Chapitre 2

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"Non voglio molto, ma non riesco ad avere nemmeno quel poco che voglio"
***
Mi svegliai di soprassalto e controllai l'ora sul cellulare, e notai che era ancora notte.

Non riuscivo a dormire, avevo in mente solo lui, non potevo ancora credere a ciò che mi avesse detto.

Avevo ancora gli occhi rossi e gonfi dal pianto, ormai avevo versato tutte le lacrime che avevo in corpo e, sinceramente mi ero stancata. Perché dovevo essere sempre io quella che soffre sempre? Perché non potevo semplicemente fregarmene?

Tutti oramai erano soliti entrare a far parte della mia vita e ad uscirne come se niente fosse, e questa cosa mi stava distruggendo lentamente.

Avevo bisogno di un punto fermo, vorrei davvero che ci fosse qualcosa di costante nella mia vita, ma purtroppo, non è così.

Mi stava scoppiando la testa, non ne potevo più, mi ero auto-convinta che io non valessi niente e che infondermi dolore era l'unica risposta.

Mi alzai dal mio letto e andai in bagno a prendere la mia vecchissima amica lametta.

La presi in mano, indecisa su cosa fare, e alla fine decisi che quello era l'unico modo per punirmi, e che mi meritavo del male.

Iniziai a tagliare la mia pelle, solo per veder sangue uscire.
Uno, due, tre tagli e così via una sfilza di tagli ricoprirono il mio lembo di pelle.

Capii che era il momento di finirla, così misi una benda intorno al braccio sinistro.

Mi accorsi che erano le sette e un quarto, così decisi di vestirmi.
Mi misi una felpa nera, dei jeans a sigaretta neri e le All-Star bianche.

Andai in cucina, dove mia madre mi aspettava per fare colazione.

"Buongiorno mamma" le dissi dandole un bacio sulla guancia.

"Buongiorno anche a te, raggio di sole" disse con un sorriso che illuminò la stanza.

"Papà dov'è?" chiesi mentre sorseggiavo il mio caffè

"Uh, non te lo avevo detto? È partito verso le due e mezza di notte per lavoro" disse

"Ah e dov'è diretto stavolta?"

"Australia, ritornerà giovedì prossimo... ma adesso vai per farai tardi a scuola"

Annuii e presi lo zaino, una volta salutata mamma, mi diressi verso scuola.

Quando entrai nell'edificio erano già le otto e dieci, così mi affrettai a raggiungere la mia classe.

Dopo una sgridata da parte del Professore di fisica, andai a sedermi al mio solito posto, da sola, come sempre.

***

Dopo cinque ore estenuanti di prese in giro e solitudine, ritornai a casa e mi misi sul mio letto a pensare.

Speravo vivamente che le cose tra me e Niall tornassero come prima.

Speravo che Niall e Dairinn si lasciassero.

Speravo che Niall si mettesse con me.

Ma era stupido sperare, anche se a volte la speranza è l'unica cosa che hai.

Spazio me
Tranquilli, vi assicuro che nei prossimi capitoli Niall e Effie saranno di nuovo amici.
Fatemi sapere cosa ne pensate e toccate la stellinaa
Un bacio
Soff




I Have Given You The SoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora