Murderess

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Osservarlo rimanendo nell'ombra, vederlo parlare tranquillamente con quel ragazzo mentre lei pianificava il suo omicidio, quella sensazione di tradimento, la stavano uccidendo.

Il pugnale tremava fra le sue mani, la vista offuscata dalle lacrime, il respiro troppo pesante.

In un mondo ideale sarebbe uscita dal suo nascondiglio e lo avrebbe abbracciato cercando il calore confortante del suo corpo, in un mondo ideale lo avrebbe baciato dimenticando qualunque cosa avesse fatto in passato.

Ma in un mondo ideale lui non avrebbe cercato di ucciderla e lei non sarebbe diventata un'assassina per vendicarsi.

In un mondo ideale lui l'avrebbe accettata per ciò che era.

"Allora ci vediamo domattina, Feryo" disse il ragazzo con un sorriso aperto, salutando l'altro che usciva dalla stanza.

Revihal si credeva al sicuro solo perché aveva cambiato locanda, credeva di essere salvo solo perché c'erano alcune guardie nel suo corridoio, era troppo ingenuo per essere un Senza Anima.

Il ragazzo con gli occhi verdi sembrò avvilirsi di scatto non appena il compagno d'armi uscì dalla stanza e si passò distrattamente una mano sul viso, le dita che sfioravano appena la cicatrice biancastra, mentre si sedeva sul letto.

"Quella cicatrice è il mio più grande rimpianto, se solo fossi stata più forte sarebbe tutto finito anni fa" mormorò Vihen, lottando contro se stessa per mantenere la voce ferma.

Revihal sorrise amaramente, senza nemmeno voltarsi a guardarla.

"Ti stavo aspettando, Yania"

***

Le labbra di Revihal si impossessarono delle sue, le sue braccia le strinsero i fianchi avvicinandola, mentre lei sentiva la lucidità abbandonarla e i pensieri svanire.

"Ti amo..." sussurrò piano il ragazzo senza allontanarla, un sorriso aperto che gli illuminava il volto.

Yania sorrise accarezzandogli delicatamente le guance, lo sguardo di tenebra riflesso in quello verde brillante dell'altro.

"Anch'io" mormorò in risposta cercando nuovamente quel bacio che sapeva farle dimenticare ogni cosa, mentre lui la prendeva in braccio, sostenendola come fosse priva di peso.

La ragazza rise sommessamente senza smettere nemmeno per un secondo di baciarlo, come se non riuscisse a farne a meno.

Revihal si lasciò cadere sulle coperte ammucchiate accanto al piccolo focolare, tenendola stretta a sé, le mani che le accarezzavano lentamente la schiena al di sotto della maglia di lana.

"Hai le dita fredde" sussurrò lei divertita, mordendosi appena il labbro inferiore e cercando di avvicinarsi a lui ancora di più, in cerca di calore.

Il ragazzo spostò piano le mani fino a solleticarle i fianchi, con un sorriso divertito in viso.

"No! Smettila!" esclamò Yania ridendo incontrollabilmente, cercando invano di scappare da quella stretta ferma e gentile.

Solo quando il ragazzo la lasciò libera, ridacchiando soddisfatto, lei riprese fiato e si lasciò cadere sdraiata addosso a lui.

"Questa me la paghi..." mormorò senza riuscire a nascondere un enorme sorriso, accucciata al suo petto.

"Sicura?" sussurrò lui guardandola negli occhi, per poi portarsi sopra di lei con uno scatto, intrappolandola fra sé e le coperte sul pavimento.

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⏰ Last updated: Mar 08, 2016 ⏰

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L'assassina di innocentiWhere stories live. Discover now