Go to Rome!

99 4 0
                                    

'Questa storia inizia con un viaggio...Un viaggio lungo verso Roma.
A dire il vero inizia in una scuola media qualunque, una di quelle pubbliche, che cade a pezzi.
Inizia con una ragazza innamorata. Stupida e innamorata. Un ragazzo perfetto. Perfetto e basta.
Inizia con un intervallo e con due occhi color cioccolato. Ma ho deciso di iniziare a raccontarvi questa storia dal giorno 28 marzo 2016.
Il giorno nel quale partì per Roma.'

Camilla pov'

Erano circa le 5:58 di mattina, ma a quanto sembrava, a tutti gli adolescenti urlanti che mi circondavano non importava per nulla .
Ma vogliono essere mandati a fanculo già di mattina? Ancora prima di arrivare a Roma!? Wow! Ma allora si divertono proprio!
Questa mattina mi sono dovuta alzare alle 4:30, capite?
Io già abitualmente odio alzarmi la mattina per andare a scuola, figuratevi oggi che mi ero dovuta alzare così presto per poi finire circondata da idioti.
Beh... eravamo tre oratori, qualcuno come me ci doveva pur essere!
Del mio oratorio odiavo tutti i ragazzi e le ragazze, dal primo all'ultimo. Uno più snob dell'altra, forse si salvano in tre.
Non andavo d'accordo con nessuno. All'inizio provavo a non fare l'acida, cercavo di farmi degli amici, ma venivo sempre esclusa. Così iniziai a diventare cattiva, acida e stronza. I sorrisi diminuivano e il volume della musica aumentava.
Almeno se dovevano ecludermi ed odiarmi avevano un buon motivo per farlo.
Anche i miei animatori hanno provato a farmi ambientare, ma non c'era nulla da fare! Quelli proprio non mi volevano.
"E perché stai andando a Roma con loro se ti stanno antipatici?"
Vi starete chiedendo.
C

i sono vari motivi... Il mio migliore amico, che ahimè, é in un altro oratoro. Il fatto che domani è il compleanno di una mia cara amica e le ho promesso di esserci. Perché amo viaggiare. Perché volevo rivedere gli amici che mi ero fatta l'anno scorso, ma soprattutto perché volevo allontanarmi dai miei genitori!

Non era per niente un periodo tranquillo a casa mia.
Io non sopportavo più i miei e avevo bisogno di distrarmi, andarmene... E Roma era perfetta!
Salutai per l'ultima volta mia madre e misi le cuffie. O meglio, misi Lana del Rey.
Appena il Don ebbe finito di fare l'appello, ci incitó a salire sul pulman. O mio Dio, e adesso? Con chi avrei dovuto affrontare 6 ore di viaggio?!
Tolsi una cuffia e chiamai il mio migliore amico per nome
"Tommi..."
Io e Thomas ci eravamo conosciuti il 21 maggio dell'anno prima, ad Assisi. Non ricordo come... Ma quando siamo tornati a Milano abbiamo iniziato a scriverci e ci siamo legati molto, fino a diventare Migliori amici.
Lui era del tutto diverso da me! Estroverso, sportivo, pervertito e socievole.
Con lui ero me stessa. Non dovevo sforzarmi troppo per farmi capire. Non avevo paura di sembrargli strana, perché si, lui sapeva che non ero molto normale, ma non gli dispiaceva e mi assecondava.

