CAPITOLO 1
Non sapeva chi glielo facesse fare. No, a dire il vero lo sapeva benissimo. Solo che aveva sperato inutilmente di non vederlo mai più. Era passato molto tempo dall'ultima volta che si erano visti e sperava solo che l'incontro non la destabilizzasse come la prima volta. Il taxi ci stava impiegando veramente poco tempo per arrivare all'edificio che ospitava la sede degli uffici della Royal Publishing.
Aveva preso un' appuntamento con il direttore per le undici e sarebbe arrivata abbondantemente in anticipo. Non che vedesse l'ora.
<< Me ne pentirò. >>
Marìe sperava solo di non venir buttata fuori a calci prima di riuscire a parlare con il direttore. Aveva tutti i diritti di essere li, ma non poteva sapere se gli altri la pensassero allo stesso modo. Era talmente nervosa che rischiava di apparire come un' intrusa.
Il taxi arrivò fin troppo presto e , lisciandosi il vestito dopo essere scesa dalla vettura, varcò le porte girevoli che segnavano l'ingresso.
Gli uffici si trovavano dal terzo piano in su così prese l'ascensore, trattenendo il respiro fino a destinazione. Percorrere il breve spazio che separava l'ascensore dalla scrivania della segretaria fu straziante. Le tremavano le mani, ma non poteva permetterselo. Se si mostrava nervosa, rischiava di insospettire la bionda donna che sedeva dietro il computer e digitava freneticamente qualche importante commissione.
La giovane donna aspettò diversi secondi dove passò completamente inosservata prima di richiamare l'attenzione su di se.
<< Mi scusi?>>
La donna alzò appena lo sguardo per scrutarla prima di riprendere a digitare e risponderle con aria annoiata.
<< Dica?>>
<< Ho appuntamento con il direttore. Sono la segretaria personale di Matt Gryam!>>
<< Ah, certo. Salga al ottavo piano e vada sempre dritto. Percorra tutto il corridoio poi svolti a sinistra. Se non riesce ad orientarsi , chieda della segretaria Chiara Cambelotti. Si rivolga a lei per vedere il direttore. L'ascensore interno è in fondo al corridoio.>>
Stupita, ma forse non troppo , visto la disattenzione della donna, non se lo fece ripetere due volte e s'infilò nuovamente in quell' iper-tecnologica trappola mortale, pregando di arrivare fino al piano desiderato.
Anche destreggiandosi in mezzo a tutta la gente che vagava per il corridoio del ottavo piano, non fu difficile raggiungere la postazione di Chiara Cambelotti, una signora di mezza età, con un cipiglio severo, ma uno sguardo materno.
L'ultima cosa che sarebbe riuscita a fare era rilassarsi, ma gli occhi castani della donna la rassicuravano un po'. Dopotutto, proprio male non poteva andare.
<< Il signor Gryam non è venuto?>> Domandò delusa. Probabilmente anche lei era una fan del signor Gryam e sperava di incontrarlo.
<< Purtroppo non ama molto uscire di casa. Sono io che prendo gli accordi di persona in sua vece. Mi chiamo Marìe Delanee>> Le rispose con un sorriso assolutamente genuino. Le spiaceva mentire a quella signora fiduciosa, ma non poteva fare nient'altro. Altrimenti non sarebbe mai riuscita a vedere Damian Strike, direttore, presidente e maggior azionista della compagnia. Anche se, ormai, ci doveva essere abituata.
<< Capisco. Riferirò immediatamente. Prego si accomodi.>>
Mentre spariva oltre una doppia porta massiccia senza bussare, le indicò un semplice divanetto bordeaux dall'aria molto comoda, ma Marìe non poteva stare ferma. Le tremavano le mani e se le torceva in trepidante attesa dell'incontro. Le sarebbero serviti coraggio e sfacciataggine. Non era più ne timida ne remissiva, tuttavia non era per niente rilassante doversi esporre in quel modo.
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It Wasn't a Mistake. OMENTANEAMENTE SOSPESA.
RomanceDieci anni prima Marìe pensava di avere il mondo in pugno. Aveva talmente tanti sogni nel cassetto che non sapeva da quale incominciare. Poi una sera aveva incontrato Damian e uno di quei sogni era diventato realtà. Lui era il suo sogno e, in seguit...