Avvertenze: Scene di alcol.
"Era tutto troppo bello per essere vero."
Ripetevo a me stesso nel buio infinito della mia stanza silenziosa, quello che mi spaventava era accaduto. Ero stato lasciato dal ragazzo che amavo, per una ragazza. Lui mi aveva detto di amarmi, come un coglione ci sono cascato di nuovo.
Mi sono aperto, ma non è bastato per farmi amare abbastanza. Io non ero abbastanza. Sospirai e mi alzai dal letto, ormai convinto che non avrei preso sonno, guardai la stanza buia. I miei occhi si erano abituati a quel buio, perciò riuscivo a vedere la stanza.
La lasciai nel suo disordine e pensai che un po' mi rappresentasse, il disordine. Mi ero ridotto uno straccio, perché era come mi sentivo. Mi sentivo confuso e solo, soprattutto. Mi richiedevo continuamente che valore avessi, o perché esistessi.
Stavo male perché amavo veramente. Scacciai via i pensieri dalla mia mente e mi strinsi nelle spalle, accesi la luce della cucina e presi un bicchiere, lo riempii d'acqua e osservai quest'ultimo per qualche secondo, bevvi e poi lo lasciai nel lavandino.
Spensi la luce e mi andai a sedere sul divano in sala, accesi la tv e guardai quest'ultima sospirando.Quando mi risvegliai avevo il viso appoggiato sulla mano, lasciai un sospiro assonnato e mi passai le mani sugli occhi, strofinandole. Così da togliere ogni traccia di sonno dai miei occhi. Mi alzai dal divano e stiracchiai i muscoli. Essendo tornato da poco in città, avevo deciso di voler incontrare un amico.
Presi il cellulare, scrissi a Harry, l'unico ragazzo che avevo come amico: Harry.
Non ero un ragazzo di molte parole, non parlavo mai molto e non avevo mai voglia di farlo, ero ben fornito di alcolici; perciò avevo intenzione di invitarlo a bere qualcosa da me.
La risposta da parte del riccio, non tardò ad arrivare:« Hei Zayn.
Sei tornato. »Sorrisi, sembrava sorpreso che fossi tornato così presto, ciò mi rallegrava. Risposi velocemente.
« Si. »
« Come ti senti? » Chiese lui mentre con il cellulare tra le mani, mi dirigevo in cucina.
« Sempre male, ma meno. » Bugia, stavo peggio di quanto si potesse immaginare, il ricordo del ragazzo biondo dagli occhi azzurri, occupò la mia mente. Appoggiai il cellulare sul tavolo e mi avvicinai al mobiletto in legno, accanto al frigorifero. Tirai fuori dalla vetrina una bottiglia di Vodka alla ciliegia e una di Whisky.
« Vedrai che man mano passerà. » Rispose lui e mi sentii meno solo di quel che pensavo di essere. Risposi velocemente, cambiando discorso.
« Lo spero.
Hai da fare oggi? » Arrivai direttamente al nocciolo della questione e mi strinsi nelle spalle.« No, sono libero. » Rispose.
« Ti andrebbe di venire da me a bere qualcosa? » Chiesi e intanto che osservavo la chat, aprii la bottiglia del Whisky e la portai alle labbra, bevvi un sorso lungo da quest'ultima. Poi la posai di nuovo sul tavolo, il mio stomaco era completamente vuoto; non avevo mangiato nulla.
« Certo, mi farebbe piacere. »
« Bene, quando vuoi, sei libero di venire. » E mi ritrovai a sperare che venisse il prima possibile, non sapevo nemmeno perché, ma avevo voglia di distrarmi e di stare in compagnia di qualcuno.
« Più tardi sono disponibile. » Quel più tardi mi fece accigliare, presi un secondo sorso dalla bottiglia.
« Va benissimo. » Inviai e misi il cellulare nella tasca dei pantaloni della tuta. Mi diressi verso la camera da letto e presi una maglietta semplice, bianca. Mi diressi verso la cucina di nuovo e ripresi a bere.
Verso le cinque del pomeriggio, mi arrivarono dei messaggi da parte di Harry, li aprii e lentamente li lessi tutti, per cercare di capirli in quelle condizioni.
« Siamo messi bene! »
« Mi stavo conoscendo con una ragazza ma abbiamo deciso di smettere. »
« Eh vabbè. »
« Comunque, fra un po' ti vengo a trovare. »
« Ho bisogno di distrarmi. »
Mi morsi il labbro inferiore, qualcosa mi diceva che sarebbe stata una bella serata, eppure già ero uno straccio. Aprii la Vodka alla ciliegia e mi strinsi nelle spalle, bevvi un lungo sorso e feci una smorfia leggera, sentendo il mio stomaco, ritorcermi contro insulti mai sentiti prima. Dalla sedia della cucina mi alzai e mi diressi verso la sala con il cellulare e la bottiglia dell'alcolico in una mano. Appoggiai la bottiglia sul tavolino, mi stesi sul divano e risposi ripetendo sbiascicando ad alta voce le parole.
« Vieni pure quando ti va, alcol ne ho in abbondanza e credo di essere un mezzo straccio. »
Ringraziai il cellulare per aver scritto in modo giusto, nonostante vedessi la tastiera del mio cellulare due volte. Sbuffai e chiusi gli occhi dopo aver letto la risposta del riccio.
« Arrivo. »
Il mio cuore tamburellò velocemente all'interno del mio petto, mi morsi il labbro e sorrisi inconsciamente. Non sapevo nemmeno perché stessi sorridendo. Dopo aver perso la carriera da barman; - o giocoliere - per via del modo in cui servivo i drink. Alzai gli occhi al cielo a quel ricordo e pian piano, tutti i ricordi con il mio ex ragazzo, risalirono. Così, mentre aspettavo l'arrivo del riccio cercai di scacciare le lacrime che minacciavano di uscire. Non facevo altro da almeno una settimana, o addirittura una settimana e mezza. Pensavo di aver perso tutta l'acqua che avevo in corpo. Non avevo mai pianto così per nessun altro. Mi chiesi perché soffrire così tanto per qualcuno che probabilmente non aveva versato neanche una lacrima, dopo avermi lasciato.
Presi di nuovo la bottiglia e buttai giù altro po' di quell'alcolico, lo riappoggiai sul tavolino in modo goffo, mi andò di culo che non mi fosse caduta la bottiglia dalle mani. Il dolore che provavo verso i miei sentimenti, era peggiore di come mi sentivo dopo aver fatto fuori una bottiglia di Whisky. Era insopportabile, tutto questo. Guardai il soffitto con il viso inclinato leggermente di lato e aspettai che il soffitto smettesse di girare.
Sobbalzai quando sentii il campanello essere suonato più volte in un modo insistente, mi infastidì, ma non ci diedi peso. Mi alzai dal divano pigramente e strisciai i piedi verso la porta, facevo fatica a tenermi in piedi.
Aprii la porta di legno e mi tenni ad essa in malo modo rabbrividendo per il freddo che si era insidiato nell'abitacolo caldo del mio salotto, cercai di fare un mezzo sorriso spostandomi dalla porta invitandolo ad entrare, con mia grande sorpresa mi si avvicinò e mi fece appoggiare a lui, chiusi la porta lasciandola sbattere e appena mi fece sedere sul divano disse." Hai iniziato senza di me? "
Si sedette al mio fianco, io alzai gli occhi al cielo e mi appoggiai allo schienale rispondendo, o meglio sbiascicando in risposta.
" Riccio, è tutto il giorno che bevo. "
Autrice:
Allora, sono molto fiera di questo primo capitolo, nonostante non sia poi così lungo e di questo mi scuso, cercherò di farli un po' più lunghi.
Spero che la storia vi piaccia.
Buona lettura e mi scuso se ci sono errori di ortografia, non rileggo mai.Sabrina.
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Malįs \ Zarry
RomanceQuesta storia è dedicata interamente ai Malįs. I Malįs, ovvero, Jasper Harris e Zay J. Malik. Due profili fake di facebook. Jasper ha come presta volto Harry Styles, quindi per questo sarà una storia Zarry. Questa storia è incentrata solo su di loro...