CAPITOLO 1 - Come tutto ebbe inizio

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-Beh, Paulie, chi lo avrebbe mai pensato, io e te insieme dalla nascita, qui a condividere questo buco fatiscente, manco fossimo animali, incatenati ad una fottutissima brandina del cazzo...

-Cazzo, è passato così tanto tempo da quando tutto è iniziato, eppure mi ricordo tutto, dall'inizio... Mancano pochi giorni, poi "CAPUT" chissà se magari arriva qualche grazia, però se ci pensi, ne abbiam passate così tante insieme, merda, quanto mi mancano quei tempi!

Quel giorno Paulie era particolarmente malinconico, mancavano pochissimi giorni, e la nostra vita avrebbe avuto un taglio per sempre, in quei lunghi anni passammo la maggior parte del tempo a pensare come fosse stata la nostra vita se in quel maledetto giorno di inizio primavera non avessi litigato violentemente con la mia ormai ex ragazza.

Avevo 16 anni, e tutto sembrava semplice ed allegro, quel giorno però la mia bellissima se pur breve storia d'amore giunge al termine. Frustrato come non mai, cerco consolazione da parte del mio amico d'infanzia Paulie, era un bastardo a cuore freddo, ma cazzo se mi voleva bene e avrebbe fatto di tutto pur di non vedermi triste. Cosicchè c'incontrammo al Dickie's, uno squallidissimo pub di periferia, se la facevano i peggiori li dentro, e mai avremmo pensato, un giorno, di diventare come quelli.

Parlando del più e del meno a Paulie salta in mente una stronzata pazzesca, chissà forse perché era fatto di brutto, e io non gli diedi importanza, ma quella bizzarra idea gli entra in mente: Prendiamoci la città!

La prima cosa che fece dopo essere tornato a casa, fu quella di alzarsi il giorno dopo e comprare illegalmente una pistola con matricola, ovviamente abrasa.

-Ok, credo che potremmo davvero iniziare le danze ora!- Esclamò eccitato Paulie -La prima cosa che faremo è andare a cercare quel grandissimo figlio di puttana che ha messo strane idee in testa alla tua ex ragazza, tanto da farla andare con lui-

Ero terrorizzato dall'idea che potesse accadere qualcosa di brutto, ma la rabbia prese il sopravvento sul mio buonsenso, tant'è che lo lasciai fare. Paulie non sopportava affato l'idea che io stessi soffrendo, così arrivò la sera, eravamo in un auto che avevamo rubato ad uno spacciatore pochi giorni prima, ed inutile dirlo, quello spacciatore ora ci dava la caccia.

Dal finestrino, nella profonda oscurità della notte, vediamo scendere il porco che mi aveva fottuto la ragazza, così io scendo per primo, lo seguo e non appena gira l'angolo lo colpisco con uno spintone. Il bastardo si volta mi strattona per la felpa e mi attacca al muro, e mentre tira indietro il braccio per colpirmi -BOOM!- Un suono potentissimo ed assordante , e ne segue un altro ancora. Il bastardo cade per terra esanime e sanguinante.

-Corri, cazzo, corri! Sali in macchina!- Urla Paulie -Scappiamo!-

-Ma che cazzo ti salta in mente? Cosa hai fatto?- Urlo impaurito

-Che ti aspettavi? Che gli facessi un bel massaggino con tanto di baci sul collo?- Mi dice Paulie -Ti ha fottuto la ragazza e volevi limitarti a spaventarlo? Che imbecille che sei!-

Non ci sono parole per descrivere il terrore che provavo in quel momento, ero sporco di sangue correvo velocissimo per arrivare all'auto, e sento il suono delle sirene della polizia da lontano.

Una volta in macchina, Paulie mette in moto e sgommiamo via velocissimi.
Che terrore, non me lo sarei mai aspettato che la sera prima facesse sul serio quando disse di prenderci la città. Colti dal panico in quel momento non pensammo alle conseguenze che quell'atto avrebbe avuto sulle nostre vite, anche perché, alla fine, non sapendolo avevamo ucciso uno della gang più pericolosa del posto.
Tornato a casa, anche se non credo si possa chiamare "Casa" dato che era un buco con un cesso ed un salotto, quella notte non riuscii a chiudere occhio, non potevo pensarci a cii che avevamo appena fatto. Paulie faceva sul serio e oramai c'ero dentro anch'io. Di li la strada fu tutta in salita, comprai anche io una pistola una 9mm e ci feci incidere sopra "Brothers for life P." P. era l'iniziale di Paulie, mentre lui sulla sua aveva inciso una J. J come Joey, il mio nome. Affittammo anche un nuovo loft, dove in futuro avremmo gestito tutto ciò che l'avvenire prevedeva per noi.
In una buia e piovosa notte però, si sentono dei rumori provenire dal pianerottolo, era lo spacciatore a cui avevamo rubato la macchina qualche settimana fa. Purtroppo Paulie esce per primo, disarmato, e se lo ritrova di fronte. Uno sparo, e Paulie cade a terra privo di sensi, accorre tutto il vicinato, arriva l'ambulanza e Paulie è in condizioni critiche.
-Non mollare dai, sei un leone- gli dissi singhiozzando mentre eravamo in ambulanza.

Chissà per quale miracolo il proiettile non lo uccise, Paulie è ancora vivo.

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