Capitolo 4: Marta

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La mattina seguente Mary fu svegliata da un fastidioso rumore.
Proprio lí nella sua stanza da letto una ragazza robusta , inginocchiata davanti il caminetto, stava raccogliendo la canere del giorno prima senza preoccuparsi del l'ospite che dormiva nel letto; raschió ben bene con una paletta di metallo i mattoni del focolare e poi passó una dura spazzola sul tappeto.
Mary rimase distesa immobile ad osservarla per qualche minuto, poi cominciò a guardarsi attorno.
Ma che razza di camera era quella ? Non aveva mai visto né immaginato qualcosa di simile. Le pareti erano interamente coperte da arazzi riproducenti scene di caccia: c'erano grandi alberi, gentiluomini e dame con vestiti che Mary giudicó fantastici , cani , cavalli e sullo sfondo c'era un castello con le sue torri ed i suoi stendardi. A mari parve di trovarsi dentro al bosco con quelle persone.
Attraverso una finestra incassata nel muro si vedeva un terreno ripido e selvaggio , senza alberi , che sembrava uno sconfinato mare color rosa- lilla.
"No ma quella è una finestra , non fa parte della tappezzeria" pensó Mary e , puntando un dito verso il mare violetto , chiese alla ragazza che continuava imperterrita il suo lavoro: " cos'è quello ?"
Marta volse la testa verso di lei, si alzò , sì avvicinò alla finestra:
"Questo?"
"Si"
"Ma è la brughiera!" Disse con un sorriso sul volto.
"Bella vero? Ti piace eh?"
"Proprio per niente" replicò Mary.
"Dici così perché non ci sei abituata" continuò la ragazza camminando verso il camino "ti sembra troppo grande, troppo... Ma vedrai che ti piacerà "
"A te piace ?" Chiede Mary.
"Altroché se mi piace!" Rispose Marta strofinando con forza la grata del camino.
"Non potrei vivere senza di lei! Non è troppo grande , troppo desolata come può sembrare a prima vista . È piena di vita , invece... E che buon profumo hanno le sue erbe... In primavera quando l'erica, la ginestra, la mortella sono in fiore è proprio una meraviglia... Vedrai!"
Mary l'ascoltava parlare meravigliata. In India le persone di servizio erano così diverse! Erano ossequienti e servili e non si sarebbero mai permesse di parlare a tu per tu con i padroni come faceva invece questa ragazza.
Si rivolgevano ad essi chiamandoli protettori dei poveri e roba simile , non li contraddicevano mai. I padroni non mai un per favore o un grazie ai loro servi : comandavano e basta .
Mary, per quanto fosse una bambina , dava ordini e si sfogava prendendo a pugni e calci la sua ayah quando era arrabbiata.
"Chissà come reagirebbe questa qui se le tirassi uno schiaffo?" Penso Mary.
Marta continuava il suo lavoro ; era tornata a inginocchiarsi sul tappeto e raccoglieva la polvere deponendola con la spazzola in un contenitore di metallo , senza far alcun peso alla bambina che rimaneva sdraiata sul letto.
"Sarebbe anche capace di restituirmelo" concluse Mary dopo aver osservato attentamente il viso tranquillo e l'espressione per niente servile della ragazza.
"Come cameriere sei abbastanza strana!" Commentó ad alta voce Mary .
"Eh sì lo so!" Ribattè Marta sorridendo.
"Se fosse ancora viva la signora non sarei certo qui, neppure per lavare i pavimenti. Al massimo potrei essere nelle cucine , come sguattera, ma non certo qui. Sono troppo poco fine per stare vicino ai signori... Poi parlo dialetto. Ma per fortuna in questa casa non c'è ne padrone ne padrona... Solo Mrs Medlock e Mr Pitcher. Lui, il vero padrone , Mr Craven, non vuole essere disturbato , le rare volte che è qui. Lascia tutto in mano a loro. Mrs Medlock mi ha dato questo posto solo perché sa che ho bisogno di lavorare... Siamo molto poveri... Ma se ci fosse stata la signora..."
"Ti hanno assunta perché tu sia al mio servizio?" Chiede Mary continuando a parlare con la sua aria da principessina.
"Io sono al servizio di Mrs Medlock" rispose Marta semore sorridendo "ma visto che sono qui al primo piano a fare le pulizie , se hai bisogno di qualcosa posso aiutarti... Ma non vedo di cosa potresti avere bisogno... Rimetterò il in ordine la stanza, ti porterò da mangiare..."
"E lavarmi? Vestirmi? Pettinarmi ? Chi si occuperà di questo ?" Marta smise di spazzolare il tappeto e si sedette sui talloni guardando Mary con gli occhi spalancati.
"Così grande e non sai farlo da sola?"chiese in dialetto.
"Parla bene non ti capisco " la rimproverò Mary.
"Voglio dire , non sai ancora lavarti , vestirti e pettinarti da sola?"
"Non l ho mai fatto" rispose Mary.
"C'era la mia ayah per questo. In India si usa così."
"Beh" replicò Marta senza neppure l'ombra di voler essere antipatica o arrogante "è ora che tu cominci! Avresti già dovuto farlo da un pezzo... Sei già abbastanza grandina per poter pensare a te stessa... Mia madre dice sempre che non capisce come i figli dei signori non diventino tutti cretini con tutte quelle persone intorno che fanno le cose per loro, che li lavano, li vestono, li accompagnano a scuola magari portandogli la cartella... Quelli non sono bambini, sono pupazzi!"
"A me piace come si usa in India" sentenziò Mary.
"Capisco che là deve essere differente" concordó Marta che voleva essere gentile " ma sai è tutto differente là vero? Ci sono i negri là,no? Quando ho saputo che tu venivi dall'india pensavo che anche tu fossi negra!".
"Cosa? Cosa hai detto? Come ti permetti,tu, figlia di sporchi maiali!"
Mary si è alzata a sedere sul letto furibonda e tirava pugni sul cuscino.
"Io negra? Ma come ti permetti?".
"Come ti permetti tu?!" Replicò Marta fissandola negli occhi.
"Non hai diritto di offendermi! E poi che razza di parole usi? Nessuna ragazza ben educata si esprimerebbe così. E poi cosa ti ho detto? Che credevo tu fossi negra. Beh è un offesa? Io non capisco. Per me i negri sono come fratelli; non ne ho mai visto uno ed ero contenta al pensiero che tu fosse negra. Stamattina quando sono entrata per pulire il caminetto e preparare il fuoco di oggi, sono entrata in punta di piedi, sono venuta vicino al tuo letto sperando di trovarci dentro una bella negretta... Invece c'eri tu, bianca come me..."
Mary non riuscii più a controllare la sua rabbia. Era troppo.
"Tu hai pensato che fossi un'indiana! Tu hai pensato che fossi un'indigena! Non sai niente dell'india! Tu dici negro invece di indiano! Ma tu non sai niente degli indigeni... Non sai che le persone di colore sono serve dei bianchi... Serve!"
Marta la guardava disorientata e Mary si sentì improvvisamente così fuori posto in quel luogo dove nessuno la capiva, dove le cose a cui era abituata non avevano piu alcun senso che non riuscendo più a dire altro si buttò con il viso sui cuscini piangendo disperatamente.

ANGOLO AUTRICE
Ecco una prima parte del capitolo 4 !
Cosa ne pensate del nuovo personaggio?
Fatemi sapere se la storia vi piace, ci vediamo alla prossima 😘

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 27, 2016 ⏰

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