Capitolo 41

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Ascolto gli ormai lenti battiti del cuore di David, tenendo la testa poggiata sul suo petto liscio e duro

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Ascolto gli ormai lenti battiti del cuore di David, tenendo la testa poggiata sul suo petto liscio e duro. Sono avvolta tra le sue lenzuola e il suo profumo, mentre lui sfiora lentamente e dolcemente la mia schiena nuda con le dita, facendole scendere e risalire lungo la spina dorsale, provocandomi intensi e deliziosi brividi.

Quando sento il suo sguardo su di me, alzo il viso per guardarlo, stringendomi a lui.  -Che c'è?- chiedo.

-Non credevo potessi essere ancora più bella, ma a quanto pare devi farmi sempre ricredere su tutto.-

Mi avvolge in uno stretto abbraccio e mi compare immediatamente un sorriso ebete sulla faccia.

-Io non credevo si potesse essere così felici- sussurro.

-Però c'è un problema, formaggino- sorride maliziosamente.

-Cioè?- aggrotto le sopracciglia sorpresa.

Con uno scatto improvviso mi sposta, ponendosi su di me e bloccandomi le braccia ai lati della testa: il solo modo in cui mi sta guardando mi fa arrossire vistosamente.

-Se non ti levi dal viso quell'espressione sexy da morire, così  languida e compiaciuta, credo che da questo letto non uscirai nemmeno per la prossima settimana- sussurra sensualmente al mio orecchio, facendomi rabbrividire e accelerare i battiti del mio cuore in subbuglio.

Sorride, compiaciuto dalla mia reazione, e inizia a sfiorarmi il collo con quelle morbide e bollenti labbra. -Adoro farti arrossire.-

Dopo parecchio, riesco a recuperare la voce... Sarà impossible stare con lui e mantenere la sanità mentale.

-Mi chiedevo quanto sarebbe durato... il tuo dirmi parole dolci, intendo- cerco di trattenere un sorriso.

Allaccia il suo sguardo quasi sconvolto al mio. -Hey... hey... calma! Non definirmi mai più dolce! Credevo sapessi che non sono uno di quei vomitevoli fidanzati tutti cuori e arcobaleni- borbotta disgustato.

Non riesco a trattenermi, scoppio in una risata interminabile.

-Adesso ridi anche di me? Forse dovrei darti una bella lezione!- mi guarda oltraggiato, prima di iniziare a farmi il solletico.

-No! No ti prego! Basta!- ormai piango dalle risate, mentre mi tiene ferma con il suo corpo torturandomi.

All'improvviso si blocca; lo vedo irrigidirsi e stringere gli occhi, tenendosi la testa tra le mani in un'espressione sofferente.

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