Capitolo 32

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Eveline:
Ethan mi ha invitata ad andare con lui a Los Angeles! Non ci posso ancora credere!
Vedendo il nome di quella ragazza sul suo telefono, non so, ho avuto un sentimento strano dentro di me.
Sará gelosia? Non lo so, davvero. Comunque,dopo che mi ha invitata con lui, ha mandato un messaggio a questa Vanessa, dicendo che accetta lo stage e chiedendo se puó portare qualcuno con lui.
Lei ha risposto di si e che lo stage inizia fra un mese.
Io fra una settimana tolgo il gesso, cosí potrò godermi il viaggio con Ethan.
Il tempo passa in fretta e gli esami si fanno sempre piú vicini. Fra un pò per di più partiremo per Los Angeles, non vedo l'ora!
"Buongiorno piccola Eveline", mi saluta Ethan.
"Giorno Ethan".
Ogni mattina viene a prendermi e mi porta a scuola.
"Fra una settimana toglierai il gesso?",
"Si, finalmente", rispondo contenta.
"Posso accompagnarti io?", mi dice a bassavoce.
"Certo", metto la mia testa sul suo petto e sento il suo cuore battere all' impazzata.
Purtroppo arriviamo a scuola e ormai i professori ci fanno fare delle simulazioni d' esame.
A me non piace la scuola, ma il pensiero di uscire fuori mi spaventa. Praticamente ho passato metá della mia vita lì dentro e sinceramente non riesco ad immaginarmi nel mondo del lavoro.
Mi spaventa quest' idea, mi fa paura.
"Ehi, ci sei?", Ethan sventola la sua mano davanti alla mia faccia.
"Emh Si scusa, dimmi", mi risveglio
"Andiamo a mangiare",
"Che bello! Andiamo". Arriviamo in mensa e Grace e Austin sono giá seduti a tavola.
"Ciao ragazzi", dice tutta entusiasta Grace.
"Allora volevo proporvi una cosa",
"Va bene", rispondiamo all' unisono io e Ethan.
"Visto che a Eveline fra una settimana toglieranno il gesso, che ne dite se facciamo un' uscita tutti insieme a fare shopping e a mangiare fuori?
Fra un po' partite, potremmo passare del tempo assieme", Grace é davvero entusiasta di questa cosa.
"Certo", le rispondo contenta.
"Ethan?", dice Grace un po' titubante.
"Ovvio, ci divertiremo un sacco", risponde contento.
Grace tira un respiro di sollievo.
"Andiamo, ma vi prego non tutta la giornata a fare shopping", dice Austin ridendo.
"No, tranquillo", Grace appoggia la testa sulla sua spalla. Sono contenta che siano felici.
Li guardo, ma sento una mano sopra la mia, il cuore inzia a battermi forte. Abbasso la testa ed è la mano di Ethan.
Nonostante stiamo insieme da quasi tre mesi, mi batte ancora forte il cuore.
Eh giá, tre mesi.
Il 18 Febbraio saranno tre mesi, come passa in fretta il tempo.

Ed eccomi dal dottore,con Ethan che mi tiene la mano,aspettando che il mio nome venga chiamato.
Dopo un'ora esco da quell'ospedale.
Che bella sensazione, posso camminare normalmente!
Mi fa un po' male, ma mi passerá.
"Eccomi qua!", esclamo contenta a Grace e Austin.
"Finalmente!", Grace viene e mi abbraccia.
"Ora possiamo andare", diciamo contente io e Grace.
"Va bene, si parte", dicono ridendo Ethan e Austin.
Questi momenti sono davvero magici, non voglio che finiscano, voglio che ce ne siano altri e altri ancora.
"Siamo arrivati", dice Austin. Usciamo dalla macchina e andiamo nei negozi. Io e Grace entriamo in tutti i negozi alla ricerca di qualcosa, ma non troviamo niente e dalla tristezza mettiamo il broncio.
"Dai, entriamo in questo negozio sono sicuro che troverete qualcosa", Austin indica un negozio e allora corriamo subito dentro.
Io e Grace ci illuminiamo e inziamo a prendere vestiti e poi andiamo in camerino a provarli.
Che bello, siamo riuscite a trovare un negozio con delle cose carine!
"Rimanete qua fuori e diteci cosa ne pensate", dico ai ragazzi.
"Va bene", rispondono insieme.
La prova dei vestiti ha inzio.
Ethan e Austin danno il loro parere. Mi sto proprio divertendo!
Alla fine, andiamo alla cassa a pagare. Non abbiamo preso molte cose.
"Adesso siete contente?", ci domandano i ragazzi.
"Si", io e Grace sorridiamo.
"Aaa, zucchero filato", dico indicandolo.
"Ahah, va bene te lo compro piccola mia", Ethan mette la sua mano sulla mia testa e la accarezza.
"Io voglio il gelato", gli occhi di Grace si illuminano.
"Va bene, cucciola. Ethan io le compro il gelato e tu lo zucchero filato, ci incontriamo sulla panchina laggiù, vicino alla gioelleria", dice Austin che prende la mano di Grace.
"Voglio quello bianco!", dico tutta contenta.
"Va bene".
Abbiamo preso lo zucchero filato e andiamo a sederci dove ci ha detto Austin.
"Sei contenta di venire con me?", mi domanda Ethan.
"Certo. Tu lo sei?", abbasso la testa, ma Ethan me la rialza.
"Ovviamente, non vedo l' ora di vedere cosa si prova a passare 24 ore con te", divento rossa.
"Anche io voglio vedere", dico a bassavoce. Metto la testa sulla spalla di Ethan e mangio lo zucchero filato.
"É buonissimo!",
"Fammi assaggiare", mi giro e vedo Ethan che ne prende un pezzo dalla mia mano.
"É davvero buono", mi sorride. Mi sento rossa e Ethan ride.
"Sei tenerissima, lo sai?",mi avvicina e mi da un bacio sulla guancia.
"Eccoci qua", dicono Grace e Austin.
"Ora dove andiamo?", domanda Ethan.
"Emh....sala giochi!", diciamo io e Grace insieme.
"Ma siete telepatiche", dice Austin ridendo.
"Si, amore", risponde Grace e gli prende la mano.
"Va bene, andiamo", Ethan si alza e mi prende per mano e iniziamo a camminare tutti e quattro.
Passiamo un po' di tempo nella sala giochi, ed é bellissimo!
Abbiamo provato tutti i giochi.

"Dobbiamo andare a casa", dice Austin guardando l' orologio.
"Noo", rispondiamo io e Grace mettendo il broncio.
"Dai piccola mia andiamo", mi dice Ethan mettendo la sua mano intorno alla mia spalla.
"Si amore é tardi ormai", Austin prende la mano di Grace.
"Va bene", entriamo in macchina e arriviamo a casa. Austin accompagna Grace davanti alla porta e li salutiamo, invece Ethan accompagna me.
"Mi sono divertito oggi",
"Anche io",
"Mi piace vederti felice", mi abbraccia. Amo le sue braccia intorno al mio corpo.

"Ora sparisci!", sento delle urla provenire da casa mia.
"Cosa succede?", domanda Ethan.
"Non so", rispondo, ma intanto mi avvicino alla porta.
Quando la apro, mi ritrovo di nuovo quella persona davanti...mio padre.
"Cosa ci fai qui?", gli dico acida.
"Volevo vedere come stavi", mi sorride
"Prima di vederti stavo bene", mi tolgo dalla porta e vado verso Ethan che mi prende la mano.
"Lui é il tuo ragazzo?", mi domanda mio padre.
"Non sono affari tuoi! Sei uscito dalle nostre vite! Ora vattene!", vedo mia mamma arrabbiata, ma sconvolta allo stesso tempo.
"Va bene, me ne vado. Buonanotte Eveline", mi dice mio padre. Guarda me e poi Ethan dirigendosi verso la macchina. Entra dentro e se ne va.
"Mamma", corro verso di lei e l' abbraccio.
"Sto bene, tranquilla", ricambia il mio abbraccio.
"Mi dispiace che tu abbia assistito a questa scena", dice mia mamma a Ethan.
"Non si preoccupi, signora", risponde Ethan sorridendo.
"Quanto sei educato! Ma non chiamarmi signora, chiamami Elisabeth",
"Va bene, Elisabeth", risponde Ethan imbarazzato.
"Prego entra", dice mia mamma.
"Grazie", Ethan entra.
Andiamo in salone e ci sediamo sul divano. In veritá io e Ethan ci sediamo sul divano e mia mamma sulla poltrona.
"Cosí vi vedo finalmente insieme", dice mia mamma sorridendo.
"Allora, sei disposto a sopportare Eveline per tre settimane a Los Angeles?"
"Mamma", dico sorpresa.
Mi deve sopportare? Non sono così pesante!
"Ahah! Si Elisabeth, sono disposto a sopportarla per tre settimane", ride Ethan.
"Può essere molto imbranata. Praticamente una bambina, ma la affido a te",cosa sta succedendo?
"Lo so, ma mi prenderó cura di sua figlia"
"Grazie, mi fido di te. Grazie a te Eveline ora ha inziato a vivere", sorride mia mamma.
"In veritá anche io grazie a lei ho imparato a vivere",
"Come mai?",
"Mamma", la interrompo, ma Ethan mette la sua mano sopra la mia e mi sussurra un "Tranquilla".
Ethan racconta la sua storia e mia mamma lo sta incoraggiando.
"Grazie Elisabeth le sue parole, ora vado",
"No, aspetta. Vivi da solo?", domanda mia mamma.
"Si",
"Allora ti va di rimanere stasera qua a dormire?", mi sento imbarazzata!
Mia mamma ha invitato Ethan a dormire qua! Stanotte!
"Non si preoccupi",
"No, tranquillo. Ormai é tardi e visto che ti ho fatto assistere a quella scena, é il minimo", mia mamma insiste.
"Grazie mille",risponde Ethan.
Mia mamma gli da un pigiama e poi va in camera sua.
"Non fate tardi, mi raccomando. Ethan ti ho preparato il letto nella stanza degli ospiti. Notte ragazzi", mia mamma mi da un bacio sulla guancia ed entra in camera sua.
"Scusa", dico a Ethan.
"E di cosa? Possiamo passare altro tempo insieme", viene e mi abbraccia e io divento di nuovo un peperone.
"Allora vieni in camera", dico abbassando la testa. Lo faccio entrare in camera mia e ci sediamo sul letto.
"Dai vieni, non ti mangio", Ethan mi tira verso di lui e mi abbraccia.
"Come stai?", mi domanda preoccupato.
"Bene",rispondo.
"Non é vero. Puoi parlarne con me",
"Va bene. Sono preoccupata per mia mamma",
"Tua mamma é una donna forte,come te, se vuoi rimango qua e non vado allo stage"
Mi alzo arrabbiata.
"Non rinunciare ad una cosi importante opportunità per me!
Mia mamma andrá a stare da mia zia, si sono giá messe d' accordo, sei troppo gentile. Non rinunciare a tutto questo per me", sono decisa di quello che dico.
"Io non voglio rinunciare a te", mi abbraccia.
"Neanche io, ma andrai allo stage", ricambio l' abbraccio.
"Va bene, ma con te". Ci stendiamo sul letto e parliamo.
Metto la testa sul suo petto e metre parlo mi addormento.
Sono fra le braccia di Ethan e mi piace questa cosa.
Chissá come ci si sente a vivere cosí 24 ore su 24. Mi viene in mente un ricordo di quando Ethan mi ha detto che vorrebbe sposarmi. Mi addormento sorridendo e immagino me e Ethan sposati.
Mi piacerebbe, vorrei davvero che accadesse.

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