''Okay, ricominciamo dall'inizio,'' disse Jongin dopo aver fatto riprendere un po’ di fiato alla sua classe di ballo che ormai da un’ora ripeteva i passi della coreografia. Quel pomeriggio aveva avuto altre tre classi e le ore passavano più lentamente del solito. La colpa per tutto ciò poteva essere riconducibile alla persona che stava frequentando quella lezione in particolare, la sua ex ragazza. Un senso d’inquietudine gli circondava il cuore ed insieme alla stanchezza non faceva altro che rendere quel giorno ancora più lungo ed insopportabile. Il tempo sembrava essersi fermato,e stare nella stessa stanza con la persona che aveva ridotto in mille pezzi il tuo cuore non faceva altro che farlo scorrere ancora più lentamente ma per lui che amava danzare e condividere la gioia che provava nel farlo con gli altri era un tormento dolce amaro, facilmente accettabile. Con passo pesante ma silenzioso andò verso lo stereo ed aspettò fin quando tutti non si misero in posizione prima di far ripartire la musica.Nega naege mwol jul su itgetni
Igeon neoui hangye
Saenggakboda hwolssin meongcheonghae
Pyeongsaeng jungilbyeong
Namjaran ttokgata+Nega wonhaneun geol
Chajeuryeo hemael ttaen
Jogeuphaejigo
Museun hwanjaya uisawa sanguihae
Apeun cheokhaji malgo
. . .
Con uno sguardo vuoto e con entrambe le mani intrecciate dietro la schiena Jongin girava per l'aula prestando attenzione ai vari ballerini che si muovevano seguendo il ritmo della musica. I suoi occhi si muovevano seguendo ogni movimento, focalizzandosi su ogni loro passo, attento a non tralasciare neanche il più piccolo dettaglio. Molte volte richiamava ad alta voce le persone che si accorgeva fossero al posto sbagliato oppure fossero fuori tempo. Nessuno si offendeva ai suoi richiami perchè sapevano che erano solo costruttivi ed anche perché Jongin era uno dei migliori ballerini in quella scuola. Tutti sapevano e accettavano il fatto che se volevano diventare dei decenti ballerini Jongin faceva al caso loro.
La musica si fermò e Jongin guardò verso l'orologio per vedere che ora fosse ''Va bene,'' disse ad alta voce attirando l'attenzione di tutti nell'aula ''Oggi era abbastanza decente, ma ricordate di controllare la vostra espressione facciale. A seconda del tema della canzone può essere utile mostrare tramite di essa i sentimenti, è importante raccontare la storia attraverso l’espressione del nostro corpo, bisogna catturare l'attenzione!'' Tutti annuirono a quelle parole mentre sparsi per l'aula qualcuno si dissetava e qualcun'altro riprendeva fiato ''Credo che per oggi possiamo finirla qui, però ricordatevi di continuare a fare pratica anche a casa.Ci vediamo Mercoledì.'' Tutti iniziarono a raccogliere le proprie cose e piano piano l'aula rimase deserta.
''Oggi è stata davvero una buona lezione, non credi anche tu?'' affermò Eunhee mettendosi sulla schiena lo zaino di danza mentre si avvicinava a Jongin.
''Si, si lo era'' rispose distrattamente il ragazzo cercando di evitare gli occhi della ragazza mentre toglieva il cd dallo stereo. Perchè stava ancora parlando con lui? Jongin le aveva detto chiaro e tondo quando avevano rotto che con lei non voleva più aver nulla a che fare e specialmente che non doveva più importunarlo. Ripensandoci si erano lasciati anche in modo civile, concordando entrambi che fosse la soluzione più appropriata. A volte però quando pensava a lei non poteva che ripensare che ogni momento con lei, che ogni parola, ogni emozione provata non fosse altro che una mera illusione, come se lui per il periodo che era stato con lei fosse stato intrappolato in una bolla di sapone che poi inevitabilmente era scoppiata.
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Listen to your heart
FanfictionLa vita di Jongin non era qualcosa che si poteva definire straordinaria o elettrizzante. Era un semplice cameriere, in un semplice ristorante ed un semplice ragazzo che nel suo tempo libero amava ballare. La sua vita era perennemente impostata sul...