Capitolo secondo

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Mi risveglio . Sono sdraiata sull'erba. Davanti a me vedo solo un ragazzo. Immediatamente penso sia di quel gruppo e inizio a gridare aiuto disperatamente, ma lui mi zittisce dicendo che non voleva farmi del male. Tremo guardandolo. È un ragazzo alto, occhi azzurri e capelli biondi. Davvero un bel ragazzo. È vestito di tutto punto, sembra un riccone. In effetti mi rendo conto di non essere più sull'erba ma su un letto. Sono nella sua stanza.
-Dov' è il mio Fucur? Chi sei tu?
Esclamo di colpo rialzandomi
Lui mi fa stendere di nuovo e dice
- Il labrador nero? È nel mio giardino, il cavallo invece lho fatto portare in una stalla, è davvero irrequieto. Comunque Io mi chiamo Giorgio.
Mi dice con un sorriso.
Dovrei fidarmi di lui? Non ho altra scelta. Inizio a raccontare tutta la storia e lui dice che se volevo potevo rimanere da lui per un po. Anche se non avrei voluto, mi vedo costretta ad accettare. Con il suo aiuto scendo le scale eleganti per andare da Fucur. È fasciato, appena mi vede mi viene incontro.
-Ciao bello
Dico , lui mi scodinzola facendosi accarezzare.
Giulio dice
- che ne dici di andare da quel cavallo?
Annuisco seguendolo.
Appena varcata la soglia del box, vedo quell'enorme creatura impennare e sgroppare cercando di Cacciarci. Mi avvicino , si ferma per guardarmi. Allungo la mia mano verso di lui, mi guarda ancora , dopo un tempo sembrato inifinito , viene a posare il muso sulla mia mano. Soddisfatta prendo una capezza appoggiata a terra. Delicatamente gliela infilo, agganciando anche la longhina. Appena faccio un passo, inizia a trottare velocemente, esce fuori al galoppo, io sono aggrappata a lui. Giorgio mi grida di lasciarlo ma invece di lasciarlo lo tiro verso di me. Si ferma di colpo, inizia a girare in tondo , senza che glielo avessi chiesto, sempre più velocemente. Non riuscivo più a tenerlo, sgroppava e impennava , mi tirava verso di lui. Sembrava indomabile. Lo lasciai e ce ne andammo. Passò un mese. Io e Giorgio eravamo diventati migliori amici. Il cavallo ora si chiamava Magic. Aveva appena iniziato a lavorare con la sella. Non aveva alcuna intenzione di essere addestrato. Poi un giorno mentre Giorgio era in casa, lo sellai e lo girai per circa mezz'ora , mi sembrò abbastanza tranquillo, quindi decisi di montarlo. Presi la scaletta, misi il piede nella staffa e salii. Meraviglioso. Per due secondi riuscii a starci su tranquillamente, ma non appena posai il sedere sulla sella, inizio a galoppare, sgroppare, impennare come se fosse pazzo. Giorgio vide quella scena e terrorizzato per paura che potessi cadere entrò dentro, ma Magic scattò verso la staccionata, galoppando a più non posso la saltò. Inciampò su di essa essendo troppo alta, io non caddi e lui iniziò a galoppare verso i campi, Giorgio ci seguiva con la sua Audi a6. Arrivata dove stavano per violentarmi, rividi quei ragazzi. Alla mia vista, presero un ramo e lo lanciarono addosso a Magic che impennò e cadde . Io rimasi a terra mentre lui scappò nel bosco. Vennero verso di me. Sempre il più grande disse
-questa volta non mi scappi hahahahaha
Pensò che fosse la fine, ma Giorgio sfrecciò con la sua Audi proprio davanti a lui . Mi prese , mi poggio sul sedile e picchiò a sangue il ragazzo. Mi riportò a casa.

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