In Cerca di te

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Primo capitolo

Ero affacciata alla finestra, il sole mi abbagliava gli occhi e il vento mi accarezzava il viso, pervadendo tutto con l'intensa brezza marina. Di fronte a me si estendeva la bellissima spiaggia hawaiana. La sabbia era bianca e morbida, in riva al mare bagnata dalle onde che colpite dai raggi del sole scintillavano, e ritraendosi trascinavano le conchiglie in una lenta e sinuosa danza. Il mare quella mattina era calmo e cristallino, solo al largo vi erano delle macchie come di inchiostro più scuro che indicavano le acque più profonde. I gabbiani volavano fieri in cielo, avrei voluto essere uno di loro e librarmi nell'aria libera.
Avvertivo un nodo allo stomaco, ero ansiosa per il giorno seguente, avevo avuto tutta l'estate per prepararmi al rientro a scuola. Pensavo di essere pronta ma il pensiero mi provocava il panico. Avrei dovuto ricominciare d'accapo,nuovi amici,nuovi professori nuova vita; fortunatamente ero all'ultimo anno quindi non sarebbe stato niente di duraturo e importante. Un anno e sarei stata libera di non entrare più dentro una classe, non dover girare più per corridoi,stare in cortile, essere guardata dall' alto in basso, avrei detto addio a tutto questo.
Il pensiero mi rubò un timido sorriso,sì, potevo farcela.
D'altronde per l'università c'era ancora  tempo e i ragazzi all'università erano più maturi, quindi sarebbe stato più facile ambientarsi.
Scesi in spiaggia a fare una passeggiata,mi guardavo intorno affascinata dai surfisti che domavano le gigantesche onde. Fra loro scorsi mio fratello che mi salutò da lontano, era con un altro ragazzo che mi camminava incontro. Alzai la mano per ricambiare il saluto e mi avvicinai, non riconoscevo il ragazzo che veniva verso di me.
<< Ciao bellissima!>> restai di sasso quando il mio migliore amico, non lo vedevo da un anno e mezzo.
Mi abbracció forte bagnandomi i vestiti .
<<Ciao, non ti avevo riconosciuto, sei ehm..>> la frase morì in bocca e restai a guardarlo dall'alto in basso, quello non era Marco,il ragazzo minghierlino con gli occhiali più grandi della faccia e il sorriso più timido del mondo. Adesso avevo davanti un uomo alto, robusto e attraente, <<..diverso>>non sapevo cos'altro dire.
Lui mi guardava con un sorriso che non aveva più niente di timido, piuttosto ormai spavaldo e sicuro di sé.
<<Anche tu sei cambiata Emily, sei una ragazza non più una bambina.>>disse passandosi una mano fra i capelli neri bagnati, era in costume tutto bagnato e sexy.
Arrosii violentemente non avevo mai pensato neanche lontanamente questo di Marco,lo avevo sempre visto come un fratello.
<<Come stai?>>
<<Bene grazie, tu? >>
<< Adesso che sono tornato meglio,non ne potevo più di stare lì mi mancava tutto di qui>> mi guardo attentamente e sentì di nuovo le guance calde.
<< Che ne dici se stasera usciamo e festeggiamo il mio ritorno da New York?>>
<<Okay>> risposi senza riflettere ma in fondo non c'era niente di male,eravamo usciti così tante volte.
Ci eravamo salutati dandoci appuntamento alle otto di quella sera.

Capitolo 2

Arrivata a casa feci una doccia veloce e indossai un vestito leggero rosa, con due esili spalline e un paio di sandali bianchi.
In pizzeria c'era molta confusione e avevamo dovuto aspettare prima di avere un tavolo.
<<Le pizze arrivano subito >>si congedò il cameriere avviandosi verso la cucina dopo aver preso le ordinazioni.
Marco era molto bello, la camicia bianca risaltava l'abbronzatura e gli occhi scuri.
La serata passo fra una battuta e un'altra sui vecchi tempi, raccontandoci tutto o quasi dell'anno passato lontani. Anche se era cambiato,più attraente e sicuro di sé, in lui vedevo il mio migliore amico.
La persona da cui correvo piangendo quando ero triste, e abbracciavo quando ero felice. Però qualcosa di profondo era cambiato in lui,mi guardava con una luce diversa negli occhi; osservava ogni mio movimento con troppa attenzione.
Durante la serata più di una volta mi aveva poggiato un braccio sulle spalle, stringendomi a se in modo molto possessivo,era insolito questo contatto da parte sua. Mentre ero assorta in queste riflessioni lui avvicinò la mano per sfiorare la mia, io d'istinto arretrai il braccio sul grembo.
<<Ti dà fastidio se ti tocco? E' tutta la sera che sei rigida>>
La domanda mi colse alla sprovvista ,<<No,nn me lo aspettavo tutto qui. >> cercai di farfugliare una scusa.
Lui mi fisso con uno sguardo indagatore, cercava la menzogna nelle mie parole.
<< Mi sei mancata, non sai quante volte ti ho pensata e volevo tornare da te. Ero tormentato dal pensiero che un altro avesse potuto rubati a me.>>
Restai scioccata, con il boccone di pizza a mezz'aria.
<<Spero di non essere arrivato tardi Emily. Sei il mio dolce tormento da quanto ti conosco. E da quando avevi 13 anni che impazzisco per te. >> strinse i pugni e abbassò lo sguardo sul tavolo, <<ma tu non mi vedevi nemmeno per te ero un'altro tuo fratello più grande, per questo ho deciso di andare a New York così avrei messo un distacco fra noi>>.
Io restai in silenzio guardandolo fisso negli occhi senza saper fare due più due, quindi decisi di alzarmi e come in stato di shock mi diressi verso la macchina.
Lui dopo cinque minuti era dietro di me, << Emily aspetta, speravo che l' effetto fosse diverso>>disse col fiatone.
Non risposi, stavo con lo sguardo verso dei ragazzi seduti in un pub a bere e ridere. Lui si avvicinò invadendo il mio campo visivo, mi fece arretrare verso la macchina.
<<Non mi aspettavo questa reazione, non pretendevo che mi saltassi al collo, ma almeno parliamone.>> disse Marco con lo sguarso teso.
<<Marco io non so cosa risponderti, io non ti ho mai visto in questi termini. >> lo guardai negli occhi per fargli capire che ero sincera e sorpresa, non mi aspettavo tutto questo.
<<Proprio questo temevo, che non avessi neanche un'idea di me come ragazzo, devo rimediare subito Emy >> in meno di un secondo mi strinse a se schiacciandomi verso la macchina, prese il mio mento tra le mani e mi baciò delicatamente sulle labbra,un bacio che durò poco ma sentivo il suo corpo attaccato al mio che tremava.
<<Marco..>> dissi staccandomi da lui, non riuscivo a credere che mi avesse baciata.
<Scusami...non volevo forzati, volevo solo farti capire che ti voglio. Non sono solo il tuo migliore amico Emily ma anche un ragazzo che impazzisce per te.>> disse con la voce roca.
Non dissi nulla, mi limitai a salire in macchina e aspettai che lui facesse lo stesso.
Mi accompagnò a casa, nessuno dei due aveva parlato per tutto il tragitto. Ero pensierosa, il bacio di Marco era stato tenero ma niente di più, non sapevo come avrei avuto il coraggio di dirgli qualcosa. Scesi dalla macchina dopo averlo salutato, mi diressi verso la porta felice di potermi allontanare dalla tensione che si era creata.
Salì in camera e dopo aver messo il pigiama mi coricai.
Ero frastornata, come era possibile, Marco era innamorato di me e mi aveva baciata. E tutto questo casino il giorno prima dell'inizio della scuola, dove già avrei avuto a che pensare per conto mio. Mi giravo e rigiravo nel letto sperando di prendere sonno. Avevo troppi pensieri in testa, guardai il display del telefono erano le due del mattino, sbuffai prevedevo una lunga nottata.

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