Camminavo tra quelle strade fingendo di stare bene, con le mani in tasca e lo sguardo alto, come se fossi al di sopra di tutto, come se non fossi spezzata. Ci si mette un secondo a rompersi, un momento prima di sembra di essere forte, perché sei legato a qualcuno, perché hai passato inverni ed estati, perché hai passato tempeste e solitudini ma poi ad un certo punto ti spezzi, perché non sei più legato a niente.
La verità era, che ero sempre stata spezzata e per questo non ci avevo mai fatto caso, ma quando poi qualcuno ti fa' sentire migliore di quello che credi, inizi a pensare che c'è speranza, ma poi il sogno finisce e tu ti trovi catapultato nella realtà in modo brutale e a quel punto ti senti perso.
Sentii il telefono suonare e mi ripresi dai miei pensieri, rendendomi conto di aver camminato senza una meta specifica. Presi il telefono e lessi "Scott" a caratteri cubitali sollo schermo.
«Pronto» dissi rispondendo alla chiamata, anche se una parte di me avrebbe preferito lasciarlo suonare fino a quando non avesse smesso.
«Abbiamo un piano. Abbiamo bisogno di te» dall'altra parte del telefono mi arrivarono queste parole, dure, sicure, decise, come se non ammettessero repliche, come se la mia presenza fosse indispensabile ai fini del piano.
«Ci siete tutti?» chiesi guardandomi attorno, per cercare un punto che aiutasse a capire dove mi trovassi.
«Tutti quanti – rispose quasi come se fosse un segreto prima di aggiungere – a casa mia» e con questo riattaccò, dando per scontata la mia presenza. Mi morsi leggermente il labbro, indecisa sul da farsi. Sapevo che quando eravamo insieme, diventavamo più forti, dopotutto grazie a quello avevamo salvato Lydia, dopotutto, se fossi stata sola, mia madre mi avrebbe uccisa, ma come potevo tornare da loro? Scott stesso, come aveva potuto chiamarmi o includermi nel piano per sconfiggere i The Doctors? Chiusi gli occhi per un secondo, rendendomi conto che fin quando il pericolo non fosse scomparso, avrei dovuto stare con il resto del branco.- - - - - -
Aprii la porta di casa McCall, sapendo che fosse aperta e quando entrai mi ritrovai tutti gli occhi puntati su di me, come se fossi in ritardo.
«Sei in ritardo» la voce di Scott mi diede la forza di unirmi al cerchio che avevano creato attorno al tavolo.
«Quindi... il piano?» chiesi guardando il giovane che ancora non aveva iniziato a parlare. Lo vidi annuire prima di sentire il suo assurdo piano. Nessuno disse nulla. Io, Kira, Lydia, Liam, lasciammo che i due ragazzi, Stiles e Scott, ci esponessero la loro soluzione per vincere la "guerra ", per poi far cadere un silenzio tombale.
«Siete matti» esordii dopo un paio di minuti in cui nessuno si decideva a prendere parola.
«Davvero volete accettare l'aiuto di Theo?» guardai Kira, che sembrava essere sconvolta quanto me, mentre Lydia aveva iniziato a scuotere il capo.
«Mi spiace ma questa volta non ci sto. Theo pensa solo a Theo chiaro? Credete davvero che, una volta ottenuto quello che vuole lui...» non riuscii a finire di parlare, una voce maschile, l'unica che avrei voluto non sentire per tutta la giornata, si rivolse direttamente a me.
«Lui vuole sconfiggere i The Doctors» alzai lo sguardo su Stiles, in modo sicuro e deciso.
«No, Theo vuole solo... lui non vuole più essere una chimera e i terribili Dottori del Terrore gli permettono di essere solo quello. Una volta sconfitti, ammesso che il vostro brillante piano funzioni, cosa credete che farà? Diventeremo amici? No – mi fermai un secondo per riprendere fiato prima di concludere – mi spiace ma farmi pugnalare alle spalle un'altra volta da lui, non ci sto. Buona fortuna» conclusi seccata voltandomi e uscendo, sbattendo la porta, da casa McCall. Tutto quello era assurdo, diventare alleati di Theo, fidarci di lui come se davvero fosse stato parte del branco. No, non ci stavo.
«Malia! Malia!» a quelle parole, a quella voce, non mi voltai, non volevo voltarmi, volevo solo andarmene. Come se la minaccia che i ragazzi stavano affrontando, non mi riguardasse. Mi sentii prendere per il braccio e di scatto mi voltai.
«Che vuoi? » chiesi seccata liberandomi dalla stretta di Stiles.
«Perché non vuoi aiutarci? Perché ci eviti? Perché ti comporti come se tutto questo non ti riguardasse? »a quelle parole abbassai lo sguardo, non sapendo cosa rispondere. Poi, delle domande piene di rabbia si fecero largo nella mia testa.
«Lascia che ti risponda alle tue domande con delle domande, Stiles. Perché avete incluso anche me nel piano? Perché date sempre per scontato che la gente ci sia per voi? Perché uno non può scegliere da solo? »chiesi quasi con rabbia fissandolo negli occhi. La verità era che io stessa non sapevo il perché di quella reazione, la verità era che volevo solo pensarci, volevo solo stare sola.
«Perché siamo un branco ed è quello che facciamo, ci aiutiamo a vicenda anche quando le cose vanno male» il tono in cui lo disse mi fece distogliere nuovamente gli occhi da lui. Sapevo che il su discorso si riferisse anche a quello che era successo tra di noi e questo mi fece male. Stiles era stata la prima e unica persona che avevo amato, la prima di cui mi ero fidata, la prima che non avrei mai abbandonato.
«Beh devo pensarci, Scott mi ha inclus...» non riuscii a terminare la frase che il giovane mi bloccò.
«Scott? Cosa? Nono, sono stato io ad inseriti nel piano. È stata una mia idea, Scott non c'entra» piegai leggermente il capo pensando a quando, qualche tempo prima, lui stesso aveva risposto la fiducia in Kira, fiducia che non era stata mal risposta, dopotutto.
«Tua o sua poco impronta. Stiles ultimamente non ho fatto cose buone, e tu lo sai. Scott lo sa'. Il desiderio di vendetta mi sta uccidendo ed io non posso essere del suo branco se uccido qualcuno - mi fermai un secondo, sapendo di quanto quello che stavo per dire avrebbe potuto ferirlo e ferirmi - io ho chiuso Stiles, quindi non contatemi più ok? » conclusi sentendo un nodo alla gola, sentendo il desiderio di piangere, nonostante sapevo che non l'avrei fatto. Alzai lo sguardo sul giovane che stava per ribattere ma, improvvisamente, quando lo guardai si ammutolii e strinse le labbra. A quello sguardo fu come ricevere cento pugnalate, sapevo che la fiducia che lui aveva in me stava sparendo secondo dopo secondo, ma ferirlo era l'unico modo che avevo per sentirmi meno parte del branco. Mi voltai di scatto e feci qualche passo prima che la voce del giovane mi fece fermare.
«Ma per Lydia sei tornata, perché? » le parole suonarono dure e decise, come se volessero una risposta degna di essere chiamata tale.
«Perché è una mia amica. Branco o non branco, ci sarò sempre » conclusi senza voltarmi prima di andarmene definitivamente.
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You're not alone || Stalia
Fanfiction''Può essere straziante quando si scopre che l'immagine fiabesca del mondo non corrisponde alla realtà.'' » Taylor Swift. - - - - - Questa FF viene un mese dopo il recupero di Lydia non seguendo più, però, i fatti della serie tv. E' la prima volta c...