Avevamo preso il brutto vizio di non parlare mai durante il giorno, ma solo la sera tardi. E parlavamo tantissimo! Fino alle 2:00/3:00 di mattina. Non importava se ero stanca o cose simili, io stavo li a sentirmi le sue storie assurde perché mi piacevano troppo!
Non smettevamo mai di parlare, nemmeno quando lui partiva con la scuola per la Turchia.
Ricordo bene la sera che diventammo migliori amici...
Erano quasi le 23:00 e come sempre stavamo parlando su whatsapp. A un certo punto scrissi "Hai un migliore amico?" Era da un pó che gli volevo fare quella domanda. La sua risposta fu negativa.
"E una migliore amica?''
Chiesi subito dopo, anche questa volta la ha risposta fu negativa, ma io sapevo già cosa dirgli. Sono una che riflette molto sulle cose prima di farle, a volte pure troppo.
Cosí gli risposi in fretta prima di ripensarci
"Hai me"
E lui mi rispose con un
"Anche tu"
Stavo trattenendo il fiato da quando avevo schiacciato invio e quando finalmente lessi il suo messaggio cacciai un sospiro di sollievo e sorrisi.
Però, in quell'ultimo periodo andare in giro con lui ed altre persone era snervante per me!
Mi aveva sempre tenuto un pó come un "segreto" , ma io non lo lasciavo mai lo stesso. Non litigavamo mai e quelle poche volte che succedeva era per quel motivo. Ma l'ultima volta che litigammo mi disse che a lui del parere degli altri non importava più nulla e che mi voleva bene. Ma non aveva fatto ancora nulla per dimostrarmelo.
'"Dimmi..."
Si girò per guardarmi, ma io non ricambiai lo sguardo, avrò avuto un aspetto orrendo quella mattina.
"Posso chiederti una cosa?"
"Certo!"
Dubitai un secondo, sapevo giá che era una causa persa in partenza, ma perché non provare, magari gli scendeva lo Spirito Santo e mi diceva di si
"Posso... Sedermi vicino a te, adesso?"
"Mhmh... Non lo so..."
Disse ruotando il collo all'indietro.
"Vabbè..."
Thomas mi guardò, sentivo i suoi grandi occhi verdi su di me. Mi aveva innervosito... Potevo capire che volesse stare con i suoi amici, ma cavolo! Non ci aveva nemmeno pensato.
Così lo lasciai solo dietro la fila e dopo qualche insulto e alcune gomitate, riuscì a salire sul bus e a guadagnarmi uno dei posti migliori, il primo al secondo piano, quello con quel grande finestrone davanti che mostra tutta la strada. Mi sedetti interna, alzai il volume della musica e appoggiai la testa al finestrino con l'intento di riprendere sonno e dormire per tutto il viaggio. Ma appena chiusi gli occhi una forte scossa mi svegliò... era Mirko, Mirko Frembi. Simpatico come una bestemmia in oratorio!
"Sfigata, levati!"
Disse freddo
Madonna che rompi coglioni! Ora gliela faccio vedere io.
"Oh! Io credo proprio di no" dissi con tono acido
"Senti, alza quel bel culetto che Dio ti ha donato e fammi sedere prima di arrivare a Roma!"
Ribattè, ma io non mi arresi
"Ma c'è un pulmann pieno di posti e tu devi venire scassare la minchia a me?!"
Mi guardò sufficiente
"E dai principessa! Non fare la stronzetta acida con me e levati dalle palle"
Notai dietro di lui delle persone, due sue amici e... e Thomas...
Che bel migliore amico! Vedeva che mi trattavano così e non faceva nulla!
Non mi degnava nemmeno di uno sguardo, continuava a guardare il pavimento. Sentì gli occhi gonfiarsi e il respiro diventare irregolare, stavo per mettermi a piangere, le lacrime minacciavano di uscire.
Calmati! Non fare la bambina! Ora prendi le tue cose e ti cerchi un altro posto, l'importante è che ti allontani da quí!
Possibile che non fossi ancora arrivata a Roma e già me ne volevo andare?
"Sai che ti dico?- dissi fredda raccogliendo le mie cose -Sedetevi pure quí, basta che non rompete più le palle!"
Mi alzai e ripercorsi tutto il corridoio al contrario, cercando un posto vuoto e quando finalmente lo trovai, mi ci buttati di peso ed iniziai a piangere in silenzio... rannicchiata verso il finestrino a dir poco indignata dal genere di persone di cui mi ero circondata.
Tra un singhiozzo e l'altro riuscì finalmente ad addormentarmi.

Marco pov'

Io e i miei amici eravamo gli ultimi a scendere dal bus
"Oh Frà- disse Stefano chiamandomi -dimmi che hai una sigaretta o sfaso!"
Nessuno di noi aveva fumato quella mattina, era comprensibile che avesse fretta.
"Shhh! Non urlare! Ci potrebbe sentire qualcuno!" Bisbigliò Manuel dietro di lui
"E chi?! La tipa svenuta laggiù?" Chiese sarcastico indicando una ragazza addormentata in fondo al pulman
"Oh Frà ti muovi?" Mi richiamò Ste, mi ero imbambolato a guardarla e non me n'ero accorto.
"Emm... io arrivo subito"
Risposi andando verso la ragazza
"Oh non fare il babbo! Almeno dacci le sigarette!"
Mi voltai scocciato e gli lanciai il pacchetto di Marlboro che avevo in tasca.
E mentre tutti se ne andavano posai una mano sulla guancia di quella ragazza, era freddissima. Le spostai una ciocca di capelli dal viso e lei si svegliò, rivelando degli occhi azzurri bellissimi.
"Hey... emm... scusa non volevo disturbarti, ma siamo in autogrill e tu sembri aver bisogno di una boccata d'aria fresca..."Le dissi, inizialmente mi guardò con fare confuso, ma poi mi rispose
"Oh... Grazie di avermi svegliata"
Disse con la bocca impastata mentre si guardava in torno
Notai che le si era sciolto tutto il trucco, e non solo perché aveva dormito, ma perché aveva pianto, era pallida e non sembrava a fatto felice.
''Scusa se te lo dico... Ma non hai una bella cera, vuoi parlarne?"
Sollevò la testa e spalancó gli occhi, ma poi mi fece il sorriso più falso che avessi mai visto
"No, davvero, sto bene. Ma grazie lo stesso."
Nascose il volto tra le mani, afferrò lo zaino e poi decise di scendere dal pulman per sgranchirsi un pó le gambe.
Appena la luce del sole le arrivò sul viso fece una smorfia buffissima
Che tenera...
"Ma che ti ridi!"
Mi rimpoveró con un piccolo sorrisetto, così, alzai le mani in segno di resa.
"Hai freddo?"
Notai che tremava... aveva solo un maglione addosso siccome aveva dimenticato il giubotto sul pulman.
"Un pochino... Ma ora entro in autogrill, ci sarà il riscaldamento li, no?"
Mi chiese ovvia guardandomi negli occhi.

Camilla pov'

Appena entrai in autogrill cercai immediatamente il bagno e quando entrai e vidi il mio riflesso nello specchio lercio, non potei fare altro che rabrividire. Avevo un'aspetto orrendo!
Presi il borsellino coi trucchi dallo zaino e iniziai a struccarmi le guance, segnate di nero dal mascara e dalle lacrime. Mi aggiustai l'eyeliner che si era sbiadito e misi del fondotinta per nascondereil rossore sotto gli occhi.
Mentre Mi ri-rendevo presentabile pensai a quel ragazzo che Mi aveva svegliato in pulman. Ai suoi occhi color ghiaccio, come i miei. Al suo fare gentile e al suo esser stato così carino da non farmi sentire in imbarazzo per l'aspetto che avevo quella mattina.
Dovresti cercare di circondarti di persone come lui, e non come Thomas! Scommetto che quel ragazzo ti avrebbe difesa!
Disse una vocina nella mia testa.
Ma che?! Stavo mettendo in discussione la mia amicizia con Thomas, solo perché un ragazzo era stato gentile con me? Ok, ero assurda! Mi legai i capelli e comprai un pacco di mentine. Mentre facevo la fila alla cassa notai, con la coda dell'occhio, un ragazzo alto che ballava... avevo già visto quella scena, ma non ci diedi tanto peso, pensando che fossi ancora un pó addormentata.

 storia d'amore mai scritta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora