Un nuovo giorno.

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Mi svegliai con la luce del sole provenire dalla finestra, assonnato mi alzai dal letto e mi diressi in bagno. Era stata una nottataccia, non avevo dormito bene questa notte perché il pensiero di frequentare un posto nuovo mi assaliva. Erano le 7:05 e alle 8:10 dovevo uscire di casa per prendere la metropolitana.
Quella mattina indossai un paio di jeans neri strappati, una maglietta bianca e un cardigang nero con le allstar bianche alte, un giubbino di pelle e accessori vari.
Mi tirai indietro i capelli formando un ciuffo. Avete presente quello di Justin? Ecco, una roba simile.

8:12

Cazzo. La metropolitana.

Iniziai a correre arrivando in tempo visto che la metrò stava ripartendo.
In un quarto d'ora arrivai a scuola.
Con le mie cuffie varcai la soglia della scuola e cercai di mimetizzarmi fra tutti gli studenti, ma invano visto che molti mi fissavano capendo che ero il nuovo arrivato.
Camminai per i corridoi sapendo già in che classe andare, la cercai trovandola finalmente al secondo piano.
Mi andai a sedere in un banco in fondo alla classe sperando che nessuno mi notasse.
Una ragazza si sedette di fianco a me, una davanti e un ragazzo abbastanza carino alla sua destra. Capii subito che fossero amici visto che si stavano scambiando risate.
La mia prima impressione fu che fossero i fighetti della classe, avevo paura che mi dicessero qualcosa essendo nuovo.
La ragazza di fronte a me si voltò squadrandomi. Oddio, la pacchia di essere invisibile era finita.

"Ehi, sei nuovo?" Mi sorrise lei.

"Si." Sorrisi a mia volta.

"Piacere, io sono Madison" mi tese la mano, la presi presentandomi anche io. Madison aveva i capelli neri e occhi color ghiaccio. Era spettacolare.
Avevo sbagliato a giudicarli, forse erano più simpatici di ciò che pensavo.

"Io sono Sharon e lui è Alex" sorrisero gli altri due. Sharon aveva i capelli biondi e degli occhi verdi mentre Alex aveva i capelli castano chiaro con occhi scuri.

"Ehi, sei carino" sorrisi rivolto ad Alex, lui si mise a ridere mentre Madison stortò la bocca e arricciò il naso.

"Grazie Alessandro, anche tu non sei niente male" ridemmo all'unisono.

"Eieiei, sei entrato nella proprietà privata sbagliata" schioccandomi le dita ironica Madison

Ci mettemmo tutti a ridere mentre Madison si alzò dal suo posto. La fissammo tutti e tre incuriositi fino a che andò a picchiettare sulla spalla Sharon che era seduta affianco a me.

"Alzati e fammi sedere vicino al nuovo arrivato." Sharon di fretta andò al posto di Madison e lei si accomodò affianco a me.

"Oh cos'è sta storia?!" Sbarrò gli occhi Alex "mi vuoi rubare la ragazza?"

"Di me non ti devi proprio preoccupare" Risi.

Nel mentre entrò in classe il professore e le ore di lezione passarono velocemente.
Suonò la campanella per avvisarci che era ora di pranzo e ci dirigemmo tutti in sala mensa.
Presi il mio vassoio e comprai una fetta di pizza e una Coca-Cola.
Da lontano vidi Madison che mi faceva segno di andare verso di loro e così feci. Mi accomodai con loro e iniziammo a mangiare parlando un po' di me.

"Allora com'è stare in una scuola americana essendo uno studente italiano?" Mi chiese Madison accomodando la testa sul suo braccio.

"Molto più bello, ma anche complicato visto che non so perfettamente la lingua" le sorrisi.

"A me sembra che sei abbastanza bravo" mi sorrise Alex

"Dove vivevi prima?" Si unì alla conversazione Sharon.

"Milano" risposi

"Stra bello, ho sempre voluto andarci" disse Alex

"Anche io" sorrise Madison

"Vi ci porterò allora" gli feci l'occhiolino.

Il pranzo finì e ci dirigemmo all'uscita, stavo per correre via ma qualcuno mi fermò.
Mi voltai e vidi Madison bloccarmi il polso.

"Non vieni con noi? Stiamo andando da Starbucks" mi sorrise

"No, scusate, sarà per la prossima, devo assolutamente finire di sistemare casa"

"Tranquillo, a domani" le diedi un abbraccio e volai a casa.

Arrivato a casa diedi una sistemata agli ultimi scatoloni, presi la borsa e uscii a farmi una passeggiata al parco.
Misi gli occhiali da sole e le cuffie a tutto volume, stavo passeggiando a tempo di musica quando d'improvviso mi sentii afferrare forzatamente un polso, mi girai su me me stesso cercando di liberarmi.

"CORRI" disse lui, non capii bene cosa stava accadendo ma iniziai a correre anch'io, erano solo due giorni che ero a New York e accadeva tutto a me.
Al personaggio davanti a me cadde il cappuccio della felpa e capendo chi era sorrisi ma per non farmi notare sbuffai subito dopo.

"MA COSA VUOI?!" Urlai

Presi il sopravvento visto che non volevo che lui avesse la meglio su di me. Lo trascinai nei bagni pubblici sentendo la folla scomparire, chiusi la porta a chiave e mi appoggiai contro il muro respirando a fatica.

"wow ti faccio questo effetto?" Rise lui

"Tu non mi fai alcun effetto, te l'ho già detto Justin" incrociai le braccia al petto.

Lui si avvicinò facendo aderire perfettamente i nostri corpi e mi prese entrambi i polsi bloccandomeli sulla testa. Si avvicinò con il naso sul mio collo, potevo sentire il suo cuore battere, il suo profumo, il suo sospiro su di me, stavo impazzendo.

"Cosa sarebbe un gioco per me?" Sussurrò lui

"Cosa intendi dire?" Dissi con voce roca

"Quello che mi hai detto al nostro primo incontro, che per me è tutto un gioco, cosa sarebbe un gioco per me?" Sussurrò ad un centimetro dal mio collo.

"Questo, tutto" bisbigliai.

"Volevi arrivare subito al sodo eh" rise lui rovinando l'atmosfera e cambiando discorso. E con questa frase dava ragione a me, per lui era tutto un gioco.

"Ma levati" mi dimenai cercando di liberare i polsi

"Allora perché mi avresti portato qui se no?" Sorrise lui

"Perché le fan non cercherebbero mai nei bagni pubblici una star" sospirai

"Mi volevi tutto per te" si avvicinò alle mie labbra ormai secche sfiorandole con le sue. Deglutii a fatica, il mio respiro accellerò..

"Non ti voglio proprio, questo è il problema" distanziai le nostre labbra

"Lo risolveremo questo problema, mi vorrai." Sorrise lui "alla prossima" mi fece l'occhiolino e mettendosi il cappuccio uscì dal bagno.

Restai li pietrificato cercando di assimilare l'accaduto, come poteva tutto questo accadere a me?
Oddio il suo sorriso era così perfetto, per non parlare delle sue labbra, i suoi occhi.
No! Alessandro ragiona, lui non fa per te.


#SpazioAutrice

Baci.
Styleslove94 & Justinbelieve98 xx

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