Christine Baker - L'inizio

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Io mi chiedo come possa un aggeggino così piccolo fare così tanto casino...
Sono sotto le coperte e da circa 10 minuti la sveglia continua a suonare.
Mi costringo ad alzarmi e spegnerla, dopo questo atto eroico mi do qualche secondo per recuperare la lucidità mentale.
Mi guardò intorno e la mia stanza finalmente prende forma: lo specchio in bella vista accanto alla camera armadio riflette una ragazza con un viso assonnato, occhi neri che si nascondono tra riccioli neri e trucco sbavato. La maglietta troppo grande nasconde il resto del mio corpo, ma non c'è molto da vedere mi dico mentre distolgo lo sguardo.
< Buongiorno! Sveglia che è tardi!!! >
Mia mamma tuona dalla sua camera da letto, io senza dire una parola mi finisco di preparare e corro in cucina.
Dopo aver salutato ed essere uscita mi dirigo alla fermata del bus e mentre aspetto accendo il telefono e mando i " buongiorno ". Non appena mi siedo dalle mie cuffiette parte " cheerleader " è la mia mente corre a oggi pomeriggio, quando avrò la prova di cheerleading con mia cugina Nicole.
Arrivo a scuola con venti minuti di anticipo e trovo subito i miei amici
< O Chris la moto? >
< Mic lo sai che è a riparare !! Non me lo chiedere ogni due per tre! >
< Mestruata stai calma! Chiedevo semplicemente ! >
Mi fa un sorriso e mi vede una sigaretta di scuse che accetto molto volentieri.
Michele è il mio migliore amico da quando ho iniziato le superiori, è come un fratello.
Entriamo in classe poco prima dell'arrivo della prof, mi siedo al banco e cominciò a ripassare matematica.
* DRIN DRIN *
La campanella dell'ultima ora, la mia salvezza insomma. Mi precipito dall'uscita e corro verso la fermata del bus; riesco a prenderlo per miracolo.
Arrivo a casa per le 14:30, saluto Gary ( il mio gatto ) e inizio a preparare il pranzo.
Mentre l'acqua della pasta bolle chiamò mio padre che è fuori per lavoro.
< Pronto? >
< Ciao pa! Come va?? Non so se posso disturbarti ma volevo salutarti... >
< Figurati principessa, possiamo parlare quanto vuoi, sono in pausa >
Comincio a raccontargli della giornata e quando mia mamma arriva sono ancora al telefono.
Vado dall'entrata, da dove provengono imprecazioni e risatine. Trovo mia madre che lotta contro una borsa della spesa rotta, sorrido e la vado ad aiutare
< Grazie amore della mamma >
La guardo divertita e non dico niente, mi limito a portare la spesa in cucina, poi mi giro verso di lei
< Mamma vai a cambiarti che è quasi pronto >
< Certo faccio veloce! Intanto guarda nel sacchetto rosso, ti ho preso una cosa >
Incuriosita vado a frugare e alla fine trovo un completo sportivo nero, in effetti mi piace un sacco e per la lezione di oggi mi servirà. Corro in camera e le do un bacio, poi vado a sedermi a tavola.
Dopo varie chiacchiere decido di andare a studiare, così mi chiudo in camera e dopo aver impostato la sveglia per andare alla prova comincio ad aprire i maledetti libri.
< Ho preso ora il bus, dove sei? >
< Sono dal centro commerciale, vado dalla fermata tra 5 minuti >
< Ok, ciao >
Mia cugina sale sul bus con un sorriso a trentadue denti, i riccioli biondi sono raccolti in una mezza coda e i suoi occhi azzurri sprizzano eccitazione. Mi saluta con i suoi soliti venti baci, poi per passare il tempo ci raccontiamo come ci siamo immaginate la lezione.
< In fondo a queste scale a destra troverete lo spogliatoio >
La receptionist gracchia e ammetto di averla guardata male.
Arrivate nello spogliatoio riconosciamo una ragazza che viene dalla nostra stessa parrucchiera e la salutiamo, poi finiamo di prepararci.
< Ciao ragazze, sono Kailee la vostra coach, solo un ex cheerleader olandese e ora insegno questo sport in tutta Italia!! Mi raccomando se sbaglio mentre parlo correggetemi perché non ho un italiano perfetto.. E ci metterò un bel po' prima di ricordarmi tutti i nomi... È l'alzheimer >
Scoppia a ridere e io con lei, questa ragazza che avrà 10 anni più di me è bella come una modella, perfetta con i capelli lunghi biondi e gli occhi azzurro/verde.
Iniziamo la lezione, la musica riempe la stanza ed io mi sento a mio agio.
Mentre il riscaldamento si sta svolgendo la porta si apre di botto e due ragazze si precipitano dentro.
< Scusa Ka!! Pensavo che oggi fosse alle 20.30 ! >
Dice la ragazza con i capelli biondo cenere e gli occhi verdi. Kailee scoppia a ridere, poi si presenta alla ragazza dietro, si chiama Rachele, porta dei lunghi capelli neri raccolti in una coda, mi piace un sacco. Il mio sguardo rimane su di lei per un bel po', poi si sposta su Melissa, l'altra ragazza che fa questo sport da 1 anno. Mi sembra troppo strana, e poi mi guarda come se fossi un mostro.
Passo il resto dell'allenamento a conoscere le ragazze. Ci sono altre sue cugine: Marta che ha la mia età e Franca che ha due anni in meno. Paola e Jessica che vengono dalla scuola americana e se la tirano talmente tanto che prima o poi le pesto.
Le altre ragazze sono molto timide e riesco a malapena a fare quattro chiacchiere ma i loro nomi non mi entrano in testa.
A fine allenamento saluto Kailee e vado a cambiarmi con le altre, scambio quattro chiacchiere con Paola e capisco che non è presuntuosa, è solo scema.
Sorrido a Nicole che sta salutando tutte con un bacino.
Andiamo alla macchina dove mi zia ci aspetta per portarci a casa.
< Come è andata ragazze ? >
Mia zia parte con l'interrogatorio, io rispondo a monosillabi come mio solito, mentre mia cugina le racconta ogni particolare.
< Sono arrivata! >
Saluto e vado a farmi la doccia, poi ceno con mia mamma e le racconto tutto.
Mi preparo per la notte, indosso il mio pigiama da unicorno e a mezzanotte vado a letto, scrivo alla mia migliore amica e le racconto la giornata, poi controllo gli altri messaggi ricevuti e alla fine mi addormento sognando la giornata passata.

Dutch Touch: tre cheerleaders, un gruppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora