Quel mattino, in ufficio, un fattorino mi recapitò un mazzo di rose rosse da parte del Chief Executive Officer della società dove lavoravo, la Banks Electronics inc., di fatto il capo del mio capo. Alzai gli occhi al cielo. Era il mio turno adesso? Da due anni a questa parte, da quando la sua fidanzata lo aveva lasciato, stava uscendo con molte delle impiegate del grattacielo dove si trovavano i nostri uffici di New York; bastava che respirassero e fossero libere da altre relazioni.
Voci di corridoio davano per certo che le sue attenzioni erano limitate e non duravano più di una o due settimane. Dopo alcune serate passate in ristoranti a cinque stelle e qualche notte di sesso sfrenato, le prescelte si definivano fortunate ed elogiavano il suo corpo e la sua abilità a letto. Non mi ero mai chiesta con che criterio scegliesse le sue "vittime", che poi, alla fine, tanto "vittime" non erano...
L'invito, su carta pregiata, era sempre accompagnato da un mazzo di rose rosse e questa settimana era toccato a me. Marie, la mia amica e vicina di scrivania, mi guardò curiosa.
– Sono di chi immagino io, Leila?– chiese tra il preoccupato e il divertito.
Lei era fortunata, era sposata e quindi immune dalle attenzioni di quel pervertito.
–Non voglio neanche leggere il biglietto, vado subito a restituire le rose e l'invito – dissi sdegnata.
Dana Speed, che lavorava al commerciale, passando dal nostro ufficio vide il mazzo di fiori e disse civettuola:
–Oh, come sei fortunata... questa settimana tocca a te! Non vedo l'ora che venga il mio turno!
La guardai incredula, poi mi venne un'idea. – Tieni Dana, prendile tu, non penso che per lui faccia tanta differenza, esci pure al mio posto. Secondo me la scelta è casuale, tipo tiro alle freccette. Ti prego non fare complimenti, io non sono interessata. Facciamo in questo modo, gli mando una mail e gli dico che io declino il suo invito ma che tu sei felicissima di uscire con lui.
Lei non stava più nella pelle – Davvero? Sei sicura? Non vuoi quel bell'uomo tutto per te per qualche sera? Guarda che Natale non arriva tutti i giorni!–
– Assolutamente sicura – le dissi sorridendo, pensando che se avesse avuto un po' di cervello avrebbe capito il perché.
Dana si allontanò con le rose, gongolando.
Marie mi disse – Sai, non credo che sia stata una scelta casuale. Ti ricordi la settimana scorsa... quando hai avuto dei problemi con la fotocopiatrice in corridoio?
–Sì, come no, quella maledetta si voleva mangiare la mia lettera!
–Quando sono venuta a cercarti, per vedere come te la cavavi, ho visto che c'era Douglas fermo davanti all'ascensore che stava assistendo alla scena molto interessato. Ti stava osservando divertito, ma anche con una certa espressione...
–Te lo dico io... sarà stato in cerca di una preda, ma io non voglio essere la prossima! Lo sai che le storie di una notte non mi interessano.
Così scrissi al capo del mio capo, Lex Douglas:
"Buongiorno Mr. Douglas, ho ricevuto il suo invito e le rose, ma mi trovo impossibilitata a venire incontro alla sua gentile richiesta. Ho quindi provveduto a consegnare il tutto alla mia collega, Dana Speed che è stata ben contenta di accettarle al mio posto.
Cordiali saluti.
Leila Grey"
Non avendo ricevuto nessuna risposta, archiviai la pratica e continuai a lavorare fino a mezzogiorno, ritenendo chiusa la faccenda.
STAI LEGGENDO
Tutto cominciò quel mattino
RomanceLex Douglas è il capo del mio capo, arrogante e presuntuoso, ma bello e affascinante e soprattutto bravo nel suo lavoro. Da quando quel mattino mi ha inviato un mazzo di rose rosse con un invito per una cenetta intima, ed io ho rifiutato, mi sta ass...