Emma Carstairs - L'inizio

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Sento un fastidioso trillo risuonarmi nelle orecchie. È almeno la terza volta che lo sento, segno che probabilmente sono già in ritardo. Pazienza, tanto è così tutte le mattine. Mi tiro su dal letto, mi sfrego gli occhi e vado in cucina per farmi una caffè, senza non starei in piedi la mattina. Torno in camera e mi preparo velocemente, tempo nemmeno venti minuti da quando mi sono alzata e sono già pronta per uscire. Faccio la strada di corsa e in cinque minuti sono già a scuola, pronta per una nuova, noiosissima, giornata.
Le ore passano e le materie si alternano, io ascolto e prendo appunti, ma senza che nulla di quello che sento mi rimanga veramente.
Quando finalmente suona la campanella dell'ultima ora metto tutto dentro lo zaino e mi precipito fuori dall'aula. Faccio la strada del ritorno a casa con le mie amiche e intanto chiacchieriamo sugli ultimi pettegolezzi scolastici e sulle interrogazioni della settimana.
Arrivata a casa la prima cosa che faccio è buttarmi sul divano, stanca dopo la lunga giornata di scuola. Sono sola, i miei genitori sono al lavoro e mio fratello suppongo sia ancora all'università. Dopo dieci minuti buoni mi riprendo dal mio stato comatoso sul divano e decido di andarmi a preparare qualcosa da mangiare.
Torno in sala con il mio pranzo, già pregustando il mio pomeriggio sul divano a godermi le serie TV. "Aspetta un attimo, ma che giorno è oggi?" Mi chiedo, e improvvisamente mi rendo conto che è lunedì, e avevo promesso alla mia amica Rachele che sarei andata in palestra con lei a fare una prova di cheerleading. Mi ispira molto come sport, sembra qualcosa di nuovo e un po' fuori dal comune. Spero mi possa piacere. L'ansia però inizia a prendere il sopravvento su di me come al solito. E se non mi accettassero? E se magari loro sono già tutte amiche e non vogliono nuovi membri in squadra? E se non fossi abbastanza brava? Magari mi sentirò solo un pesce fuor d'acqua... Scuoto leggermente la testa per scacciare questi pensieri. In fondo ci sarà Rachele con me! Al massimo faccio solo un paio di lezioni e poi non vengo più. Rassicurata da questa idea, faccio ripartire la serie TV che stavo guardando e dopo poco mi addormento.
Apro un occhio. Che ore sono? È già buio, cazzo. Prendo il cellulare e guardo l'ora: 19:30. Vedo anche svariati messaggi minatori da parte di Rachele, che mi intima di darmi una mossa, per dirlo in modo gentile. Salto giù dal divano, afferro una borsa, ci infilo dentro un cambio e le scarpe da ginnastica e mi precipito fuori di casa. Faccio tutta la strada di corsa, per mia fortuna è in discesa. Arrivo alle 19.45 davanti alla palestra, dove vedo immediatamente Rachele che mi aspetta con aria impaziente. <Alla buon ora! Arrivare in orario è chiederti troppo vero?> mi scuso con lei. Ha assolutamente ragione, ma io non riesco a farci niente, sono una ritardataria cronica. Entriamo dentro alla palestra scusandoci con l'insegnante per il ritardo, e dato che aveva già iniziato a fare lezione ci mettiamo a fare il riscaldamento con le altre ragazze. Passo tutta l'ora a cercare di ripetere al meglio gli esercizi, e mi trovo un po' in difficoltà. Ho sempre odiato essere l'ultima arrivata, ma da qualche parte bisogna pur cominciare no?
A fine lezione l'insegnante si presenta, si chiama Kailee, mi dice di essere olandese e di aver fatto la cheerleader per una squadra di football americano in Olanda. Si scusa per il suo italiano, anche se a me pare perfetto. Sembra molto amichevole e mi mette subito a mio agio, cosa che non mi succede spesso, soprattutto con le persone adulte.
Vado negli spogliatoi per cambiarmi, e lì le altre ragazze si presentano; Melissa, compagna di classe di Rachele, parla molto e mi sento un po' investita dal suo fiume di parole. Va d'accordo con tutte, però mi sembra che nei miei confronti sia ancora un po' perplessa, mi guarda come dire: "E tu da dove sbuchi?". Poi ci sono due ragazze, una biondissima con gli occhi azzurri e una mora con gli occhi neri, che dicono di essere cugine. Saranno anche cugine, ma l'unica cosa che hanno in comune sono i capelli ricci. La ragazza mora dice di chiamarsi Christine e di avere 15 anni, uno meno di me. Non so cosa pensare di lei; sembra simpatica, ma anche piuttosto sicura di sé e ciò mi mette un po' in soggezione. La biondina invece si chiama Nicole e ha 13 anni, mi abbraccia subito e sembra sinceramente contenta di avermi in squadra con loro. Ha due occhi dolcissimi, e mi piace immediatamente. Delle altre invece non riesco a farmi ancora un'idea, mi dicono solo i loro nomi.
Uscite dalla palestra mentre andiamo verso casa Rachele mi chiede come mi sono trovata, e meravigliando anche me stessa le rispondo bene. Nonostante io sia piuttosto timida e di solito faccia fatica a integrarmi con persone nuove, mi piace. Credo proprio che tornerò.

Dutch Touch: tre cheerleaders, un gruppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora