Prologo

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Camminava con andatura rapida e decisa, percorrendo in poche falcate il sentiero di ciottoli neri che portava ad una maestosa casa circondata da un grande giardino.
Era un bel uomo sulla quarantina, aveva dei capelli bianchi come il ghiaccio, decisamente insoliti per uno della sua età, anche gli occhi erano freddi, di un azzurro chiarissimo che quasi si confondeva con il bianco, aveva una corporatura magra, slanciata ma sorprendentemente muscolosa come se facesse palestra da molti anni, camminava con una postura impeccabile, quanto severa e ordinata.
L'uomo si guardava intorno, perdendo il suo sguardo tra gli innumerevoli alberi del giardino della casa, infatti pini e abeti di ogni taglia e misura circondavano il sentiero, sopra di lui una lucente luna piena e delle stelle illuminavano il paesaggio rendendo meno tetra quella notte.
La casa era probabilmente abitata da una famiglia ricca, date le dimensioni, i muri erano perfettamente puliti, su di essi spiccavano innumerevoli disegni che rappresentavano lupi neri come la notte che combattevano contro altri in battaglie fameliche.
Aveva anche numerose finestre rifinite in modo accurato e dei balconi che davano sul giardino.
L'aspetto della casa era lugubre e tenebroso, se non fosse stato per le numerose luci che la illuminavano probabilmente sarebbe stata scambiata per una casa infestata dai fantasmi.
L'uomo quando arrivò sulla soglia della porta bussò al grande portone di legno intagliato, poi attese impassibile senza muoversi.
Passarono alcuni minuti, poi la porta d'ingresso si aprì causando un lieve stridio, dalla casa uscì un uomo, che era il proprietario della villa, indossava una camicia rossa sbottonata che faceva intravedere la canottiera e dei pantaloni neri, l'uomo aveva dei capelli corvini tutti arruffati e degli occhi rossi che nella notte scintillavano come due rubini, anche lui come l'ospite che si era presentato alla sua porta, era magro e atletico e incredibilmente affascinante, non doveva avere più di trent'anni, sembrava sorpreso di vedere l'uomo dai capelli bianchi sulla soglia di casa sua, infatti dopo aver fatto un rapido cenno di saluto con la mano disse freddamente << Shun, non mi aspettavo di trovarti qui a casa mia >> l'altro uomo non ignorò il tono di voce dell'altro e ripose severamente quasi sibilando <<Dalek, non sarei venuto qui se non fosse stato strettamente necessario>>.
Dalek ascoltò distrattamente scostandosi dalla fronte i capelli scompigliati con un rapido gesto della mano, poi disse <<Cosa vuoi? Sai vero che non ho simpatia per quelli come voi, per i Lycan della Foresta >>, Shun fece una smorfia di dissenso <<Infatti avrei preferito non venire qui, ma ora ascoltami, dannazione, quello che ti devo dire è importante >>.
Dalek annuì << Parla, ti ascolto >>, il Lycan della Foresta si passò una mano sul viso, era in difficoltà, doveva trovare le parole giuste per dirglielo, anche se era difficile, prese un respiro profondo e poi assunse un tono grave << Sarò chiaro con te, sono venuto per dirti che sono obbligato a uccidere tua figlia, esiste una tremenda profezia che narra che lei romperà la pace tra i diversi gruppi di Lycan e noi non vogliamo una guerra. >>
Dalek strabuzzò gli occhi e sbottò furibondo << COSA?! Nessuno oserà toccare mia figlia, ha solo un mese e io la amo più di me stesso, provate ad toccarla e io vi ucciderò senza indugiare >>
Shun arretrò intimorito e cercò di far ragionare Dalek, che in quel momento aveva lo sguardo fisso avanti a sé << Dalek, ascoltami, ho convocato una riunione con tutti i Leader dei vari Lycan, abbiamo discusso a lungo e questa è l'unica soluzione, non possiamo permetterci una guerra, so che è un'atrocità uccidere una bambina ma non abbiamo scelta >>
L'uomo coi capelli neri si avvicinò a Shun e lo prese per la maglietta con un rapido gesto della mano, tirandolo a se con forza, lo guardò dritto negli occhi e poi Dalek urlò << Avete convocato una riunione dei Leader senza di me quando si tratta di MIA figlia?! Mi deludete, tu mi deludi, non ho mai visto un Leader dei Lycan della Foresta così, ripeto provate a farle del male e io attaccherò, ti ricordo che sono il Leader dei Lycan dell'Oscurità, siamo i più forti >> poi lasciò andare la presa, lanciandolo a terra con una spinta, Dalek aggiunse guardando l'altro a terra con disprezzo << E ora va, prima che ti stacchi la testa >>
Shun restò impassibile e si rialzò da terra, togliendosi la terra dai pantaloni, poi guardò il Leader dell'Oscurità e gli urlò contro << Le tue minacce non mi scalfiscono, se non vuoi collaborare me la prenderò con la forza tua figlia >>
Dalek sorrise beffardo << Così hai il coraggio di sfidarmi?! Non ho paura di combattere, se poi si tratta di salvare le persone a cui tengo lo faccio ancor più volentieri >>
Il Leader dei Lycan della foresta provò ancora una volta a calmare Dalek, si avvicinò a lui e gli afferrò rapidamente la mano supplicandolo <<Sii ragionevole, lo sai anche tu che la pace non può essere spezzata oppure tutto il mondo dei Lycan crollerà, si sta parlando di sacrificare una vita per salvarne migliaia >>
Dalek scosse la testa e allontanò Shun, non aggiunse più nulla, non una parola, fissò l'avversario poi una strana luce argentea gli circondò il corpo.
Shun sapeva cosa significava quello, sapeva che le sue parole erano state vane, Dalek non lo avrebbe risparmiato, ecco perché lo odiava così tanto. Così irragionevole e crudele. Ma in fondo se lui fosse stato nei suoi panni probabilmente avrebbe fatto la medesima cosa, avrebbe difeso la figlia a tutti i costi .
Dopo pochi secondi al posto del trentenne un maestoso lupo pieno d'ira era pronto ad attaccare e avrebbe fatto di tutto per vincere.
Non era un lupo come gli altri, era grande quanto un pony, il folto pelo nero aveva sul dorso delle strisce rosso scuro, era incredibilmente muscoloso e i denti e gli artigli erano affilati come rasoi, una vera e propria macchina per uccidere.
Shun fece appena in tempo a trasformarsi anche lui in un lupo marrone e verde, con delle macchie a forma di foglie sul dorso, poi Dalek si gettò su di lui buttandolo a terra.
Il Lycan della foresta si rialzò a fatica, con il corpo pieno di lividi e tagli dove gli artigli dell'avversario lo avevano colpito, Shun sapeva che lui non era potente quanto il suo avversario, ma aveva immaginato che questo sarebbe successo quindi era stato prudente, si era preparato, ora doveva dare solo il segnale e Dalek sarebbe stato preso alla sprovvista
Il Lycan della foresta lanciò un potente ululato facendosi sentire anche a diverse miglia di distanza, improvvisamente, sentendo il segnale, una trentina di lupi irruppero di corsa nel giardino della villa.
I nuovi arrivati si schierarono al fianco di Shun, ringhiando e pronti ad attaccare Dalek che nel frattempo aveva fissato la scena con una espressione sorpresa e sconcertata mischiata alla rabbia, tutte le sue sicurezza sulla vittoria erano scomparse, era finito lo sapeva, aveva fallito ma avrebbe combattuto comunque.
Cercando di mostrarsi tranquillo nonostante la situazione disse rivolto a Shun con una nota di disprezzo << Sei così disonorevole, invece di combattere alla pari come un vero Lycan preferisci nasconderti dietro il tuo esercito >> Shun restò impassibile alla provocazione, non doveva farsi tentare dalla rabbia e dalla foga di farlo tacere, anche se avrebbe voluto farlo, quindi esclamò con fermezza << Arrenditi e consegnaci tua figlia e noi non ti attaccheremo >>
Il lupo nero ringhiò << Non sono un debole che si arrende >> Dalek era pronto a sferrare il prossimo attacco, che forse sarebbe stato l'ultimo, quando sentii una voce, da lui ben conosciuta, da dentro la casa chiamarlo <<Dalek, tesoro che succede? >>
Il Lycan si girò e vede sulla soglia di casa sua una donna, sua moglie, con due bambini, uno aveva pochi mesi e lo stava cullando amorevolmente tra le braccia mentre l'altro era al suo fianco e le stringeva la mano guardandola con un espressione preoccupata, lui doveva avere all'incirca sette anni.
La donna aveva la stessa età del marito, era molto bella, aveva i capelli marroni tendenti al rosso, e gli occhi di azzurro profondo.
Il Lycan dell'Oscurità guardò la donna con una lacrima che gli rigava il muso, certe volte anche lui piangeva ma accadeva di rado, quella era una di quelle rare volte, il suo cuore era spezzato, lui che aveva promesso di difendere sua moglie e i suoi figli non era in grado di farlo.
La donna aveva subito intuito che doveva trattarsi di qualcosa di grave, conosceva il troppo bene il marito e quello sguardo disperato.
Dalek senza distogliere lo sguardo dalla moglie disse tristemente << Eliza, loro vogliono uccidere nostra figlia, Karen, dobbiamo difenderla >>
Eliza lanciò uno sguardo supplichevole al cielo, sapeva che loro due non sarebbero mai stato in grado di sconfiggere quei trenta lupi ma almeno li avrebbero potuto intrattenere abbastanza, aveva un piano per salvare Karen ma ciò implicava la sua morte e probabilmente di suo marito, ma lei non aveva paura, avrebbe fatto di tutto per salvare la figlia.
Prese il neonato che aveva tra le braccia e lo diede al bambino, poi baciò entrambi sulla fronte e disse <<Mamma vi vuole bene, tanto bene >> poi si rivolse al bambino più grande, appoggiandogli teneramente una mano sulla guancia e sussurrò << James, abbi cura di tua sorella, ora devi ascoltarmi, è importante che scappi, vai lontano, in città e non voltarti indietro noi intratterremmo i lupi cattivi>>
James annuì singhiozzando << Mamma ho paura, non vi voglio abbandonare >> la donna lo abbracciò << Non devi avere paura, sei un lupacchiotto coraggioso >> poi aggiunse mentendo con le lacrime le rigavano il viso << Mamma e papà poi verrano a prenderti, andrà tutto bene >>
La moglie di Dalek diede un ultimo bacio sulla fronte al figlio poi si diresse verso il marito che era ancora nella sua forma da lupo.
James guardò la madre allontanarsi con gli occhi offuscati dalle lacrime, poi fece come lei gli aveva detto, non voleva deluderla, sapeva che sarebbe andato tutto bene, lei non gli mentiva mai.
Si mise a correre verso il bosco stringendo la sorella tra le braccia gracili, la luna sopra di lui gli illuminava leggermente la strada e mentre si allontanava la sua casa spariva lentamente alle sue spalle.
Ad un tratto sentì un urlo straziante provenire da casa sua, il bambino si girò con il cuore in gola e quello che vide gli fece immediatamente capire che sua madre gli aveva mentito per la prima volta.
Eliza era a terra, nella sua forma da lupo, il lungo pelo nero interrotto da striature giallo brillante ora era zuppo di sangue e terra, gli occhi verdi erano spenti e il corpo non si muoveva, un grande e profondo taglio le percorreva il fianco sinistro.
James lo sapeva, non era andato tutto bene, sua madre era morta mentre suo padre stava combattendo da solo, non sarebbe resistito a lungo.
Inizialmente il bambino voleva precipitarsi da sua madre e mettersi lì a piangere, al sfianco del padre ma poi le ultime parole di sua madre gli tornarono alla mente "Non voltarti indietro"
James si rialzò da terra asciugandosi le lacrime e riprese la corsa, il bosco che lo circondava sembrava minaccioso di notte, i pini e gli arbusti creavano delle ombre inquietanti, e i rumori erano minaccioso ma lui non aveva tempo per la paura, sua madre gli aveva detto di essere coraggioso e lui lo era, per sua sorella.
