Capitolo 7

45 3 5
                                    

Capitolo 7

Sento la sveglia suonare così molto svogliatamente, mi giro spengo la sveglia e prendo il telefono. Sono le 6:30 giuro che tra un quarto d'ora mi alzo, ho bisogno di tempo per prepararmi psicologicamente! Alla prima ora tanto per migliorare la giornata ho matematica...qualcuno mi aiuti! Riprendo il telefono e noto che quei meravigliosi quindici minuti sono passati e che se non mi alzo farò tardi vista la mia lentezza nel prepararmi. Mi alzo e mi dirigo come una zombie verso l'armadio ma essendo tutto buio prendo in faccia l'anta dell'armadio che ieri credo di aver lasciato aperta...cristo che male, ritorno indietro cercando di non farmi male e accendo la luce, cosa che dovevo fare già prima ma cogliona come sono non l'ho fatto. Vado di nuovo verso l'armadio, lo apro prendo dei jeans e una maglietta, mi cambio e guardo il tutto, non sembra male, prendo la valigia da sotto il letto e cerco le converse bianche, devo ricordarmi di sistemare le scarpe. Vado in bagno, mi trucco, mi piastro i capelli e alle 7:26 ho finito di prepararmi, ancora non visto Allison e menomale che viviamo nella stessa casa, la cerco in cucina ma non c'è neanche in soggiorno, forse starà ancora dormendo, entro nella sua camera ma neanche lì la trovo, è uscita perfetto. Prendo il telefono, già sono le 7:45 devo uscire anche io, prendo la borsa con alcuni libri e controllo se mi sono portata l'orario, una volta sistemato le ultime cose esco da casa e prendo il telefono con le cuffiette, metto la riproduzione casuale e comincio a sentire le prime note di 'Shine on' di James Blunt. Mi incammino verso scuola e vedo altri gruppetti di ragazzi e ragazze parlare, scherzare e mi trovo a pensare ai miei amici di sette mesi fa, Camille, Bethany, Zack e Zed chissà se sono ancora un gruppo, dopo l'incidente ci siamo un po' allontanati, i primi mesi mi sono stati vicini, ci siamo consolati a vicenda, anche loro hanno perso un amico, comunque sia ad un certo punto si sono del tutto allontanati e non li ho più sentiti, occasionalmente chiamavano mia madre per sapere come stavo ma niente di più. Intanto si sono interessati, basta il gesto no?! Persa nei miei pensieri non mi rendo conto di essere già arrivata così prendo il telefono dalla tasca per vedere l'orario: 7:58, perfetto mancano due minuti, poso le cuffiette nella borsa e rimetto il telefono in tasca. Comincio ad avviarmi verso l'entrata ma sento qualcuno chiamarmi. -Alexia.- mi giro e vedo che la voce proviene da Trevor, dopo la sclerata di Ali ancora mi parla. -Ciao.- -Vieni qui, ti presento i miei amici.- Non so se avvicinarmi o no, guardo il gruppo e...oh merda, c'è il ragazzo che ho incontrato da starbucks, o meglio gli sono andata addosso, non voglio vederlo. -Sta per suonare è meglio che entro dentro.- -Dai mica ti mangiamo e poi la campanella suona alle 8:15, giusto per dare un quarto d'ora in più ai ritardatari.- e adesso che faccio, non posso svignarmela, riprendo il telefono per vedere di nuovo l'orario le 8:04, mancano ancora 11 minuti... -Ok.- Una volta arrivata davanti a Trevor lo guardo e anche lui fa lo stesso ma con un sorrisetto strano, adesso che vuole? -Allora ragazzi lei è Alexia Evans, Alexia loro sono Cameron, Jackson, Simon e Nate.- Cameron è il ragazzo di Starbucks, Jackson è il solito spaccone biondo e occhi verdi, Simon sembra simpatico e anche molto bello, moro con degl'occhi grigio ghiaccio bellissimi, anche Nate è un bel ragazzo, castano con occhi verdi, ha un'aria da 'bravo' ragazzo in confronto agl'altri non capisco cosa ci fa qui in messo, e sinceramente neanche io so perchè mi trovo qui. -Ciao bellezza.- il momento esatto in cui ho detto 'Simon sembra simpatico' è sparito con questa frase. -Ciao, chiamami un'altra volta bellezza e ti faccio sparire.- -Bel caratterino.- adesso è stato Jackson a parlare, lo ignoro. Sto per andarmene ma Trevor fa -Chi hai in prima?.- -Matematica 4B.- rispondo io, lui sorride. Vi prego ditemi che non è nella mia stessa classe -Oh il caso ha voluto che anche io frequentassi quel corso in quella classe.- uffa però, credo che la sfortuna mi perseguiti. -Peccato, sono tentata di cambiare classe.- dico io distogliendo lo sguardo da lui, ho appena notato che ha degl'occhi bellissimi, di un azzurro profondo, mi ricordano il mare. -Oh guarda chi c'è qui, stavolta non mi sei venuta addosso.- dice Cameron, che non ha detto una parola da quando mi sono avvicinata visto che era impegnato a limonare la mora al suo fianco. -Mi sembra di essermi già scusata, ma non mi sembra di aver sentito una risposta.- -Non ero obbligato a rispondere.- -Fa come vuoi.- -Aspetta, si è scontrata con te?- si intromette Trevor, che figura, mi sono scontrata con lui e anche con il suo amico... -Si, ero da starbucks e mentre entravo lei mi è venuta addosso.- Trevor comincia a ridere e io vorrei sotterrarmi. Mentre cerca di smettere di ridere inizia a dire: -Quando sono sceso dall'aereo mi è venuta addosso. Credo che devi prestare più attenzione bambolina.- -Io presto attenzione solo che in quei momenti ero distratta e poi odio quando mi chiami ragazzina figuriamoci se mi chiami bambolina.- -L'odio è un sentimento forte, non credi di esagerare bambolina.- -Non esagero mai.- finisco la frase e sento la campanella suonare, così me la svigno. Mentre sto per mimetizzarmi in mezzo alla folla, sento il Cameron dire -Bella, bionda, occhi azzurri e bel caratterino mi sembra di avere deja-vu.- sono un attimo confusa, lo ignoro ed entro nella scuola, non so come trovare l'aula, così chiedo indicazioni ad un ragazzo, da quanto ho capito dovrei salire al piano di sopra, e una volta superate due aule dovrei trovare la mia classe. Ringranziando Dio ho trovato l'aula. Busso ed entro, il professore stava iniziando a spiegare, almeno credo. -Signorina Evans, il suo primo giorno di scuola già in ritardo cominciamo bene.- già mi sta antipatico. -Mi scusi non trovavo la classe.- -Diciamo che è perdonata, ora si trovi un posto.- alzo lo sguardo per trovare una sedia libera e la trovo tra una ragazza e un ragazzo. Io quel ragazzo lo conosco è Bryan, mi dirigo verso quella sedia e noto solo ora che dietro ho Trevor, mi sta guardando con un altro dei suoi ghigni. Mi siedo ignorandolo e mi giro a salutare Bryan. -Potevi dirmi che anche tu frequentavi il quarto anno.- dico io ridendo -Mi sono dimenticato, scusa.- -Perdonato.- gli dico strizzandogli un occhio -Aspetta voi due vi conoscete?.- si intromette Trevor. Sempre in mezzo questo eh. -Si ci conosciamo problemi?- -Come fate a conoscervi.-? Ma i cavoli suoi? - È la mia...- Interrompo Bryan e dico: -Fatti gli affari tuoi.- -Acida.- -Impiccione.- -Mi chiamano in modi peggiori.- -Testa di cazzo.- -Come sei aggressiva, la gattina ha tirato fuori gli artigli.- Sto per spaccargli la faccia -Scott e Evans avete finito con il vostro spettacolino?! Qui stiamo cercando di fare lezione.- -Mi scusi professore.- rispondo io -Tanto a nessuno interessa la sua lezione.- risponde Trevor -Scott esca immediatamente da questa classe.- -Menomale finita la tortura.- si alza, mi guarda e dice: -Buona fortuna bambolina, è un miracolo se sopravvivi alla sua lezione.- -Quante cazzo di volte devo dirti di smetterla di chiamarmi 'bambolina' o 'ragazzina.- urlo, magari dovevo evitare di alzare la voce, adesso tutti mi stanno guardando, sembro una sclerata, però in mia difesa posso dire che questo ragazzo ti porta all'esasperazione. -Signorina Evans, che modi sono questi esca anche lei.- prendo la borsa ed esco velocemente dalla classe, è il mio primo giorno di scuola e alla prima ora già vengo cacciata dalla classe e solo per colpa di Trevor, mi porterà solo guai. Visto che ho quasi una mezz'oretta a disposizione vado alla segreteria per ritirare il numero dell'armadietto e poi vado a cercare l'altra classe e spero che quella lezione vada meglio. -Alexia aspetta, dove vai?- -Il più lontano possibile da te.- rispondo continuando a camminare -Simpatica, dai seriamente dove stai andando?- mi fermo tutto di botto e mi giro rispondendogli: -Cosa vuoi da me? Stammi lontano, è il mio primo giorno e mi hai fatta cacciare dalla classe alla prima ora.- sento le mie guance bagnarsi e mi rendo conto solo adesso che sto piangendo, non so neanche perchè. -Ehy, scusa mi dispiace hai ragione, spero che non stai piangendo per colpa mia.- -Non darti tutta questa importanza.- mentre gli rispondo comincio a camminare, ma lui mi ferma, mi fa girare e mi abbraccia. Per un attimo il mondo si ferma, mi sembra di essere tornata a sette mesi fa, mi sembra che Matthew non se ne sia mai andato, mi sembra che sia lui ad abbracciarmi, solo che lui è morto e non si può tornare indietro, mi stacco da lui e rispondo: -Tranquillo non è successo niente.- -Invece è successo qualcosa, stai piangendo e neanche so il motivo.- Si avvicina e con i pollici mi asciuga le lacrime, mi scanso da lui e rispondo -E neanche deve importarti.- credo di essere stata troppo cattiva, in fondo ora mi stava aiutando. -Infatti hai ragione, non mi deve importare, neanche ti conosco.- inizia ad urlare, che cavolo si urla! -Non mi urlare addosso, chi ti ha detto che dovevi seguirmi.- urlo a mia volta. -Urlo quanto mi pare, infatti non lo so neanche io, quindi vaffanculo..- Non gli rispondo e riprendo a camminare verso la segreteria. Mi sto chiedendo cosa è successo, perchè non riesco a capirlo, vengo cacciata dalla classe, mi prende una crisi isterica così comincio a piangere, mi consola e poi ci urliamo conto perfetto, aveva ragione Ali quando mi ha detto di stragli lontana, sono passati due giorni da quando l'ho conosciuto e già mi crea solo problemi. Una volta arrivata alla segreteria chiedo il numero dell'armadietto e poi mi dirigo verso esso così poso i libri che non mi servono. Sono le 8:45 ho ancora un quarto d'ora per trovare la classe. Poso i libri e vedo l'orario, nella prossima ora ho letteratura, amo quella materia spero solo che nessuno mi rovini questa lezione. La classe è 4C, se non sbaglio sta sempre al piano di sopra così mi dirigo verso le scale. Non mi sbagliavo si trova al piano di sopra di fronte la classe di matematica. Mancano cinque minuti alla fine della lezione così aspetto qui fuori. Poco dopo la campanella suona e i ragazzi cominciano ad uscire, aspetto che si svuoti l'aula e poi entro posizionandomi nella terza fila. Circa cinque minuti dopo la classe è piena ed arriva anche la professoressa. Con molto piacere noto che Trevor non fa parte di questa classe. La lezione continua tranquillamente, la professoressa si presenta visto che da quanto ho capito è nuova anche lei e mi presenta al resto della classe. Inizia a spiegare il programma di quest'anno e le solite chiacchere del primo giorno, quando suona la campanella mi sembra che siano passati solo dieci minuti. Anche il resto delle lezione passano velocemente e tranquillamente, e in nessuna di questi corsi ho incontrato Trevor, deve essere uscito prima o non si trova in nessuno di queste classi. Comunque sia le lezioni sono finite e non ho incontrato neanche Ali e Joseph, adesso che ci penso non so neanche che anno frequentano. Uscita da scuola mi dirigo verso casa e appena apro la porta non pensavo di assistere ad una scena simile.

《RIPROVIAMOCI》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora