Un amore oscurato da un passato che non si vuol dimenticare

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Mi chiamo Flora e sono Italiana, ho ventuno anni e vivo in Giappone da circa sei mesi, sono una ragazza come tante, alta un metro e sessantacinque, ho i capelli lisci, rosso fuoco, lunghi fino alle spalle, ma tinti, il mio colore naturale è il castano scuro, lo stesso colore dei miei occhi, ho la carnagione molto chiara, a dire il vero non ho nulla di speciale e ho anche qualche chilo di troppo, anche se pochi.
Sono una ragazza introversa che fa fatica a esprimere le proprie emozioni, ma allo stesso tempo sono dolce e sensibile, cerco sempre di apparire felice e sorridente, ma nascondo problemi pesanti che derivano dal mio passato.
Ho lasciato l'Italia proprio per dimenticare, in passato sono stata molto sola e disprezzata, mio padre era un alcolista e tossicodipendente e aveva violenti scatti d'ira in cui mi insultava e mi picchiava, questo mi ha segnato nel profondo, tuttavia nei suoi momenti lucidi era buono, forse un po' mi voleva bene, io nonostante tutto gli ho voluto molto bene, quando è morto ho sofferto molto, è grazie a lui se mi sono innamorata del calcio.
A causa del passato turbolento con mio padre e il bullismo subito a scuola ho sviluppato una seconda personalità che mi odia profondamente, io la chiamo "Nemesis", come la Dea dell'odio e della vendetta, mi dice cose cattive come "Sei un mostro", "devi morire", "sei orrenda" e mi ha portato all'autolesionismo, ma ormai sono otto mesi che non mi taglio più, quando subentra Nemesis mi viene un forte male alla testa, ma ormai lo gestisco.
Ormai le mie braccia fanno pietà, per questo le tengo sempre coperte, in giappone nessuno sa di questi miei problemi o del mio passato, è un segreto solo mio, ho sempre affrontato tutto da sola e continuerò così.
Quando sono arrivata in Giappone non avevo intenzione di fare amicizia con qualcuno o pensare all'amore, ma poi ho iniziato a lavorare alla scuola media "Raimon Junion High" come responsabile del club di calcio e ho conosciuto Celia Hills, che è diventata la mia migliore amica, e poi Mark Evans e Jude Sharp, con loro ho guidato la Raimon nella rivoluzione contro il quinto settore, ma non è di questo che voglio parlare.

Per la precisione voglio parlarvi del mio grande amore, Caleb Stonewall.
Ho conosciuto Caleb quando la Raimon ha fatto l'allenamento speciale sull'isola di Liocott, i suoi occhi verde sporco mi hanno rapita completamente, il suo sguardo è sfacciato però nasconde anche amore e dolcezza, l'ho visto e un brivido ha percorso la mia schiena.
Come vi ho detto, sono arrivata in Giappone con la certezza di non essere interessata all'amore, io non ci credevo più, come non credevo più ai sogni, infatti i miei, non potendoli realizzare li ho gettati via, ma lui con un solo sguardo ha messo in discussione tutto il mio mondo.
"Piacere, io sono Caleb Stonewall" disse quella volta porgendomi la mano e sorridendo, la sua voce profonda mi è rimasta impressa nella mente, come un tatuaggio indelebile.
"Piacere, Flora Gatti" risposi leggermente imbarazzata, in quel momento ho ritrovato in me la ragazza timida e gentile di un tempo, io che credevo di non essere più in grado di provare sentimenti.
In qui giorni sull'isola di Liocott lo osservai molto, incredibilmente stringemmo una certa amicizia che con il tempo è diventata sempre più profonda.
Quello che mi ha fatta innamorare di lui, oltre l'aspetto fisico, è il suo carattere sfacciato ma in fondo dolce, amo i suoi sorrisi di sfida, scherza e a volte sembra un bambino nonostante abbia ventiquattro anni, ma quando serve sa essere davvero serio.
Dal giorno in cui l'ho conosciuto ho iniziato a fantasticare di nuovo sull'amore, proprio come facevo tanti anni fa, quando avevo quindici anni e conservavo ancora un briciolo di ingenuità.
Purtroppo una sera i miei sogni e le mie speranze su di lui sono crollate miseramente, come un castello di carta esposto al vento, eravamo in un ristorante, io, alcuni membri della vecchia Inazuma Japan, managers comprese, e l'ho visto, ho visto come lui guardava una di loro, Camelia Travis, una donna bellissima, dai lunghi capelli viola e gli occhi blu come l'immenso oceano, una donna che al contrario di me sapeva cosa voleva fare nella vita, ho notato subito lo sguardo innamorato di Caleb, la guardava come se fosse una Dea scesa in terra, mi sembrò di sentire il rumore del mio cuore che si spezzava.
Nonostante la tristezza cercai di resistere, mi limitai a sorridere a tutti e annuire, ma subentrò l'altra me, Nemesis, la mia mente venne invasa da insulti e odio allo stato puro verso me stessa, cercai di scacciarla e mi venne un forte mal di testa, dovetti lasciare il ristorante, mi inventai una scusa e tornai a casa, sola e sconfitta, con le lacrime che mi rigavano il viso.

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