You Saved Me 2 || 1D & 5SOS

Capitolo 6

Niall's pov

Arrivo davanti all'enorme cancello nero che si trova all'inizio del vialetto della casa di Simon e avviso con un messaggio sua moglie, Lauren, l'unica disponibile a darmi una possibilità in quella casa. L'avevo chiamata appena uscito di casa per avvisarla e chiedere se potesse aiutarmi e lei non ci ha pensato due volte prima di accettare, l'ho pregata di non dire niente a Simon e ho detto che sarei stato da loro in poco tempo. Dopo qualche minuto il cancello si apre facendomi passare con l'auto e attraverso il vialetto fino a finire davanti ai garage di Simon. Noto un'auto che non avevo mai visto prima a casa sua, e sono convinto che non possa essere di Simon. Le sue auto sono molto più costose di questa. Dubbioso, parcheggio di fianco alla misteriosa auto e afferro il mazzo di fiori dal sedile del passeggero prima di uscire dall'auto, chiudo la portiera e mi stringo meglio nel mio giubbotto prima di salire gli scalini che portano alla porta principale. Busso sul legno scuro e dopo pochi minuti la porta viene aperta e il viso raggiante di Lauren si mostra ai miei occhi, mostro un sorriso prima di porgerle il mazzo che avevo tra le mani. Lei mostra un sorriso molto dolce e mi lascia subito entrare mormorando un "Grazie" nel frattempo. Attraverso la porta con esitazione e mi guardo intorno a disagio pensando che è da un bel po' di tempo che non entro in questa casa.

«Pensi di restare per molto?» mi chiede Lauren a bassa voce, lo fa per non farsi sentire da Simon immagino.

«No non credo. Devo solo parlare con Simon» comunico sicuro. Non ho ancora pensato bene cosa dirgli e mi sento nervoso per questo.

«Va bene, ma credo che ci sia qualche problema» dice con una smorfia quasi addolorata.

«Che tipo di problema?»

«Ho dimenticato che c'era un altro ospite stasera.» Non mi guarda neanche negli occhi, come se si vergognasse dell'errore commesso. Ne so qualcosa sul fatto di sbagliare, sono sicuro che quello che ha fatto non è molto grave, toglierò il disturbo in fretta, ma dal suo volto sembra che questo problema sia qualcosa di cui dovrei preoccuparmi.

«Cosa significa?» la mia voce si affievolisce e mi guardo subito intorno. Sento qualcuno scendere con passi leggeri dalle scale e appena mi accorgo che quelle scarpe sono delle Converse, il mio cuore inizia a battere ad una velocità smisurata. La ragazza scende le scale e sul suo volto sembra esserci un sorriso.

«Ho appena messo Eric a dormire. Sembrava stanchis-» Le sue parole si bloccano quando i suoi occhi si posano su di me. Per la seconda volta in un giorno, Allison si trova a pochi metri di distanza da me.
Il suo sguardo diventa subito serio, il sorriso è scomparso e i suoi occhi sono colmi di sorpresa.

«Cosa...cosa ci fa lui qui?» dice monotona indicandomi e guardando Lauren, si vede benissimo la sua confusione. La donna accanto a me sorride leggermente e mi guarda per un secondo prima di schiarirsi la voce e rispondere.

«Niall cenerà con noi, Allison. Un cambiamento dell'ultimo minuto.» Avrei voluto correggerla e dire "Dell'ultimo secondo", non dovrei rimanere qua a lungo, Simon rischierebbe di uccidermi, ma Lauren mi sta offrendo la possibilità di passare del tempo con Allison e non potrò mai ringraziarla abbastanza per questo. Serro le labbra e torno a guardare Allison, il suo sguardo è così intenso che mi sento quasi trafiggere la testa. Sembra molto infastidita dalla mia presenza.
Lauren prende il mio giubbotto ed esce dalla stanza, lasciandomi completamente da solo con la ragazza mora e gli occhi chiari che sono in grado di farti loro prigioniero.
Continua a guardarmi con sguardo serio, i suoi occhi sono fissi nei miei, la sua mascella è serrata e quasi mi pento di essere venuto qui. Incrocia le braccia al petto e mi costringo ad abbassare lo sguardo, altrimenti mi avrebbe fatto venir voglia di andarmene.

«Io, uhm...» provo a dire grattandomi dietro alla testa, ma non so come continuare quindi decido di chiudere definitivamente la bocca. Passa qualche secondo prima che Allison sbuffa una risata derisoria facendomi alzare lo sguardo.