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"mika's pov"

Finalmente è arrivato quel giorno che io ed Andy stavamo aspettando da qualche mese ormai. Siamo fermi in macchina davanti ad un imponente edificio grigio. Io ed il greco di fianco a me ci scambiammo un ultimo sguardo e, ci avviamo verso quel tetro edificio. Appena entrati ci accolse un ragazzo sui 25 anni che si presentò dicendo di chiamarsi Lionel, ci disse di attendere che tra poco sarebbero venuti a chiamarci. Mi sudavano le mani dall'agitazione e nemmeno Andy sembrava molto tranquillo.
lionel: seguitemi- dopo aver percorso un lungo corridoio che mi è parso infinito ci fecero accomodare un una stanza dove c'era una scrivania con due sedie e dall'altro lato una signora dallo sguardo serio e austero. Sopra il tavolo erano posizionate pile di documenti e penne sparse un po' dappertutto.La signora si presento come direttrice dell'istituto.
la signora: tra poco sarà portata qui. è strana, non è come gli altri, quelli che l'hanno adottata dopo neanche due settimane l'hanno sempre riportata qui. Da quel che so io non ha amici ne gli interessi comuni a tutte le ragazze della sua età. Se ne sta sempre in camera sua e con gli altri non parla mai, quelle rare volte che è successo l'ho dovuta mettere in punizione perché aveva picchiato gli altri. Prima che arrivi firmi qui signor Penniman, la signora mi auguro che stia arrivando dato che non ho altro tempo da perdere.- io ed Andy ci guardammo a dir poco indignati ma soprattutto speranzosi di poter andare via al più presto con la ragazza regalarle una vita migliore.
io: siamo entrambi qui- dissi mentre Andy firmava i moduli che avevo firmato qualche istante prima. La direttrice ci guardò disgustata e disse:
lei: beh con gente strana e DIVERSA come voi penso che si troverà bene... o magari scapperà di casa in cerca di un futuro migliore che voi due DIVERSI non potrete mai darle- aggiunse con una risatina- sta arrivando- disse guardando verso la porta di vetro- l'educatore ha tentato di farla vestire in modo femminile ma lei essendo DIVERSA dagli altri ha opposto resistenza, anche se ha solo 15 anni è molto anticonformista e anarchica vi creerà sicuramente problemi e quando la riporterete no sarà ben accetta, non vediamo l'ora di liberarcene, qui in istituto la odiamo tutti... - e lasciami non scappo mica, non vedo l'ora di andarmene da questa merda di posto- si sentì una voce dire e subito dopo un'altra voce ribattere- finalmente te ne vai ingrata che non sei altro, per me i tuoi genitori potevano anche abbandonarti in mezzo ad una strada magari facendo i modo che una macchina ti tirasse sotto così saresti morta e tutti noi avremmo vissuto molto meglio senza di te.- stavano sicuramente urlando perché non arrivano ancora. Dopo queste parole che mi fecero salire un istinto omicida molto difficile da contenere sentimmo un suono simile a quello di uno schiaffo seguito da un pugno. Si sentirono dei passi veloci e subito dopo la porta si aprì. Entro il ragazzo che ci aveva accolti con cinque dita stampate su una guancia e un livido che sta apparendo poco poco sull'occhio sinistro, appena dopo si fece avanti una ragazza bionda alta all'incirca un metro e ottanta con un grosso paio di occhiali neri sul volto. é lei.
direttrice: sempre simpatica tu eh- disse accennando un sorriso di disprezzo-
lei: tu invece più stronza del solito immagino
direttrice: quante volte ti ho detto che devi portarmi rispetto e darmi del lei. Finalmente non ti dovrò più vedere. Sta sera ho organizzato una festa con tutti i ragazzi dell'istituto per festeggiare il giorno in cui smetterai di rovinare le vite a tutti noi- disse compiaciuta
lei: non porto rispetto a chi non ha per me- disse con una freddezza spiazzante, mentre la direttrice pronunciava quelle parole che avrebbero ferire la persona più insensibile del mondo lei stava li a fissarla dritta nelle pupille impassibile. La direttrice divenne rossa dalla rabbia e ci liquidò dopo avermi consegnato dei moduli.
Uscimmo dall'edificio e la ragazza di cui ancora non sapevo il nome si stava tirando dietro la valigia, sia io che Andy avevamo insistito per portargliela ma lei non ha ceduto. Era ora di pranzo perciò dopo essere saliti in macchina ci dirigemmo verso il ristorante in cui avevo prenotato. Una volta lì ci fecero accomodare in un tavolo appartato.
Andy: io sono Andreas Dermanis ma puoi chiamarmi Andy e sono un regista...
io: mi chiamo...
lei: Micheal Holbrook Penniman Junior e sei un cantante di fama internazionale.
Io ed Andy ci guardammo sconcertati... sapeva chi ero.
Lei: scusatemi non mi sono ancora presentata, mi chiamo Sara e ho 15 anni.
Andy: spero che tu ti possa trovare bene con noi e siamo molto contenti di averti qui.
Io: giusto
Lei: grazie, e sono felice di conoscervi ma soprattutto spero di non recarvi alcun tipo di problema o di scombinare tutti i vostri equilibri.
Il pranzo trascorse tranquillamente parlando delle abitudini e degli interessi di Sara. Abbiamo scoperto che e' italo-greca, credevo fosse inglese dato che parla perfettamenre la lingua. Dopo pranzo andammo a casa.

Spazio autrice:
Hi guys, questa e' la prima storia mikandy che scrivo. Lasciate tanti commenti qui sotto per farmi sapere se vi piace il primo capitolo e magari anche qualche stellina.
Kisses follow_your_soul

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