Capitolo terzo

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-Che cosa diavolo ti salta in testa?
Giorgio stava guidando verso casa e quasi mi urlò contro.
-Scusa.. pensavo di essere pronta.. devo guadagnarmi la sua fiducia. È terrorizzato
Ammisi a testa bassa.
- In ogni caso ora lo spostiamo in un maneggio così lo addestreranno per te, e tu prenderai lezioni di equitazione! I tuoi genitori sono daccordo?
Disse lui, un po più calmo.
A quelle parole, io risposi
- Non ce la faranno! Lui si fida a malapena di me! Devo guadagnare la sua fiducia! E poi io non..
Lasciai la frase in sospeso, perchè tirai il freno a mano e scesi dall'auto correndo a tutta velocità.
Giorgio rimase stupito dalla mia azione, cercò di seguirmi ma gli gridai di lasciarmi in pace.
Iniziai a cercare Magic, chiamandolo e richiamandolo. Alla fine, sfinita mi sedetti su una roccia. Iniziai a piangere. Fu allora che sentii dei rumori dietro di me, pensai che fossero quei ragazzi , quindi rimasi ferma. Ma un muso caldo si posó sulla mia spalla. Mi voltai, era Magic.
Mi dispiace, non avrei dovuto forzarti  gli dissi piangendo. Io credo che lui capisca, infatti mi asciugò le lacrime con il suo musone. Era ancora sellato, aveva gli arti sanguinanti a causa del salto dallo steccato. Mi indicò con il muso la sella, cosa voleva dirmi? Forse gli  dava fastidio. Mi avvicinai per toglierla ma mi spinse con il muso. Voleva che io salissi! Rifiutai di buon grado la sua proposta con tante carezze, sussurandogli che non era ancora il momento per nessuno  dei due. Iniziai a camminare, lui mi seguiva. Arrivammo alla villetta, dove Fucur ci accolse con tante feste. Fasciai gli zoccoli di Magic, lo dissellai e gli misi una coperta addosso. Con una capezza lo condussi nel suo box. Appena chiuso, Giorgio arrivò di corsa.
-Dalia! Ero così preouccupato per te ! Dove sei stata?
Mi disse, saltandomi al collo in un caloroso  abbraccio.
Ricambiai l'abbraccio e risposi
- Ho ritrovato Magic. Sono daccordo a portarlo in un maneggio, ma lo addestrerò io.
Giorgio mi guardò, poi acconsentì.
Rientrammo in casa e andammo a cenare, poi subito a dormire. Nella notte pensai che forse era giusto raccontargli la mia storia.
Di mattina, durante la colazione, provai a parlargli, ma qualcosa mi frenava, quindi lasciai perdere.
~
Eravamo in viaggio per portare Magic nel nuovo maneggio quando riprovai a parlargliene, senza nessun risultato. Nel percorso trovammo un incendio. Iniziai ad agitarmi, a sudare. Giorgio mi chiese che cosa stesse succedendo, mi mancavano i sensi, mi sentivo svenire. Sentii che caddi, poi sentii solo chiamarmi. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 29, 2016 ⏰

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