<< Ehi, dove stai andando?! >> sibilò una voce fredda alle spalle della bambino, James si girò di scatto trovandosi dietro di lui un grande lupo dal pelo di un colore indefinito tra il verde e il marrone, il lupo continuò a parlare minaccioso << Dammi tua sorella e non ti farò del male, su fai il bravo bimbo >>
James scossa la testa << No, non posso, mamma mi ha detto di difenderla >>
Il lupo ringhiò mostrando i canini << Tua madre è morta, sciocco, ora dammi la bambina >>
James restò immobile senza dir nulla, continuando a stringere più forte che mai Karen, nel frattempo il lupo avanzò lentamente di qualche passo continuando a ringhiare, voleva intimidire il bambino, ma non ebbe i risultati sperati, doveva passare alle maniere forti.
Il lupo balzò in aria per poi scaraventarsi su James, buttandolo a terra, ma il piccolo continuava stringere sua sorella e facendo di tutto per non mollarla nonostante il lupo che era sopra di lui gli aveva azzannato il braccio.
James chiuse gli occhi aveva paura, come mai in vita sua, ma aveva ancora speranza, sapeva che suo padre non lo aveva ancora abbandonato infatti in pochi secondi il lupo che era lo aveva aggredito si ritrovò a terra ferito da un maestoso lupo nero e rosso: Dalek.
Il Lycan della Foresta non si scompose più di tanto, e gli bastò poco per prendere James alla sprovvista, infatti lui non mirava a colpire Dalek, il suo obbiettivo era solo uccidere la bambina che avrebbe portato la disgrazia sulla terra.
Il lupo si avvicinò al bambino e con un rapido gesto del muso afferrò i vestiti della neonata, portandola via dalle braccia di James, che si accorse della cosa troppo tardi.
Dalek, stava combattendo una violenta battaglia contro Shun che lo aveva raggiunto e non notò quanto era appena accaduto.
Il lupo trascinò la bambina per la maglietta con le fauci, andò fino alla sponda di un fiume che scorreva in quel bosco, le acque scendevano impetuose verso la città.
Nessuno dovrebbe fare una cosa del genere, nessuno dovrebbe uccidere una bambina priva di colpe, e quel Lycan lo sapeva, ma la sua mania di scongiurare la guerra era più forte, appena fu accanto al fiume lasciò cadere Karen tra le gelide acque che immediatamente la trascinarono con se, il lupo guardò la scena con una leggera nota di malinconia.
Dalek appena lo vide urlò con tutta la forza che aveva in corpo, aveva fallito, non era stato in grado di proteggere sua moglie, sua figlia, tutte portate via in una sola ora.
Shun guardò Dalek tristemente << Mi dispiace davvero tanto per tua figlia ma non avevamo altra scelta >> ma lui non rispose, rimase impassibile a guardare il terreno che veniva bagnato dalle sue lacrime che gli rigavano il muso, allora il Lycan della foresta continuò a parlare alzando la voce per farsi sentire dai suoi alleati << Abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo, ora noi ce ne andremo, evitando altri spargimenti di sangue >>
James nel frattempo se ne stava rannicchiato accanto ad un albero, tremando per il freddo ma sopratutto confuso.
Dalek alzò il muso e guardò con odio Shun, per poi dire freddamente << Per oggi va' via, che non ho più voglia di combattere ma hai ucciso mia moglie, hai ucciso mia figlia, non te la lascerò passare liscia, tra me e tutti gli altri Lycan la pace è finita, volevo scongiurare una guerra? Ne hai appena causata una >>

IL MIO ANGOLO
Questa è la mia prima storia! Wow che emozione! Ben cinque giorni per scrivere questo dannato prologo che secondo me è venuto anche malissimo... E sopratutto molto triste e pesante.
Però spero che come intro vi sia almeno leggermente piaciuta... Ho dato del mio meglio.
Comunque i prossimi capitoli saranno più leggeri e sopratutto allegri!

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