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Mi sono risvegliata nel pieno della notte in una stanza buia e illuminata da una piccola candela sopra il comodino. Mi fa male la testa, e ho lividi e fasciature ovunque. Accanto a me seduta in una piccola sedia nella penombra c'è una persona, sarà sicuramente Mia. Dorme in una posizione alquanto scomoda e se fossi in grado di muovermi la prenderei in braccio e la farei stendere qui accanto a me. Il punto è, che quella che ha bisogno di cure è la sottoscritta. Saranno passati già due giorni dalla fine della guerra. Non so dove mi trovo, non so dove sia la mia famiglia né se la grande carestia, che si è abbattuta su di noi per lungo tempo, sia finita. Ho fame e iniziano a farmi male le gambe. Dopo quella corsa all'ultimo secondo, dopo aver preso quello strano oggetto dorato, non ho visto più nulla, come se le tenebre fossero calate all'improvviso su di me precedute da una forte luce accecante. Non conosco altro e sono davvero preoccupata. Ho paura che la regione di Nam venga occupata nuovamente dal Centro, anche se abbiamo vinto questa lunga battaglia dopo tanti anni di difficoltà e sottomissione. Del resto anche le altre tre regioni si sono ribellate a questo governo straziante.
"Kim sei sveglia? Oh mio Dio credevo non ti risvegliassi più!"la voce interrotta dai singhiozzi di Mia, mi riporta alla realtà.
Le sue braccia mi stringono in un delicato abbraccio mentre le lacrime le rigano il volto.
"Hey, non piangere sono qui" sono le uniche parole che riesco a dire prima che si sieda accanto a me.
Mi guarda preoccupata, gli occhi rossi con scure occhiaie, segno di stanchezza. Poi si alza e prende un bicchiere con dell'acqua dal comodino e me lo porge.
"Grazie.." dico prendendolo in mano e appoggiandolo alle labbra per bere. L'acqua è fresca e piacevole, provo sollievo nel berla; intanto Mia mi fissa e appena finisco quella che sembra apparentemente una bevanda deliziosa, prende il bicchiere e sposta la sedia dove dormiva qualche attimo prima, vicino al mio letto.
"Come stai ora?" mi chiede attenta.
"Ho mal di testa e ho male un po' ovunque... Mia cos'è successo? Il Centro è stato eliminato?" non riesco a non pensare al fatto che possa essere successo qualcosa di grave mentre ero svenuta. Dove sono tutti?
" Kim calmati... Diciamo che dopo che sei riuscita a prendere la pietra dorata, è successo il finimondo. Tu sei svenuta a terra e la pietra non c'era più. Dustin, Tori e io siamo corsi in tuo aiuto prima che le guardie ti portassero via. Gli altri sono rimasti a combattere ma da quel che ho capito non è servito a molto. In poche parole anche il Centro è scomparso. I politici, le guardie, tutto. La gente era sconvolta, correva e gridava in cerca d'aiuto finché non è calato il silenzio. È due giorni che l'intero paese rimane muto, le persone hanno troppa paura, alcuni pensano che sia tutto uno scherzo e che la tirannia dello stato ritorni".
Sono senza parole: il Centro, ciò che tutti temevano e rispettavano per paura di esser uccisi, è scomparso e tutti pensano che sia un orribile scherzo! La pietra era come un portale, evidentemente... Ecco perché l'intero paese la cercava. Quell'oggetto era la causa di tutti i mali e ora non c'è più. E sono fermamente convinta che sia ancora da qualche parte, ma al sicuro e nascosta da sguardi indiscreti, come se ci osservasse e manipolasse... E io devo trovarla. Di nuovo.
"Mia dove sono ora gli altri?" chiedo con calma a una delle mie amiche più fidate.
"Tori e Dustin ora sono alla base assieme a Sean, Jessica e Britney. Il resto del gruppo è in giro per Nam a controllare che tutti siano al sicuro. Le altre regioni sono sotto nostra stretta sorveglianza assieme ad altri piccoli gruppi di ribelli... Ora riposa per favore, devi guarire al più presto.."
"Perché sono qui ? Non potevate portarmi direttamente alla base?"dico infastidita.
"Non avevamo i medicinali e saresti stata troppo allo scoperto... Nessuno a parte me e gli altri ragazzi della base, sa che sei qui" risponde con cautela.
"Ok ma non c'è niente che possa fare per aiutarvi nel frattempo?" chiedo speranzosa. Odio rimanere con le mani in mano senza far nulla e lei lo sa benissimo.
"Per ora riposa e prendi queste pastiglie antidolorifiche, poi vedremo..." risponde Mia con un sorriso. Tiene alla mia salute. Se non fosse esplosa la guerra, avrebbe terminato gli studi in medicina e avrebbe coronato il suo sogno: diventare una dottoressa.

-Kim- oltre le proprie paureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora