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Parcheggió l'Harley appena prima del cancello, era nervoso, ma ancor di piú preoccupato.
Ebbe dei ripensamenti e ci volle un pó prima che si decidesse ad entrare.
Tony lo aspettava nel salotto, non poté fare a meno di notare che indossava solo dei boxer e questa cosa lo turbava e faceva sentire a disagio, nella mano poi, teneva saldo un bicchiere contenente del whisky diluito con ghiaccio.
«Non ne hai mai abbastanza Tony»
«Già» affermó, sollevando il bicchiere e a seguire bevendone un sorso
«Che cosa ci fai qui? Pensavo fossi troppo occupato per dare retta al sottoscritto»
Disse poggiandosi una borsa di ghiaccio sul collo, Steve lo trovava sempre piú bello.
«Ero nei paraggi e mi sono chiesto "hey, andiamo a suonarle un pó al genio miliardario.." ehm, com'é che era?»
Tony si avvicinava a passo lento e Steve sembrava non opporsi
«Perché, hai ancora voglia di suonarmele?» gli chiese, non appena gli fu a tre dita lontano dalla sua faccia
«Ogni minuto che passa»
Tony si avvicinó ancora, fino ad annullare la distanza che c'era fra loro due in un bacio, passionale, pieno di desiderio, quel bacio che avevano aspettato tutto quel tempo e che le circostanze non permettevano, Steve sussultó quando Tony gli poggió il ghiaccio sul torace, ma non disse nulla, non voleva staccarsi da lui, si spostarono fino al salotto per poi arrivare nella stanza, Tony si staccò da lui girando la testa dall'altro lato, Steve per un attimo continuó a baciare il suo orecchio con la stessa foga di sempre, poi si fermó anche lui, scrutandolo con quegli occhi azzurri.
«Mi dispiace, mi dispiace per quello che ti ho fatto.» gli disse
«Stai rovinando il momento, lascia perdere le scuse Tony»
Tony si mise a sedere sul letto, il Capitano invece rimase in piedi a fissarlo
«Sono stato uno stupido.. io.. io non avrei mai dovuto»
Si passó una mano fra i capelli, poi anche l'altra per poi rimanerle incastrate sulla sua testa, Steve gli diede il tempo di continuare a parlare, mentre nel suo cervello pensava che tutto quel che era successo fino ad allora non gli importava piú, perché ora era lì, insieme a lui.
Ripensó alla battuta di Pepper "se aspetti delle scuse da Tony puoi tornare a farti congelare per altri settant'anni" e voleva ridere, perché Pepper non lo conosceva, non lo conosceva affatto.
«Signore ci sono dei giornalisti fuori al cancello» li interruppe Jarvis
«Mandali via» disse Tony, il suo tono di voce era duro, deciso.
«Non voglio essere disturbato da nessuno»
Continuó
«Signore temo che il mio sistema operativo sia stato violato»
«Ma che Diavolo!» si alzò e assieme a Steve si recó verso le finestre: giornalisti, giornalisti ovunque.
«Steve»
«Guarda in alto playboy»
Gli disse Steve prendendolo da dietro, Tony alzó la testa in alto, sopra di loro le armature volavano in cielo formando la scritta "Sposami"
Ebbe solo il coraggio di dire
«Brutto.. brutto smielato che non sei altro. Le mie armature.. ti ammazzo.»
Il resto delle parole gli si era incastrato in gola, sembrava che l'entusiasmo e tutta la felicità che provava in quel momento fossero esplose dentro di lui creandogli un disfunzionamento alle corde vocali, rise prima di baciarlo, questa volta un bacio dolce, Tony spostó leggermente la testa per riuscire a stringere fra i denti le sue labbra
Certo che ti sposo, Capitan ghiacciolo.
Ma non diede voce al suo pensiero, avevano ancora qualcosa in sospeso da concludere, con una mano lo scaraventó sul letto e si mise su di lui, lo guardó e pensó che tutto quello era di sua proprietà, che anche se qualcuno avesse provato a portarglielo via, non ci sarebbe mai riuscito.


Steve e TonyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora