalla scopa appena sfiorò il suolo.
«Ciao.»
Perché non riusciva a dire nient'altro? Ogni volta che la guardava il suo cuore perdeva un battito e le farfalle nello stomaco si facevano sentire e iniziava a balbettare. Sembrava un tredicenne alle prese con la sua prima cotta. Tutte quelle sensazioni non gli piacevano per niente.
«Quell'invito ad Hogsmeade è ancora valido?»
"Mi guardava.
Mi fissava come se la vita fosse una
galleria d'arte ed io il suo più bel dipinto. "
![](https://img.wattpad.com/cover/64171272-288-k902667.jpg)
STAI LEGGENDO
Doesn't Matter - One Shot.
ContoPensate a James Potter e Lily Evans, pensate all'odio di Lily e all'amore di James, pensate a James e agli anni trascorsi a conquistare il cuore della rossa, e pensate a una Lily che al settimo anno si accorge di provare qualcosa per James e quindi...