2.

31 0 0
                                    

Dicono che la notte porti consiglio, e credo sia veramente così. Ieri, dopo aver  parlato ancora per un po' con Mia, mi sono addormentata. Nel sonno pensavo a tutte le cose che erano successe fino ad adesso: non potevo credere al fatto che erano già passati ben tre anni da quando la mia vita era cambiata con la divisione dell'Antico Regno. Quando il Centro salì al potere, scacciò dal trono la regina che comandava a quel tempo, dividendo il regno in quattro distinte regioni: "Dal" regione del fuoco, "Nia" regione dell'aria, "Ven" regione della terra e "Nam" regione dell'acqua. Queste erano simbolicamente le grandi "forze" che la Natura ci offriva. Non si è mai capito il motivo di questa grande divisione tra antiche famiglie, che aveva solamente procurato odio e rancore verso il Centro. Ed è per questo motivo che le persone iniziarono a ribellarsi e creare covi segreti per spodestare i nuovi capi del regno; ma il Centro non la prese bene e iniziò ad uccidere migliaia di persone, a volte anche innocenti. La tirannia col tempo si fece sempre più sentire, obbligando l'intero paese a pagare numerose tasse e procurando così continue carestie. Nessuno osava intervenire per paura che ci fossero altre stragi. La paura dominava tutti, non risparmiava nemmeno i bambini che invece avrebbero dovuto essere felici e speranzosi di un futuro certo. Finché un giorno non iniziarono a sparire delle persone. Si diceva che sparissero la notte mentre tutti dormivano, ma qualcuno aveva confermato il fatto che ci fosse un portale che le portasse via in meno di pochi secondi. La brutta notizia fu che iniziarono a sparire proprio i bambini. Ecco che tutti ritornarono di nuovo a chiudersi in casa per paura che i propri figli potessero essere rapiti, ma questo non servì a molto perché questa faccenda continuò fino a poco tempo fa. Ogni due mesi il Centro, ecco a chi si dava la colpa, rapiva due bambini ed un adulto per regione... Un anno fa fu rapito anche mio fratello Lee. Da allora non ho smesso di cercarlo ed è per questo che ho creato una base assieme a chi voleva segretamente uccidere l'intero sistema del Centro. Mia, Dustin, Tori, Britney, Sean e gli altri ragazzi della base sono come la mia seconda famiglia. Anche a loro hanno portato via persone importanti che hanno fatto parte per molto tempo delle loro rispettive famiglie; e hanno avuto il coraggio di rialzarsi e cercarle senza tregua. Ora io sono qui, inutile, ferita e con mille domande in testa. Cosa devo fare?
Provo ad alzarmi. Il dolore inizia a farsi sentire, mi gira le testa e mi devo fermare per pochi istanti; poi inizio lentamente a sedermi finché non mi ritrovo seduta sul bordo del letto. Devono essere passati più o meno quattro giorni da quando sono a letto e alzarmi mi costa una grande fatica. Ma devo farlo, devo guarire al più presto se voglio capire cosa sta succedendo.
Mia deve essersi alzata prima di me, lasciandomi un bicchiere d'acqua e qualche biscotto in un piatto sul comodino.
Provo a mettermi in piedi: il pavimento è freddo e le gambe mi cedono dopo pochi secondi. Mi ritrovo accasciata a terra e ho paura che possa entrare Mia da un momento all'altro e che, trovandomi in queste condizioni, si arrabbi per questa mia imprudenza. Cerco in qualche modo di far presa sulle braccia per tirarmi su e attaccarmi al letto e alla fine, in un modo o nell'altro, ce la faccio. Mi aggrappo all'asta che sorregge la flebo e iniziò a spostarmi con calma verso la porta. Ho freddo ai piedi e non vedo scarpe o ciabatte in giro. Mi toccherà camminare scalza. Apro con fatica la porta un po' scardinata e mi addentro nel lungo corridoio senza finestre, che conduce verso quella che sembra un'uscita. Ci sono molte porte chiuse e un lato del corridoio è tappezzato da piccoli quadri e mobiletti con sedie dove potersi sedere. Non sembra un ospedale poiché le pareti sono rivestite da un'orribile tappezzeria verde a righe e l'illuminazione è scarsa. Arrivata alla porta che conduce fuori da questo inferno color verde, mi ritrovo davanti ad una parete murata. Ma che è? Uno scherzo? Mi volto e vedo che l'uscita è dalla parte opposta. Ad aspettarmi lì c'è Mia, che mi lancia un'occhiataccia e inizia a correre verso di me.
"Ma sei impazzita? Ti rendi conto che non sei ancora in grado di poterti muovere liberamente? Kim devi stare a riposo!" urla e io alzo gli occhi al cielo. Non ne posso più di questa situazione. Devo andarmene da qui al più presto.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 16, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

-Kim- oltre le proprie paureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora