Mi prese per mano e mi portó in una zona isolata.
Ormai era notte fonda e si potevano scorgere le stelle, il cielo era limpido, l'aria era fresca. Il chiarore della luna illuminava il piccolo Giardino su cui si sbucava dopo un lungo porticato.
C'era una fontana, decorata con degli angeli.
Ci sedemmo sul bordo di essa.
Joshua si sedette al mio fianco e iniziò a raccontarmi di come fosse finito la, era così buffo, gesticolava tantissimo, stavo passando davvero una bella serata.
"E tu, come sei finita qui?" Disse.
"Beh era anni che programmavamo un viaggio di famiglia e così abbiamo deciso questa meta, adoro i miei genitori." Sorrisi al pensiero di tutto quello che avevano fatto per me sin dal giorno della mia nascita.
Joshua strinse i pugni e serró la mascella, sembrava infastidito da ciò che avevo detto.
"Scusa" sussurrai sentendomi colpevole.
"Forse è meglio che vada, domattina ci sono molte attività di cui devo preoccuparmi" si alzó e si allontanó senza proferire altra parola.
Restai immobile e cercai di capire il perché della sua reazione. Senza alcuna risposta, mi alzai e mi diressi verso la piscina. Decisi di farmi un tuffo, ormai era tarda notte e le persone che erano presenti o erano andate via, oppure erano collassate per terra o nei lettini. C'era un silenzio rilassante. L'acqua della piscina era tiepida, mi rilassai lasciando affogare tutti i miei pensieri.
L'indomani mattina fui svegliata da un bagliore accecante che proveniva dalla finestra della mia stanza.
Mi alzai, mi strofinai gli occhi e mi stiracchiai.
Presi il cellulare per vedere che ore fossero. Segnava le 9:30, era un buon orario.
Andai a dare il buongiorno ai miei genitori ma a quanto pare erano usciti, confermai la mia ipotesi leggendo il bigliettino che avevano cortesiamente lasciato sul tavolo. "Catrin siamo andati in spiaggia, se vuoi raggiungerci siamo nell'obrellone 47. Baci mamma e papà".
Posai nuovamente il biglietto nel tavolo, mi trascinai assonnata fino al bagno, mi lavai e mi truccai andai in stanza per scegliere i vestiti. Optai per una maglia nera corta e dei pantaloncini a vita alta, abbastanza chiari che esaltavano l'abbronzatura della mia pelle.
Lasciai i capelli sciolti. Presi la chiave della stanza, il cellulare e mi avviai verso il bar per fare colazione. Non feci in tempo ad ordinare che difronte a me comparve Joshua. Non lo salutai.
Presi un caffè e un cornetto ripieno di Nutella. Mi sedetti e iniziai a mangiare.
Joshua si avvicinó con cautela come se avesse paura della mia reazione.
"Posso sedermi o sei arrabbiata per ieri?" Chiese mentre mi fissava e si dondolava sui talloni con le mani in tasca, come se fosse timido.
"No puoi sederti" dissi con voce insicura. Ero rimasta molto infastidita dal suo completamento di ieri sera ma ad altronde non lo conoscevo abbastanza per criticarlo. Così gli diedi un'altra possibilità, infondo ero io quella che a quanto pare aveva toccato un argomento delicato.
"Ti va di andare a fare un giro per Miami?"
Disse.
"Così che potrai scaricarmi un'altra volta? In un posto a me sconosciuto? Passo grazie" Risi e addentai il mio cornetto.
Sorrise.
"Ti prometto che oggi ti faró vivere una giornata indimenticabile, fidati di me".
Come al solito il suo sorriso e i suoi occhi mi abbindolarono e non potei rifiutare.Ecco il nuovo capitoloooo! Spero vi piaccia. Un bacione 😘
Manu_v_e✨
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Il mio piccolo grande miracolo
RandomDue ragazzi. Una vacanza. Una festa. Uno sguardo. 800km.