l'ambulanza

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Si guardavano negli occhi, senza sbattere ciglio, finchè non si udì un tuono.
Era notte fonda.
Il telefono squillò.
Nessuno rispose.
La circolazione sanguigna del padre diventava sempre piu lenta, a contrasto il cuore di Lucy che si faceva sempre piu sentire all'esterno.
La bambina era sottopressione. Fece tre passi avanti, ma l'asfissia la portò a giacere nel pavimento freddo.

Si risvegliò fer il suono acuto dell'ambulanza. Vedeva il soffitto bianco e un'immagine sfocata in primo piano, che si faceva sempre piu a fuoco.
Era un volto umano, di una donna.
Questa disse "non preoccuparti piccola, ora è tutto apposto. Ti portiamo via noi".
Appena riprese totalmente conoscenza, Lucy alzò il capo per pochi secondi, impaurita dall'ultimo ricordo avuto del padre. Con la sua debole voce chiese "dov"è il mio p..."
Il paramedico la interruppe "shh, non parlare. Il tuo orsacchiotto è dentro all'ambulanza. Se ti alzi te lo...".
"Dov'è il mio papà?!" Urlò disperata.
La ragazza che fungeva da medico rispose con tono dolce "è in ospedale. Sta...bene. ha chiesto se potevamo ritornare qui a prenderti. Non ci avevano detto che c'era anche una bambina coinvolta nel tentato omicidio".
Finalmente Lucy si alzò in piedi, emettendo un gemito per dolore che provava alla testa. Si guardò intorno e un brivido percorse la sua spina dorsale.

I want a normal lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora