Erik
La cena dell'altra sera è stata a dir poco magnifica. Sophia ha dormito per tutto il tempo è io mi sono goduto Melanie senza interruzioni di nessun genere. Inizio a rendermi conto che quella ragazza mi piace da impazzire e per un momento ho pensato che fosse perfetta per me e per Sophia, ma quando sì è insinuata la mia vocina interiore che mi ha ricordato di non farmi più fregare non ho potuto fare altro se non scacciare via quei pensieri che aimé tornano prepotenti in modo frequente.
Durante la cena Melanie mi ha rivelato che lei qui non aveva nessuna cosa di scuola da sbrigare ma semplicemente mi aveva visto in difficoltà e voleva darmi una mano con la bambina approfittando così di vedere anche Londra. La adoro! Non sono riuscito ad arrabbiarmi, l'unica cosa che ho fatto è stata ringraziarla e darle un bacio sulla guancia che avrei voluto depositare su quelle bellissime labbra.
A fine serata l'ho riaccompagnata nella sua stanza ovvero la porta di fronte alla mia e le ho lasciato un dolce bacio a fior di labbra e senza darle il tempo di dire qualunque cosa sono scappato.
La mia vocina interiore non fa altro che rimproverarmi e ripetermi quanto io sia codardo e per l'ennesima volta appoggio la sua teoria.
Domani torneremo a Sidney visto che con il lavoro abbiamo finito prima del previsto. Ieri ho chiamato la signora maggie per sapere le sue condizioni di salute ma chiaramente non fa trasparire nulla. Per lei va sempre tutto bene anche se sta crollando il mondo. Melanie è sempre preoccupata per lei ma nonostante tutto noto che tra le due c'è ancora dell'astio.
Sophia questa notte ha dormito con Melanie e io mi sono sentito insolitamente solo. Mi mancava il profumo di Melanie e anche quello di Sophia, le uniche donne che riescono a farmi calmare e infondermi sicurezza. Alle due del mattino dopo essermi rigirato per ore nel letto ho bussato nella porta di Melanie che mi ha aperto subito. Era sveglia anche lei.
"Ti aspettavo con ansia sai" mmmm è diventata anche sfacciata adesso?! Mi piace, cavolo se mi piace!
"Ah si? Allora che ne dici di andare a dormire?"
I suoi occhi sono più espressivi di quanto pensi e sembrano rispondere al posto della sua bocca che dice "non vedo l'ora!" ci accocoliamo nel letto e io le accarezzò i capelli che emanano un profumo meraviglioso. Quanto mi è mancato!
"Mel, ho sentito tua nonna ieri" Melanie alza la testa che aveva poggiato tra l'incavo della mia spalla e mi guarda con un aria preoccupata.
"Dice che sta bene e le manchiamo. Mi ha detto di salutarti e di perdonarla" sento che si irrigidisce.
"Va bene" so che è successo qualcosa ma non vuole vuotare il sacco e vederla persa in qualche pensiero triste mi fa stare male. Perché dannazione perché?? 'Ti sei innamorato caro Erik!' dannata vocina.
Con l'indice della mano destra le accarezzo una guancia dolcemente e lei si rilassa. "Mel ti va di parlarmi di quello che è successo con tua nonna?" quasi sussurro talmente è basso il tono di voce che uso. Noto che si è nuovamente persa a pensare perché si è incantata ma stavolta parla. "Io sono orfana penso tu l'abbia capito. Mia nonna mi ha sempre raccontato che mia madre è morta durante il parto dandomi alla luce. Mentre mio padre è morto prima che io nascessi ma non mi aveva mai raccontato ne come ne perché. Quella notte.." l'ascolto stando attento a ogni suo più piccolo movimento. "Quella notte che stava diluvuando fuori e sei venuto in mio soccorso, nonna mi ha raccontato che mio padre da ragazzo frequentava brutte compagnie ed era entrato in un giro di droga pesante. Si pensava ne fosse uscito quando conobbe mia madre ma non fu così. A quanto sembra mio padre aveva in grosso debito nei confronti di questo gruppo e l'ha pagato con la vita. Mia madre era molto innamorata di lui e quando morì era già incinta di me. Si è ammalata di depressione e ha tentato il suicidio più volte e ha provato ad uccidere anche me. All'ottavo mese di gravidanza dopo l'ennesimo tentativo disperato i medici mi hanno fatto nascere e i nonni mi hanno preso in casa loro. Mia madre morì poco dopo la mia nascita. "
Che storia! Accidenti povera piccola.. La stringo più forte a me è lei inizia a singhiozzare. Un po capisco perché la signora maggie abbia deciso di dirglielo ora anziché anni fa. Dopo essersi calmata si distende mettendo la testa sul mio petto e la gamba sopra le mie e crolla distrutta in un sonno agitato. Io resto tutta la notte a vegliare su di lei. Penso a che disgrazia possa esserle capitata ma ammirò Margaret per essersi presa cura della nipote. Ha fatto un bel lavoro. Non so se io riuscirò con Sophia ma voglio provarci.
La mattina appena svegliato mi occupo di Sophia cambiandola lavandola e dandole la sua colazione. La porto nel letto e la siedo sulle mie ginocchia. Anche Melanie si sveglia. Sophia le ha messo le mani nella faccia come fa con me. "Piccola peste che non sei altra" in risposta la piccola mi da un pugno sulla faccia. Intanto Melanie sorride dolcemente alla vista di questa scena. Mi lascia un bacio sulla guancia seguito da un grazie io incapace di resisterle le lascio un bacio sulle labbra che viene interrotto da Sophia. Le sue labbra sono morbide.. Meglio di come mele aspettassi.
Mentre siamo tutti e tre a oziare nel letto Melanie mo porge una domanda alla quale rimango pietrificato per almeno 10 secondi dove rivivo gli ultimi eventi.
"Dov'è la mamma di Sophia?" mo irrigidisco immediatamente e smetto di fare qualunque cosa stessi faccendo. Sapevo che prima o poi qualcuno mel'avrebbe chiesto ma non pensavo proprio lei. Prendo coraggio e inizio a raccontarle tutto. Le parole escono dalla mia bocca senza che io mene accorga. È facile parlare con lei ed è la prima volta che riesco a parlare con qualcuno di Savannah. Alla fine del racconto Melanie mi abbraccia "ora capisco perché il giorno che ti ho trovato a casa tua eri in quello stato" le sorrido tristemente ma le sono grato perché finalmente sono riuscito a lasciarmi andare e a parlarne. Non so cosa possa avere di speciale questa donna ma qualunque cosa sia voglio che rimanga al mio fianco per tutto il resto della mia vita.
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SaLvAmI
RomanceErik Jhonson è un ragazzo di 25 anni che dopo la morte della sua amata moglie, Savannah, si ritrova a dover accudire la piccola Sophia, frutto del matrimonio con Savannah. Per Erik sarà difficilissimo accudire Sophia perché gli ricorda la sua amata...