You're the one that i want

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Louis e i suoi amici di sempre anche quel pomeriggio erano seduti sulla loro panchina preferita che dava sul campetto di calcio della loro piccola città.

Le ragazze dietro di loro stavano parlando concitatamente delle prove dello spettacolo che c'erano state la mattina a scuola.

Louis sorrideva, perché aveva ottenuto la parte del protagonista anche quell'anno e si sentiva fiero di se stesso. Recitare, cantare erano due delle cose che amava di più fare.

Certo poter condividere quella gioia con la persona che lo aveva fatto appassionare a queste cose, sarebbe stato il massimo, ma Louis sapeva che sua madre, proprio in quel momento era in qualche modo vicina a lui e stava sorridendo orgogliosa...sì Louis ne era sicuro.

Annuì tra sé e sé prima di tornare a prestare attenzione ai discorsi di Niall e Zayn al suo fianco.

" Spero che i costumi quest'anno non siano ridicoli come quelli dell'anno scorso, non ci tengo a farmi prendere per il culo da mezza scuola ancora una volta. "

" Bè Niall, non possiamo fare altro che sperare. Anche se il nostro Tommo sarà di sicuro uno schianto nei panni di Danny Zuko. Già me lo immagino, con il giubbottino di pelle nera. "

I due ragazzi scoppiarono in una fragorosa risata e Louis diede una gomitata ciascuno nelle costole. Ma rideva anche lui, sapeva che le prese in giro dei suoi amici erano prive di cattiveria.

Se non avesse avuto loro al suo fianco due anni prima, quando sua madre morì, non sa davvero come avrebbe fatto.

Lui, Niall e Zayn erano praticamente cresciuti insieme, erano vicini di casa e frequentavano la stessa scuola. Erano inseparabili e grazie a loro anche le loro famiglie lo erano diventate. Infatti ormai i Tomlinson, i Malik e gli Horan, passavano addirittura il Natale insieme.

Quando Johanna era viva era a casa loro che le piaceva organizzare. Tra tutte e tre le mamme era quella più ferrata in cucina e amava incondizionatamente i bambini, tanto da averne avuti addirittura sette.

Era una donna sempre gentile con tutti, in paese l'adoravano, ma nessuno l'amava quanto il suo primogenito Louis.

Per lui, la sua mamma era un'eroina, anche se non sapeva sparare laser dagli occhi e non possedeva una forza sovraumana, lei era la sua eroina, perché semplicemente riusciva a capirlo con uno sguardo, a rassicurarlo con un sorriso e a spronarlo come nessuno.

Era grazie a lei che Louis anni prima aveva accantonato la sua timidezza, partecipando al suo primo provino al corso di teatro, E quando tornò a casa per dare la bella notizia alla sua mamma, lei lo accolse con un abbraccio e un sorriso splendente in volto, perché semplicemente aveva già capito, solo guardandolo nei suoi occhioni blu.

Quando quel maledetto pomeriggio lei era uscita con quel brutto tempo, solo perché le mancava un ingrediente per preparare la torta preferita di Phoebe per il suo compleanno, Louis non ebbe alcun tipo di segnale, o di sensazione.

Non lo capì in alcun modo che quel saluto privo di importanza, dato così, un po' svogliatamente perché tanto di lì a pochi minuti lei sarebbe tornata, sarebbe stato l'ultimo.

Se solo Louis avesse saputo che la macchina di sua madre avrebbe perduto il controllo sulla strada bagnata, finendo nel canale con la sua eroina intrappolata all'interno e l'acqua che si appropriava dell'abitacolo e della sua vita, Louis allora l'avrebbe abbracciata stretta e non l'avrebbe lasciata mai andare.

Purtroppo però la vita è così, diamo per scontate troppe cose speciali e solo quando ci vengono strappate via, riusciamo a capirne l'importanza e il valore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 13, 2016 ⏰

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